| I Sanssôssí è il capolavoro di Monti. Pubblicato per la prima volta negli anni '30, vincitore allora del Premio Fusinato, ristampato più volte dall'Einaudi fino agli anni '70, l'Araba Fenice gli ha dato nuova vita in questi ultimi anni. 
 Romanzo
 
 I Sanssôssí - ovvero 
      "Tradimento e fedeltà", ovvero ancora "La storia di 
      Papà" - sono il romanzo di un uomo, Bartolomeo Monti, che lotta 
      disperatamente tutta la vita per sfuggire al destino preparatogli dalle 
      innumerevoli generazioni degli avi.
 In un delicato intreccio di rapporti 
      tra padri e figli che vanno dall'adorazione alla ribellione, il vivido scorrere 
      della grande storia - Napoleone e Pio VII, Carlo Alberto e la I Guerra d'Indipendenza, 
      Saracco, Giolitti e l'Italia da costruire, l'Europa della diplomazia e quella 
      delle trincee - fa da contrappunto ad una vicenda esistenziale di piccole 
      avventure quotidiane a volte struggenti, più spesso tragiche, quasi 
      sempre (nella banalità del reale senza trama) incompiute. Il racconto 
      dell'educazione di Carlìn - l'alter ego narrativo di Augusto Monti 
      scrittore - fatta di passeggiate, di favole e di poesie, diventa così 
      processo di redenzione e di riscatto morale, come se nel ricordare, nel 
      riordinare, nel narrare fosse in qualche modo possibile alleviare la malinconia 
      che viene la sera al pensiero del giorno appena trascorso.
 - 
        Carlìn!- Papà?
 - Ma tu, pur se manco io, sarai buono a proseguir da te?
 - Sì Papà.
 - E tu, se un'occasione si presenta, se l'occasione si presenta, 
        tu, Carlìn, te la lascierai scappare come me?
 - Il piccino levava gli occhi a Papà. Bene bene non capiva. Papà 
        calava gli occhi sul piccino. Il piccino rispondeva sicuro:
 - No, Papà. Sta' tranquillo che no.
 
 
 | La 
        scrittura della "storia di Papà" nasce dalla consapevolezza 
        che non c'è altro modo per riaggiustare gli errori della vita, 
        della storia, dei tempi: comporre la biografia dell'eroe mostrando continuamente 
        la realtà del suo cuore, quella che il mondo non conobbe o conobbe 
        troppo poco e male, per una rivincita, nella scrittura, contro il mondo 
        stesso e le occasioni sfuggite all'eroe e gli sbagli commessi per l'incapacità 
        ad adattarsi ai tempi, ad assecondarne i caratteri, a servirli invece 
        di giudicarli e accusarli di difetti e colpe.Ciò che Monti cerca di raggiungere proprio attraverso la ricchezza 
        e la varietà della narrazione è la rappresentazione dell'inesauribilità 
        della vita, nell'ottica di un ottimismo degli uomini che sembra essere 
        in ogni momento necessario recuperare e dimostrare con nuovi personaggi 
        e nuove vicende.
 Il narrare di Monti è un narrare che ha per fondamento autentico 
        l'entusiasmo dell'avventura,: tanto più inesauribile e straordinaria 
        quanto, in apparenza, più costretta da termini spaziali circoscritti 
        e compressi, come Ponti, Cortemilia, Monastero, Monesiglio, via Santa 
        Chiara a Torino, contrada di Po, la collina di Valsalice e Superga, luoghi 
        dove tutto sembrerebbe congiurare a imporre la norma e l'abitudine, ma 
        dove, invece, pienamente può scattare l'infinita capacità 
        di rinnovarsi che hanno i suoi personaggi, soprattutto Papà, ma 
        anche i compaesani, i parenti, gli amici.
  G. 
        BARBERI SQUAROTTI 
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            | Augusto Monti 
 I SANSSOSSI'
 
 editore ARABA FENICE
 edizione 2003
 pagine 832
 formato 15x21
 cartonato con sovracoperta colori
 tempo medio evasione ordine
 5 giorni
 
 
 30.00 €19.90 €
 
 ISBN : 88-86-771-11-8
 EAN  : 9788886771115
 
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