PREFAZIONE
Ho sempre amato Parigi: a parer mio è una metropoli a misura d'uomo.
Sembrerebbe un controsenso parlare di metropoli a misura d'uomo ma, in realtà, Parigi è veramente una città vivibile in pieno, forse perché è l'unione di venti rioni che sono vere e proprie entità distinte l'una dall'altra, con caratteristiche architettoniche e commerciali che li contraddistinguono e li identificano senza tema di errore.
Tutta la città è capillarmente collegata da una efficientissima metropolitana che consente rapidi spostamenti e che è quotidianamente utilizzata dai parigini.
Mi piace la metropolitana di Parigi per svariati motivi: intanto perché copre completamente tutta la città, comprese le periferie essendo, per estensione chilometrica, la seconda d'Europa, poi perché offre all'utente la bella sensazione delle cose vecchie e robuste che funzionano egregiamente.
Le numerose stazioni sovente accolgono le esibizioni di artisti da strada, alle volte di incredibile bravura e ognuna di queste stazioni, seppur simili, ha una peculiarità che la rende riconoscibile dalle altre.
A questo punto vi chiederete cosa c'entra questo preambolo con l'inizio di un libro che dovrebbe, per la maggior parte, parlare di animali: presto detto!
Proprio lì, in quelle stazioni, su quella metropolitana, osservando il via vai della gente è nata lidea di raccogliere una serie di racconti e comporli in questo piccolo libro.
Chi di voi è stato a Parigi e ha viaggiato sulla metropolitana, non può non aver notato un comportamento inconsueto, almeno per noi italiani: i parigini leggono molto e leggono, soprattutto cose molto impegnative.
Il fatto inconsueto, però, non è che leggano cose anche molto difficili: è che lo fanno in metropolitana, in posizioni a volte particolarmente scomode, incuranti dell'affollamento, dei rumori o delle distrazioni eventuali.
In mezzo alla folla che si accalca, specialmente nelle ore di punta loro, imperterriti, sprofondano nella lettura incuranti del mondo che li circonda, compresi nella loro opera di autoerudizione senza mai sollevare, neppure per un secondo, lo sguardo da quelle pagine.
Incredibile!
D'improvviso, forse a causa di una misteriosa percezione extrasensoriale, in una frazione di secondo chiudono il libro e si fiondano verso l'uscita della vettura per scendere alla stazione giusta.
Mi sono chiesto spesso, osservandoli a più riprese, come facciano a non sbagliare. Mistero!
Certo, noi italiani siamo diversi! Quando siamo seduti all'interno di, un mezzo pubblico, sia esso tram, autobus o metropolitana, ci guardiamo intorno, osserviamo con attenzione i nostri compagni di viaggio, non disdegnando eventuali battute o dialoghi. Raramente sprofondiamo in una lettura, men che meno se complessa. Inoltre non riusciremmo mai ad avere la concentrazione necessaria per leggere libri impegnativi: che dire, siamo felicemente italiani! I parigini, no... Guai guardarsi intorno, guai dare confidenza!
Dall'osservazione di questi comportamenti mi è venuta l'idea di scrivere brevi racconti poco impegnativi, che l'italiano medio possa leggere tranquillamente anche senza un grado profondo di concentrazione, sia su di un mezzo pubblico affollato, che comodamente seduto sulla poltrona di casa. Così è nata la piccola raccolta "Brevi racconti da viaggio", che contiene episodi i quali hanno per soggetto gli animali ma non solo, sono autobiografici ma non solo, alcuni sono di pura fantasia, ma non solo.
A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura e... buon viaggio!
GIAN PAOLO SQUASSINO |
INDICE
PREFAZIONE
dove non c'è il mare
Rivavouland
Marsa!
Il bambino in fondo al mare
La macchina del tempo
Meg
Un farmaco dimenticato
La nevicata del 2008
Un vecchio, un cane
L'anima
RINGRAZIAMENTI |
Gian Paolo Squassino
BREVI RACCONTI DA VIAGGIO
editore SPETTATTORE LIBRI
edizione 2013
pagine 188
formato 12x18
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
10.00 €
8.50 €
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EAN :
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