«Valsesia non significa solo Monte Rosa, anche se il fascino e la bellezza di questo grande massiccio tendono a mettere in ombra tutta quella serie di cime e valli minori che si stendono ai suoi piedi. Sarebbe dunque più realistico ribaltare questo punto di vista, e considerare
il secondo massiccio delle Alpi come la ciliegina sulla torta. In questi luoghi infatti è ancora possibile ritrovare il piacere di fare la traccia in valloni silenziosi e scarsamente frequentati, nei quali si può assaporare anche l'ormai famosa wilderness. Ma, soprattutto, questo volume ha il proposito di colmare una lacuna nel panorama delle pubblicazioni del settore, che vedono la Valsesia sempre ai margini di altre zone più famose, stretta com'è tra Valle d'Aosta e Valdossola.»
INTRODUZIONE
Questa pubblicazione vuole innanzitutto essere un omaggio alla Valsesia e alle sue caratteristiche valli laterali, spesso snobbate e trascurate a favore di zone più conosciute.
Valsesia infatti non significa solo Monte Rosa, anche se il fascino e la bellezza di questo grande massiccio tendono a mettere in ombra tutta quella serie di cime e valli minori che si stendono ai suoi piedi. Sarebbe dunque più realistico ribaltare questo punto di vista, e considerare il secondo massiccio delle Alpi come la ciliegina sulla torta. In questi luoghi infatti è ancora possibile ritrovare il piacere di fare la traccia in valloni silenziosi e scarsamente frequentati, nei quali si può assaporare anche l'ormai famosa (e intraducibile) wilderness. Ma, soprattutto, questo volume ha il proposito di colmare una lacuna nel panorama delle pubblicazioni del settore, che vedono la Valsesia sempre ai margini di altre zone più famose, stretta com'è tra Valle d'Aosta e Valdossola.
Sin da quando ho raggiunto una certa esperienza e maturità in questa attività, infatti, per non riptere sempre le solite gite note mi sono dovuto affidare alla ricerca di nuovi (almeno per me che non ne ero a conoscenza) itinerari, o alla fortuna di scoprirli per caso parlando con amici e conoscenti (cosa non sempre facile). In parallelo alla ricerca di nuovi itinerari ho cercato di effettuare un'approfondita analisi sulla toponomastica, sia attraverso ricerche bibliografiche sia direttamente tra la gente che ancora abita queste valli. Sono molti infatti gli errori, anche clamorosi, e le omissioni: sicuramente neppure questa pubbhcazione ne sarà esente, ma spero di aver fatto un po' di chiarezza. Nelle zone di tradizioni e lingua Walser ho poi cercato di riportare sempre anche i toponimi originali. Come si suol dire in questi casi, è stato un parto difficile e travagliato. La prima idea è nata nel 1991, subito dopo avere portato a termine la Traversata Scialpinistica
della Valsesia; sono poi seguite fasi alterne su cui hanno influito inverni bizzarri e vicende personali: periodi di febbrile attività sono stati intervallati da altri in cui il lavoro sembrava irrimediabilmente bloccato e il suo termine quasi irraggiungibile.
È giusto illustrare sistematicamente o quasi tutte le possibilità offerte da una valle? O forse è meglio lasciare un po' di spazio alla fantasia, e magari un po' di respiro alla montagna senza imprigionarla in una fitta agnatela di itinerari? Come molti altri autori che mi hanno preceduto, durante la stesura del lavoro mi sono trovato di fronte a questo interrogativo, la cui risposta evidentemente è rappresentata dall'esistenza stessa di questa pubblicazione. In breve, credo che, sebbene il piacere della «scoperta» sia sempre affascinante (e comunque mai precluso del tutto da una guida: basta per esempio non leggerla!), per vivere un pizzico di avventura non è necessario andare chissà dove, ma sempli-cemente provare a cambiare gita invece di ripetere ogni anno le stesse. E se qualcuno ti suggerisce di andare in un dato posto...
Viste le caratteristiche della Valsesia poi, alcune zone non conosceranno mai problemi di sovraffollamento, o per le difficoltà tecniche, oppure perché percorribili con sicurezza e soddisfazione solo in un ristretto periodo. Ho anche preso in considerazione l'idea di dare una classificazione qualitativa degli itinerari, pensando a diversi possibili criteri. Ma quale adottare? In letteratura i tentativi in questo senso si sprecano, ma non brillano certo per efficacia: troppo soggettivo può essere un giudizio sull'interesse di un itinerario. Talvolta si danno metodicamente i giudizi migliori agli itinerari più difficili, in altri a quelli più lunghi, in altri ancora alle discese più belle... ognuno ha il suo criterio.
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INDICE
Carta d'insieme
Premessa
Note tecniche
Rifugi, bivacchi e altri punti d'appoggio
Valle Grande (Piode)
1 Testone dei Tre Alpi 2081 m
2 Monte Bo Valsesiano 2071 m
Valli di Rassa
VAL SORBA
3 Monte Bo Valsesiano 2071 m (Anello)
4 Testone dei Tre Alpi 2081 m
5 Punta Scalaccia 2030 m
6 Punta Campanile 2145 m
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VAL GRONDA
10 Colma del Giurà 1852 m
11 Colle della Piana 1947 m - Testa dell'Ambrogiore 2050 m
12 Bocchetta d'Ambrogiore 2005 m c.
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Val Vogna
16 Bocchetta del Fornale 2531 m - Pala d'Erta 2630 m
17 Vallone del Fornale - Quota 2665 m
18 Giro dei Tra Laghi (Cortese-Tillio-Bosa)
19 Frate della Meia 2812 m
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Valle Grande (Alagna)
27 Giardino del Corno Bianco 2740 m - Bocchetta 2837 m
28 Passo dell'Uomo Storto m c.
29 Canalini di Granus 2880 m - 2850 m - 2874 m
30 Corno Grosso 3042 m
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Val Sermenza (Rima)
39 Passo del Gatto 2730 m - Monte Tagliaferro 2964 m
40 Colle di Rima o Piglimò 2485 m
41 Bocchetta del Bambino 2690 m - Corno Piglimò 2894 m
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Val d'Egua
48 Colletto 2305 m (Cresta NE di Cima Lampone)
49 Colle del Termo 2351 m - Cima del Tiglio 2564 m
50 Cima Trasinera 2620 m
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Val Mastellone
FOBELLO-CERVATTO
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RIMELLA
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Bassa Valle
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Traversate e Raid
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Il massiccio del Monte Rosa
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Bibliografia |
Marco Maffeis
SCIALPINISMO VALSESIA MONTE ROSA
editore BLU Edizioni
edizione 2009
pagine 224
formato 17x22
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 4 giorni
18.00 €
12.60 €
ISBN : 978-88-7904-085-3
EAN : 9788879040853
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