Queste pagine costituiscono le premesse per uno studio più ampio sull'informazione a Torino in questo secondo dopoguerra. Lo scopo originario era quello di esaminare le vicende proprietarie, redazionali, politiche dei quotidiani individuandone la loro linea informativa e ideologica; ero stimolato dalla curiosità di conoscere e rendermi conto del perché a Torino si è passati da una informazione pluralistica e politica dei primi mesi del dopo liberazione, all'attuale situazione di monopolio di una sola voce giornalistica per quanto riguarda l'informazione quotidiana.
L'entusiasmo iniziale col passare del tempo si è affievolito e anche la curiosità intellettuale, per cui avevo iniziato questa indagine, forse è stata esaudita da questa prima esplorazione: sono stati sfogliati quasi tutti i giornali quotidiani di cui si parla in questa ricerca, che ha cercato anche di colmare delle lacune presso la documentazione esistente in vari archivi e si è avvalsa di numerose testimonianze di giornalisti e operatori dell'informazione.
Il tema tuttavia dell'informazione in Torino in questo secondo dopoguerra meriterebbe di essere ripreso con una visione più completa che tocchi anche la funzione non solo della carta stampata, giornalistica e libraria (Torino è la sede peraltro di prestigiose case editrici che hanno dato un loro peculiare contributo alla cultura torinese, a quella nazionale e internazionale) ma anche di quella radiofonica e televisiva.
Se Torino, come si discute in questi ultimi mesi, è un laboratorio tecnologico e scientifico, lo è anche dal lato della comunicazione e della nuova informazione. Non per niente è stata, sia pure con lotte sindacali memorabili, « La Stampa » di Torino a utilizzare per prima le nuove tecnologie: la trasmissione ín fac simile per l'edizione del sud, la fotocomposizione e infine la completa automazione redazionale.
Pertanto questo studio non ha la pretesa di offrire una visione completa ed esauriente della storia del giornalismo nel capoluogo piemontese, ma può inserirsi — con tutti i suoi limiti, le sue lacune e la sua incompletezza nel dibattito di scottante attualità sul pluralismo informativo locale. |
INDICE
Premessa
1. Dalla caduta del fascismo alla liberazione
2. Prime redazioni
2.1. « Avanti! »
2.2. « Giustizia e Libertà »
2.3. « L'Opinione »
2.4. « Il Popolo Nuovo »
2.5. « L'Unità »
2.6. « Corriere del Piemonte »
3. La « terza pagina »
4. « La Nuova Stampa » e la « Gazzetta d'Italia »
5. Dall'u Avanti! » al « Sempre Avanti! »
6. Un giornale economico: « Il Commercio »
7. Parabola di « Giustizia e Libertà »
8. I liberali torinesi e « L'Opinione »
9. Da « Il Popolo Nuovo » a « Il Giornale di Torino »
10. Rinasce l'Associazione Stampa Subalpina
11. Un quotidiano popolare: « Il Giornale di Torino »
12. Stampa socialista: « Sempre Avanti! »
13. « Mondo Nuovo » e Unità socialista
14. « L'Unità »
15. Il sindacato dei giornalisti e l'epurazione
16. Conseguenze del 18 aprile 1948
17. Affermazione della stampa indipendente e d'informazione
Nota bibliografica
Indice dei nomi
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Mario Grandinetti
I QUOTIDIANI DI TORINO CADUTA DEL FASCISMO - 1948
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 1986
pagine 100
formato 18x25
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
8.00 €
7.20 €
ISBN :
EAN :
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