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SANS DESPARTIR
La confessione di Arduino
Nel silenzio della sua cella Ulderico, frate benedettino dell'abbazia di Fruttuaria, trascrive la drammatica confessione di Arduino, Marchese di Eporegia e primo Re d'Italia.
La storia di un uomo e di un guerriero, che già mille anni fa accarezzava il sogno laico di un'Italia unita.

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E l'anno 1015, Arduino, marchese di Ivrea e primo re d'Italia, muore nell'abbazia di Fruttuaria a San Benigno in Canavese. I suoi resti vengono seppelliti nel cimitero dell'antica chiesa benedettina insieme alle sue insegne regali: lo scettro e la spada.
Nel XVI sec. il cardinale Bonifacio Ferrero decide di far riesumare dall'antica abbazia di Fruttuaria il corpo di Arduino perché due volte scomunicato. Con l'occasione ne sottrae le insegne regali e ne fa riseppellire i resti nell'orto dei frati. Ma il conte di San Martino di Agliè, discendente del re scomunicato, resosi conto del grave fatto, disseppellìsce le ossa del proprio antenato, le raccoglie in una cassetta di legno e le trasporta nel proprio castello.
Nel 1764 Carlo Emanuele III, re di Sardegna, decide di acquistare il castello di Agliè e ne fa richiesta al suo primo scudiere: il marchese Giuseppe di San Martino, che ne è il legittimo proprietario. Il castello viene così ceduto con tutto il suo contenuto, compresa la cassetta contenente le spoglie del re maledetto. Ma una notte Fuma viene rubata e portata al castello di Masino.
La vicenda del furto delle spoglie di Arduino è raccontata nel libro di Giuseppe Giacosa Castelli canavesani e valdostani dove si narra la coraggiosa iniziativa della marchesa Cristina di Miolans che, spinta dall'amore per il conte Francesco Valperga di Masino, uno degli ultimi discendenti di Arduino, aveva infatti rubato l'urna custodita nel castello di Agliè per donarla al suo amante, il quale aveva fatto costruire una cappella presso il suo castello di Masino per ospitarla.
Il romanzo di Claudio Maddio inizia da questo dono. Il conte Francesco riconoscente mostra all'affascinante marchesa un antico manoscritto redatto dal confessore di Arduino, subito dopo la sua morte, presso l'abbazia di Fruttuaria. Cristina inizia così a leggere il pesante volume nel quale, attraverso la viva voce di Arduino, viene ricostruita tutta la sua vicenda storica. Vicenda che si rivela piena di umanità e passione, non priva di sorprese e rivelazioni inaspettate.


PREFAZIONE

Fin da ragazzo il nome di Arduino ha sempre suscitato in me una grande curiosità, avvolta da un antico fascino che, con l'andar degli anni, ha conquistato sempre di più il mio desiderio di conoscenza sulle vicende di quell'uomo che già mille anni fa, nutriva il sogno di una grande nazione. La sua vicenda mi ha coinvolto così tanto da spingermi ad andare a visitare i luoghi in cui molti, molti anni fa, qualcuno di nome Arduino, aveva cosparso il seme dal quale sarebbe germogliato, in futuro, il grande albero della storia della mia terra.
Sulla vita di questo, per me, grande uomo, scarsa è la documentazione. Relativamente alle sue imprese poco ci è dato di conoscere, cosicché sulla sua figura aleggia un velo di mistero. La storia della vita di Arduino è stata scritta per lo più dai suoi avversari, che gli hanno attribuito intenzioni più meschine di quelle che in realtà egli ebbe, facendone il ritratto di un uomo mediocre, gretto e ottuso. Gli storici poco si sono interessati sulle vicende del suo travagliato regno, della sua figura e delle sue opere. Ne è venuto fuori il profilo di un Arduino nemico dei vescovi e della loro potenza, un capo di partito animato solo dalla volontà di combatterli, un uomo retrivo e sordo ai progressi della civiltà. Invece Arduino è stato ben altra cosa.
Il Marchese di Ivrea è stato colui che per primo si è opposto all'invasione straniera in Italia e che ha punito i vescovi, non in quanto nemici dei feudatari laici, ma perché amici e fautori dei sovrani stranieri. Arduino infatti non ha mai riconosciuto l'autorità degli imperatori tedeschi. La penna degli storici partigiani ne ha fatto invece un mostro, un nemico giurato della Chiesa, un sacrilego ed un assassino; ma fu veramente così? In cuor mio credo proprio di no. Pochi italiani, pochi canavesani ne conoscono il nome né tantomeno la vita; spesso mi domando il perché. In genere quando parlo di Arduino sento frasi di questo tipo: "Ah!... ne ho sentito parlare ... ma chi era esattamente?"
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BIOGRAFIA DI ARDUINO

955 Nascita di Arduino.

997 A causa delle immunità concesse dagli imperatori tedeschi ai vescovi di Vercelli e di Ivrea iniziano le guerre di Arduino contro i rappresentati della Chiesa.

999 Nella Chiesa di Ivrea il vescovo Warmondo pronuncia, davanti al clero, ed al popolo, la scomunica contro Arduino.

1000 Proclamazione, in Pavia, a Re d'Italia.

1002 Arduino sconfigge l'esercito dell'Imperatore tedesco Enrico II.

1004 Nella rocca di Sparone, Arduino resiste all'assedio dell'imperatore tedesco e riprende il controllo del regno.

1014 Arduino assedia Vercelli e fa fuggire il vescovo Leone, assedia Novara, Pavia e Como.

1015 Morte di Arduino.

INDICE

cap I

cap II

cap III

cap IV

cap V

cap VI

cap VII

cap VIII

cap IX

cap X




Claudio Maddio

SANS DESPARTIR

editore GS EDITRICE
edizione 2009
pagine 240
formato 14,5x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine
2 giorni

15.00 €
12.70 €

ISBN : 978-88-96747-10-8
EAN : 9788896747018

 
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