Il libro (primo di una collana che prevede 4 volumi) offre una puntuale ricostruzione storica e guida il lettore attraverso le vicende che colpirono Rivoli nel periodo della seconda guerra mondiale, tracciando percorsi che possono essere seguiti da chi vuole vedere come si sono trasformati «oggi» i luoghi di «ieri». Il libro è il primo di una serie di volumi che hanno l'intento di ricostruire e tramandare la storia di questa città che, data la sua collocazione territoriale strategica (si trova a ridosso della statale del Moncenisio, a lungo principale arteria di comunicazione dell'Italia Nordoccidentale con la Francia Orientale e Centrale), si è spesso trovata al centro dei più importanti avvenimenti che hanno riguardato l'area torinese, oltre a rappresentare uno dei maggiori centri economico-politici della zona.
INTRODUZIONE
Una premessa necessaria
Ciò che leggerete in questo volume è frutto di un lavoro di tre anni, realizzato, in ordine di apparizione, da Cristina Assenzio, Luisa Barbera, Sonia Scano, Elena Esposito, Barbara Benente, Lucia di Stefano e Alessia Orofino. L'ordine di apparizione ha un suo significato, perché la ricerca è stata resa possibile da una serie di cantieri di lavoro attivati dal Comune di Rivoli, e l'opera di queste persone si è dunque accompagnata a una serie di cambiamenti.
Il cantiere di lavoro non è certo lo strumento migliore per realizzare un progetto culturale che necessita di tempo e di respiro. Questa precondizione ha reso tutto più difficile e allungato i tempi, non potendo essere garantita la presenza delle stesse persone per un periodo sufficiente alla formazione e alla realizzazione dei compiti previsti. Tuttavia un limite così significativo si è scontrato – è il termine giusto – con la volontà, l'interesse e la passione di un gruppo di ragazze (quasi tutte laureate in discipline diverse da quelle storiche e quindi ancor più meritorie) che hanno dato a questa esperienza molto di più – ne sono convinto – di quanto abbiano ricevuto in cambio.
Secondariamente, nella parte finale di questo percorso, ai cantieri di lavoro si è aggiunto il contributo del servizio civile che ha destinato al progetto due persone e che ha assicurato il completamento della ricerca.
In modi e forme diverse queste ragazze – mi permetto di chiamarle così per una consuetudine che nulla toglie alla serietà e alla maturità del loro lavoro – hanno scavato negli archivi locali, contattando moltissime persone e riuscendo (cosa non semplice, come sa ogni studioso, e segno di una particolare sensibilità) a ottenere la loro fiducia e i loro ricordi materiali e narrativi, hanno ricostruito storie di cui pochi rivolesi hanno memoria, hanno imparato a conoscere, e credo ad apprezzare, il lavoro dello storico e la sua materia prima. Hanno raccolto e sistematizzato il materiale per i testi, che in gran parte hanno prodotto proprio loro. Il curatore li ha corretti e integrati per le parti di carattere generale, specie quelle introduttive a ogni sezione.
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Un libro per conoscere la storia di Rivoli negli anni della guerra e al tempo stesso una guida per riattraversare la città e riscoprire i luoghi della vita quotidiana, della Resistenza, dell'occupazione tedesca, dei bombardamenti.
«Il culmine è stato il 4 febbraio del '43... Alla sera,
dopo il lavoro, aspettavo il trenino. C'era una bella ragazza sulla piattaforma, dopo poche ore lei è morta durante il bombardamento... Sono stato l'ultimo ad averla vista, e qui mi sono sentito fortunato.»
«Piazza Martiri era il luogo in cui venivano impiccati i prigionieri. AI centro c'era un grosso albero e normalmente obbligavano gli italiani a guidare la camionetta che portava il prigioniero nel luogo dell' esecuzione e a ripartire quando il prigioniero aveva già il cappio al collo. Una volta un autista si rifiutò di ripartire con la camionetta e anche lui fu fucilato dai tedeschi. Di solito l'impiccato rimaneva all'albero per tre giorni di modo che tutta la popolazione potesse vedere quel corpo straziato... Ho visto atrocità
troppo brutte che vorrei dimenticare...»
«Ricordo le luci che si accendevano per strada... È stata una cosa meravigliosa... una cosa fenomenale. Ballavano in Piana... Dopo la Liberazione ci sono state le prime gite, la gente tirava fuori le bici "sgangherate" che aveva nascosto durante la guerra perché i tedeschi le rubavano per fuggire.»
INDICE
Ringraziamenti
Prefazione
Introduzione
1 SOTTO LE BOMBE
2 LA RESISTENZA
3 LA RSI E L'OCCUPAZIONE
4 VIVERE IN GUERRA
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a cura di Bruno Maida
RIVOLI 1940-1945
editore BLU Edizioni
edizione 2006
pagine 156
formato 22x22
brossura cucita
tempo medio evasione ordine ESAURITO
13.00 €
13.00 €
ISBN : 88-7904-023-5
EAN : 9788879040235
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