Questo "libricino, non si può dire un libro, di cui non esistono più copie", che "si può dire che sia stato del tutto ignorato", vede ora nuovamente la luce - nella sua veste grafica originaria - a quasi sessant'anni dalla prima publicazione (1946).
Si tratta di un testo precocissimo (uno dei primi relativi alla deportazione femminile e uno dei primissimi su Auschwitz-Birkenau) e, nel contempo, di una rarità bibliografica. Il dimostrativo di vicinanza presente nel titolo sottolinea e rimarca la centralità del corpo, trascinando il lettore in una soggettività in qualche modo sottratta alle determinazioni spazio-temporali e storico-politiche.
L'espropriazione del corpo, come dato ultimo e però anche fondativo della logica degradante del Lager, è raccontata non con la razionalità del sociologo o del militante ma con l'intensità del vissuto - una delle caratteristiche di base, e originali, del libro. |
INDICE
Presentazione
di Anna Bravo
Introduzione
di Lucio Monaco
Nota bio-bibliografica
QUESTO POVERO CORPO
Questo povero corpo
La grande fuga
Auschwitz! Il viaggio è terminato
A chi toccherà?
Cavie
Arbeit macht frei (Il lavoro rende liberi)
Natale ad Auschwitz
Avanti, signori, lo spettacolo si replica!
Strafe (Punizione)
Pane, pazienza...
Cavalli otto-uomini quaranta
L'alba della libertà
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Giuliana Tedeschi
QUESTO POVERO CORPO
editore DELL'ORSO
edizione 2005
pagine 148
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
15.00 €
15.00 €
ISBN : 88-7694-867-8
EAN :
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