Sorti nel secolo XIII come complesso nobiliare fortificato, i castelli di Lagnasco presso Saluzzo sono un luogo carico di un fascino singolare. Dimora di una fra le più antiche famiglie dell'aristocrazia sabauda, i Tapparelli di Lagnasco e d'Azeglio, che per oltre sei secoli modellarono gli edifici secondo il mutare delle esigenze, i castelli custodiscono al loro interno alcuni degli esempi più raffinati e meglio conservati di quella stagione manierista che a metà del Cinquecento fiorì in Piemonte con esiti di qualità altissima: ne sono testimonianza gli affreschi della Loggia delle Grottesche, le scene mitologiche e di paesaggio della Scala della Dama velata e l'ambizioso programma iconografico della Sala della Giustizia. Dietro questi prestigiosi cicli figurativi è possibile intravedere la mano di artisti di grande fama come Cesare Arbasia, Giovanni Angelo Dolce e Giacomo Rossignolo.
E recente restauro ha consentito di esplorare in dettaglio le vicende storiche, politiche, militari, architettoniche, artistiche e persino araldiche dei castelli, con l'appoggio di un'approfondita ricerca sulle fonti e di una campagna di studi interdisciplinari. Nel corso dei lavori sono emerse sorprendenti meraviglie e insospettate scoperte di eccezionale valore documentario, che hanno confermato il ruolo fondamentale del restauro nel processo di comprensione di un edificio storico.
Il volume analizza in dettaglio i castelli di Lagnasco, illustrando la storia degli edifici, la configurazione del territorio e il serrato dialogo tra scelte pratiche e riflessione culturale che ha guidato il restauro nelle sue varie e delicate fasi. I testi sono accompagnati da un ricco repertorio iconografico che consente al lettore di immergersi in un mondo stratificato di valori umani e sociali, di gesti e oggetti comuni, di arti auliche e di mestieri meno nobili, tangibile testimonianza di un passato che si svela attraverso le tracce più semplici del vivere quotidiano.
Il volume pubblicato in occasione dell'apertura al pubblico di un nuovo e interessante percorso storico, culturale e artistico attraverso i castelli di Lagnasco, ne documenta l'impegnativa opera di restauro e di recupero durata circa dieci anni.
Tra le numerose residenze nobiliari sparse sul territorio piemontese, i castelli di Lagnasco rappresentano una testimonianza unica e praticamente sconosciuta della civiltà tardomedievale e rinascimentale.
Gli edifici sono un esempio singolare della dimora nobiliare tardomedievale, e conservano nelle antiche sale della residenza del Tapparelli alcuni capolavori assoluti e meglio conservati della pittura del Cinquecento in Piemonte.
Gli imponenti cicli decorativi cinquecenteschi e barocchi, e gli affreschi medievali, alcuni del tutto inediti e recentemente riscoperti, giunti a noi quasi intatti, non hanno nulla da invidiare a quelli presenti in altre famose dimore europee.
Il progetto di rivalutazione, esteso anche alle pertinenze circostanti e ai giardini manieristi, con il ripristino degli originali giochi d'acqua, acquista, in prossimità della ricorrenza del centocinquantesimo dell'Unità d'Italia, una particolare valenza se si considera come proprio in queste dimore spesso si incontrassero i principali protagonisti del Risorgimento, da Vittorio Emanuele II, a Cavour a Massimo d'Azeglio.
La Regione Piemonte si augura che questo primo importante e significativo progetto di recupero - che spera di poter ampliare e migliorare oltre che con i contributi provenienti dai Fondi Comunitari e dal Comune di Lagnasco, con l'impegno del Ministero per i Beni a le Attività Culturali, e delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino, Saluzzo e Cuneo - costituisca una nuova meta per il turismo culturale e un nodo significativo nella rete dí valorizzazione del patrimonio storico e artistico del Piemonte, accanto ai già conosciuti complessi monumentali e alle residenze sabaude.
Gianni Oliva
Assessore alla Cultura della Regione Piemonte |
INDICE
Presentazioni
IL ROSSO E L'ARGENTO
1. Il ricetto dí Lagnasco
Il suo apparato difensivo e gli edifici principali tra i secoli xill e XVIII
2. La consistenza del paesaggio agrario
I fabbricati rurali del consortile e la chiesa parrocchiale antica di S. Maria delle Grazie
3. I castelli di Lagnasco: tracce di storia e d'architettura
Le trasformazioni delle strutture murarie tra Medioevo e Settecento negli edifici di levante e ponente
4. L'esplorazione archeologica dei cortili
Prime ipotesi sulle architetture medievali dei castelli
5. Il giardino dipinto
Le rappresentazioni pittoriche del giardino e del paesaggio a Lagnasco nel Cinquecento come valore di documento
6. "La guerra de' mostri: il sogno filosofico in lode della pazzia et contro al pensiero"
La Loggia delle Grottesche e altri ambienti nel castello di levante
7. "Il nome e l'arme": la celebrazione dinastica alla corte dei Tapparelli
Le insegne di blasoneria del Salone degli Scudi nel castello di levante
8. La scala della Dama velata
I dialoghi della pittura tra paesaggio, ritratto e grottesca nella relazione intellettuale tra naturalismo ed emblema
9. L'età dell'oro
Il paesaggio, il mito e la metafora nel programma iconografico e celebrativo della Sala della Giustizia
10. I paesaggi della memoria e la rappresentazione dell'esotico nell'iconografia occidentale
Il fregio a paesaggi nell'appartamento del vescovo Giovanni Maria Tapparelli nel castello di ponente
11. L'idea incompiuta del Medioevo
I restauri di Emanuele Tapparelli alla fine del secolo XIX
12. Percorsi filologici sull'intervento di restauro
Criteri operativi, prassi metodologiche e tecniche applicate:
il progetto di un'architettura ritrovata come storia dell'architettura
Appendice
Tavole
Schede
Documenti dell'Archivio Storico dell'Opera Pia Tapparelli (ASOPT), Saluzzo
Bibliografia |
Gianfranco Gritella
IL ROSSO E L'ARGENTO
editore CELID
edizione 2008
pagine 430
formato 24x32,5
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
65.00 €
49.00 €
ISBN : 978-88-7661-801-7
EAN : 9788876618017
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