PRESENTAZIONE

Da alcuni anni la Biblioteca civica di Verona è impegnata in una impresa qualificante: quella di colmare la "dimenticanza", da parte della cultura ufficiale sia a livello nazionale che cittadino, nei riguardi di un personaggio per altri versi noto e celebrato, Emilio Salgari. Si è quindi intrapresa una operazione rigorosa per il recupero della memoria storica e letteraria dello scrittore e giornalista veronese: il tutto favorito e reso possibile da una serie fortunata di circostanze. Dopo alcuni eventi celebrativi, come il convegno del 1991 e la mostra "Pirati in biblioteca" del 1992-93 sulle fonti documentarie e letterarie della scrittura salgariana (quest'ultima promossa dalla Biblioteca civica), dopo le rilevanti scoperte identificative di Claudio Gallo, dopo alcuni volumi dedicati a Salgari da Gian Paolo Marchi e da Silvino Gonzato, dopo recenti e significativi saggi di Roberto Fioraso, Alessandro Niero, Felice Pozzo e altri, la medesima Biblioteca ha acquisito alcuni fondi di estremo interesse per la costituzione di una raccolta salgariana che risultasse riccamente dotata di testi specifici. Fra questi, in maniera eminente, i libri, la corrispondenza e le carte di indagine e di studio, che quel grande entusiasta del romanziere veronese che fu Giuseppe Turcato aveva amorosamente adunato e compilato nello spazio di parecchi decenni. Dopo tali acquisizioni il fondo veronese è divenuto veramente un punto di riferimento insostituibile per la conoscenza e lo studio di Salgari.