La fioritura di monumenti romanici ha avuto in Piemonte, regione privilegiata per la posizione geografica, esiti forse unici nell'Italia dei secoli X-XIII
PER
UNA LETTURA DEL ROMANICO IN PIEMONTE
Una
corretta lettura dell'arte romanica in Piemonte deve considerare, innanzitutto,
la collocazione singolare della regione.
La grande fioritura di monumenti romanici è retaggio comune a tutta
l'Europa, vuoi per merito di autorità ecclesiastiche e civili, vuoi
per spontanea devozione e aggregazione delle popolazioni.
La posizione geografica del Piemonte e la sua particolare conformazione
geologica hanno sicuramente influito, nei secoli X-XIII, sull'esito di una
espressione artistica, forse unica in Italia.
La molteplicità delle varianti architettoniche ritengo sia da attribuirsi
soprattutto proprio alla diversità del territorio, alle sue distinte
conformazioni geomorfiche, dovute alla presenza di montagne, colline, e
pianure.
Aquesta osservazione va aggiunta quella della posizione della regione al
confine con la Francia e la Svizzera, e quindi sollecita alle influenze
più eterogenee per l'inevitabile transito verso sud delle popolazioni
di quei paesi.
La diversità dei materiali impiegati per le costruzioni, ricuperati
principalmente in loco, oltre alle esigenze ambientali hanno indubbiamente
condizionato la realizzazione delle strutture. Esistono, infatti, varianti
peculari pur nel rispetto degli elementi comuni, caratteristici dell'arte
romanica, quali la decorazioni degli archetti pensili, le finestrelle strombate,
la ripartizione esterna in settori, con lesene o semicolonne, e del cilindro
degli absidi. Sui monti è la pietra impiegata, e molto spesso neppure
squadrata,, con la copertura a lose a dare conformazione all'edificio, mentre
presso i corsi d'acqua sono utilizzati i ciottoli di fiume, spesso annegati
in abbondante strato di malta. Nella pianura il materiale prescelto è
il laterizio che, nelle costruzioni sorte particolarmente presso le colline,
combinandosi con il colore giallino del tufo, sortisce un gradevole effetto
cromatico-decorativo.
La pietra calcarea del tufo, di cui è ricco il territorio del Monferrato,
risultando maneggevole al taglio, ha offerto una notevole produzione plastica
a decoro dei monumenti e principalmente a quelli della zona.
Sono, ad esempio, i bellissimi capitelli con ricchi intrecci decorativi,
a opera di scalpellini di cultura lombarda, nel San Lorenzo di Montiglio
e nell'atrio del Duomo di Casale Monferrato mentre il portale, profondamente
strombato, della Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo risente anche di influenze
della Francia orientale.
E con tali citazioni si è giunti all'altra considerazione, quella
cioè degli apporti esterni che hanno agito sul territorio
Esempio qualificante è la zona presbiteriale del Duomo di Ivrea,
voluto dal vescovo Warmondo. Non solo il deambulatorio interno dell'abside
ma anche le due torri campanarie che la fiancheggiano sono un modello tipico
dell'architettura germanica, attuato già in epoca ottoniana, come
si può costatare nella cattedrale di Spira e di Ratisbona. E, tanto
per restare in area eporediese, è singolare la struttura del "Gesiun"
di Piverone, ad aula unica ma con la soluzione nel bema del triforium con
volte a botte rampanti verso un campanile tiburio, che non trova riscontri
se non nella chiesa di Santa Maria di Mili in Sicilia, di fondazione basiliana.
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INDICE
IL
PIEMONTE E LA VAL D'AOSTA
Introduzione
Bibliografia
Carta della regione
La Sacra di S. Michele in Val di Susa
S. Maria a Vezzolano
S. Giustina a Sezzadio
S. Secondo a Cortazzone
S. Evasio a Casale Monferrato
S. Michele a Oleggio
Le chiese di Aosta
S. Maria Assunta
SS. Pietro ed Orso
Note su altri 35 edifici romanici in Piemonte e Val d'Aosta
Val d'Aosta
S. Maria a Villeneuve
La cappella del castello di Cly a Chambave
Area torinese
La cripta di S. Maria a Cavour
S. Giovanni dei campi a Piobesi
L'abbazia della Novalesa
Il battistero di S. Ponso canavese
S. Ferreolo a Grosso
S. Martino di liramo a Ciriè
S. Lorenzo a Settimo Vittone
Area cuneese
S. Costanzo al monte a Dronero
S. Elena a Torre Mondovì
S. Maurizio a Roccaforte Mondovì
Area novarese
Il battistero di Novara
Il battistero di Biella
Il battistero di Cureggio
Il battistero di Agrate Conturbia
S. Marta a Mergozzo
S. Giovanni a Montorfano di Mergozzo
S. Bartolomeo a Villadossola
S. Maria di Naula a Piane Sesia
S. Remigio a Pallanza
S. Maria ad Armeno
S. Tomaso a Briga Novarese
S. Vincenzo a Pombia
S. Giulio sull'isola di S. Giulio nel lago d'Orta
S. Pietro a Casalvolone
S. Pietro a Casalino
Il Monferrato
Il battistero di S. Pietro ad Asti
S. Lorenzo a Montiglio
S. Nazario e Celso a Montechiaro
S. Fede a Cavagnolo Pò
Area alessandrina
La cattedrale di Acqui
S. Pietro ad Acqui
S. Giacomo a Gavi
La Trinità da lungi a Castellazzo Bormida
LA LIGURIA
Introduzione
Bibliografia
Carta della regione
S. Maria Assunta a Ventimiglia
S. Michele ad Albenga
S. Paragorio a Noli
S. Fruttuoso a Capodimonte
S. Andrea a Borzone
Note su altri 22 edifici romanici in Liguria
Genova
S. Maria di castello
S. Lorenzo
SS. Cosma e Damiano
S. Donato
S. Stefano
S. Maria del prato
S. Giovanni di Prè
S. Siro di Struppa
Riviera di ponente
SS. Giacomo e Filippo ad Andora
S. Ampelio a Bordighera
S. Croce ad Alassio
S. Siro a Sanremo
S. Pietro a Camporosso
S. Michele a Ventimiglia
Riviera di levante
S. Ambrogio a Uscio
S. Pietro a Brugnato
Nicolò dell'isola a Sestri Levante
S. Salvatore a Lavagna
S. Pietro a Portovenere
S. Lorenzo a Portovenere
S. Giovanni battista a Monterosso
S. Andrea a Levanto
Indice delle illustrazioni
Fotografie
Piante |
Sandro Chierici - Duilio Citi
L'ARTE ROMANICA IN PIEMONTE, VAL D'AOSTA E LIGURIA
editore ANGOLO MANZONI
edizione 2000
pagine 488
formato 17x22,5
telato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
51.00 €
44.90 €
ISBN : 88-86142-59-5
EAN : 9788886142595
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