INTRODUZIONE
Nel ricordo di Maria Pavese Sini
Il confronto fra date e temi presenti nelle lettere inviate dal confino e in quella che è la scrittura ad esse più vicina, ovvero le pagine iniziali del Mestiere di vivere (quei due «blocchi» di cui ha parlato Marziano Guglielminetti: dal 6 ottobre, data di nascita del diario, al 29 dicembre del 1935 e dal 16 febbraio al 15 marzo del 1936, data della liberazione), evidenzia, in modo chiaro e convincente, la distanza e, nel contempo, la complementarietà delle due scritture di sé e della propria opera. Si tratta, in altre parole, di due modi di raccontare e di raccontarsi che, pur nel rispetto delle regole peculiari a due generi differenti (il diario e la lettera), si richiamano e si respingono, si integrano e si negano, si presuppongono e si distanziano.
Pavese, in una «condizione forzata di sottrazione dalla realtà a lui consueta», riflette sul suo poetare, sulle poesie di Lavorare stanca e sulla poetica ad esse sottesa (Il mestiere di poeta); si interroga sulla necessità di passare dalla «raccolta» al canzoniere, di pervenire ad una sorta di poema, auspici Omero, Dante, Shakespeare e Baudelaire. Le pagine del diario accolgono, nelle pause della scrittura epistolare, tutte queste confessioni e meditazioni, svincolate da qualsiasi preciso riferimento spazio-temporale (unica presenza insolita quel rimando alle «rocce rosse lunari» calabre, reali e mitiche, concrete e allusive). Il tempo della riflessione (il diario) è diverso da quello della comunicazione (la lettera) e se questo talora tiene conto di quello, lo stesso non accade in direzione opposta. In questa prospettiva, il cosiddetto "quaderno del confino" diventa una specie di journal intime, dettato dagli affetti e VII
dalla quotidianità, mentre Il mestiere di vivere si configura, fin da subito, come un journal de rceuvre.
Le rare coincidenze cronologiche (11 ottobre, 12 novembre e 15 dicembre 1935; 23 febbraio 1936)8 documentano quanto affermato: alle dichiarazioni sulle «immagini-racconto» legate al Piemonte, sulla ricerca di una «via nuova», sulla sperimentazione di «nuovi nuclei ritmici» e sul «fare omerico del libro-unità»,9 corrispondono i ringraziamenti all'amico Sturani per i tanti libri inviati («Sturani mi ha mandato tutti i libri della lista 24 agosto. Ringrazialo anche a voce»; «ricevo nove (dico nove) volumi [...]. Per sdebitarmi, al mio ritorno dovrò entrare al tuo servizio senza compenso»), le notizie sul clima di Brancaleone («Qui un po' fa caldo e un po' fa umido») e la richiesta di «qualche mutanda più spessa», i dubbi sull'uscita e la circolazione di Lavorare stanca («Quando un uomo scrive le più belle poesie del secolo, il calvario ha da essere più lungo»), le preoccupazioni per i refusi dell'edizione e per il silenzio della «signorina» (ovvero Tina Pizzardo).
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1. Cronologie a confronto.
Il mestiere di vivere - Lettere
1935
AGOSTO
5 agosto, alla sorella Maria (telegramma)
5 agosto, alla sorella Maria
5 agosto, a Nina Perini
7 agosto, ad Alberto Carocci
8 agosto, al Ministero dell'Interno
9 agosto, alla sorella Maria
16 agosto, alla sorella Maria (cartolina postale)
19 agosto, alla sorella Maria
20 agosto, alla sorella Maria
24 agosto, alla sorella Maria (cartolina illustrata)
24 agosto, alla sorella Maria
25 agosto, ad Alberto Carocci
27 agosto, alla sorella Maria (cartolina postale)
27 agosto, a Nina Perini
SETTEMBRE
3 settembre, alla sorella Maria (cartolina postale)
11 settembre, ad Augusto Monti
16 settembre, alla sorella Maria
16 (24 settembre), ad Alberto Carocci
17 settembre, a Mario Sturani
17 settembre, a '
20 settembre, a Mario Sturan
24 settembre, alla sorella Maria
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Mariarosa Masoero
IL QUADERNO DEL CONFINO - CESARE PAVESE
editore DELL'ORSO
edizione 2010
pagine 242
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
17.00 €
17.00 €
ISBN : 978-88-6274-184-2
EAN : 9788862741842
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