Il volume che viene presentato all'attenzione di studiosi, appassionati e curiosi del Barocco è frutto di una iniziativa, attuata lo scorso anno dalla Città di Torino unitamente alla Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, durante la quale è stata proposta una interessante mostra fotografica. Per la sua realizzazione sono stati incaricati i fotografi professionisti Bruna Biamino e Roberto Goffi che hanno rivisitato, con l'occhio dell'artista, emergenze conosciute e non del Barocco torinese.
È riconosciuta da tutti l'importanza che riveste la fotografia come sostegno per coloro che si occupano di conservazione e restauro.
Le immagini presentate in questo volume possono diventare quindi un utile strumento di lavoro e un supporto iconografico in cui gli esperti del settore potranno trovare elementi di riflessione e di approfondimento.
La Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti sin dagli esordi della sua attività si è occupata di tutela dei beni artistici anche mediante l'impiego della fotografia con l'intervento di soci qualificati tra cui possiamo ricordare Secondo Pia. Proseguendo quindi su questa linea culturale si auspica per questo volume la massima diffusione per consentire una più vasta conoscenza del patrimonio barocco torinese.
Il presidente della S.P.A.B.A.
Bruno Signorelli
Bruno Orlandoni
ARS MAGNA LUCIS ET UMBRAE
COMPLESSITÀ E CONTRADDIZIONI DEL BAROCCO NELLE FOTOGRAFIE DI BRUNA BIAMINO E ROBERTO GOFFI
I libri fotografici di architettura possono avere impostazioni differenti. Ciò che hanno in comune è comunque il fatto di costituire e costruire sempre qualcosa di "altro" dall'architettura stessa. Prendiamo ad esempio il recente volume di Milan Pavlìk e Vladimìr Uher sull'architettura barocca di Praga: Prague Baroque architecture. Foto spettacolari per un libro classico, di quelli che si sfogliano pensando a quando sarà possibile andare in vacanza a Praga a vedere dal vero ciò che si sta guardando in foto. Peraltro, chi si occupa di architettura e l'architettura la fotografa anche, sa benissimo che, arrivato a Praga, tutto vedrà tranne ciò che ha visto sul libro.
Così sono necessarie attente ricerche con il modello fotografico sott'occhio e le condizioni di luce giuste per scovare l'esatto punto di vista delle foto dei castelli valdostani di Ghirri. E ancora, allo stesso modo, non vedremo mai le periferie delle città come le vediamo nei Cityscapes di Basilico: belle così possono esistere solo nel cuore buio di una macchina fotografica. Ciò che generazioni di mediocri progettisti non sono state capaci di fare - dare un volto accattivante alle nostre drammatiche periferie – riesce a farlo senza soverchie difficoltà un banco ottico.
Quello dello scarto tra l'architettura e la sua immagine è uno dei primi problemi a venire alla mente quando si riflette sulla fotografia di architettura, perché è evidente che una cosa è l'architettura vera, costruita; altro è quella fotografata. Pure tra le due realtà le connessioni sono molte e a tratti paiono inevitabili. Ciò dipende da quelli che sono alcuni dei tratti costitutivi sia della fotografia che dell'architettura.
La fotografia, in quanto prassi fondata su meccanismi fisico-chimici, non può esistere senza la realtà esterna: senza un mondo da fotografare. La "prima fotografia" di Niepce sarebbe una veduta di tetti: una foto di architettura. È chiaro però quanto la fotografia sia comunque sempre ben altro dal mondo e dall'architettura, non foss'altro che per il suo essere priva di quell'attributo fondamentale della realtà che è la terza dimensione.
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Bruno Orlandoni
ARS MAGNA LUCIS ET UMBRAE
COMPLESSITÀ E CONTRADDIZIONI DEL BAROCCO NELLE FOTOGRAFIE DI BRUNA BIAMINO E ROBERTO GOFFI
Bruna Biamino
IMMAGINI
Roberto Goffi
IMMAGINI
INDICE DEI LUOGHI
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Bruna Biamino - Roberto Goffi
RIVELAZIONI BAROCCHE
editore CELID
edizione 2000
pagine 84
formato 22x22
brossura
tempo medio evasione ordine 6 giorni
15.50 €
11.70 €
ISBN : 88-7661-423-0
EAN : 9788876614231
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