"Le partite, in fondo, sono tutte uguali", qualcuno potrebbe - giustamente, ma anche un po' distrattamente - obbiettare.
Come le foto del tabaccaio Auggie nel celebre film Smoke, che ritraeva ogni giorno lo stesso angolo di Brooklyn con il suo apparecchio fotografico, sottratto rocambolescamente ad una vecchietta cieca il giorno di Natale.
Immagini che a prima vista non apportavano (e non apporterebbero) alcun valore aggiunto alle nostre intorpidite percezioni visive.
Quell'angolo di New York era lo stesso, ma a cambiare era la luce, il clima, la gente che vi passava. Già, la gente. Cioè noi.
Nel nostro caso specifico, noi che amiamo le Bianche Casacche. Che ci siamo tutte le Domeniche, oppure che - anche non potendo partecipare in prima persona al piccolo grande rito collettivo - arriviamo a sfiorare il "Silvio Piola" anche solo con un fugace pensiero. Come le mamme che in un affettuoso rimbalzo ci chiedono al nostro ritorno: "Che cosa ha fatto la Pro?". Come gli amici gioiosi di tutti i giorni e quelli di un tempo, che ora non ci sono naturalmente più, ma che a ben guardare ci saranno per sempre. Ovvero come il "nostro" grandissimo Francesco Leale, autore della prefazione dell'Album dello scorso anno, a cui questo è doverosamente dedicato.
Come, per fugare pensieri malinconici, ai nostri Eroi in maglia bianca.
Che ci hanno regalato un'altra stagione intensa, la prima dopo 65 anni che decretava la Pro Vercelli come terza forza calcistica piemontese.
A ben guardare, il nostro Album è tutto questo.
Immodestamente, forse, ma è un pezzo di noi stessi.
Che rimane e rimarrà.
«La Pro Vercelli è un tatuaggio indelebile sulla pelle del calcio... l'album del presente è il frutto di una pianta antica e forte: vi si riconoscono linfa e sapore».
«Il nome Pro Vercelli mi riporta a quando ero bambino su un marmo di cucina labronica, giocavo a "tappini", imponendo loro i destini della mitica Pro».
«E quando, sempre sullo stesso tavolo, dovevo fingermi a Vercelli per ospitare il Livorno o l'Ambrosiana, mettevo sul fuoco un paio di pentole piene d'acqua elevandone il fumo del bollore al rango di pura nebbia vercellese».
«...Stagione importante inziata col freno a mano tirato, di una ripresa eccezionale e caparbia che ti porta ad esprimere a tratti il miglior calcio del girone (e al secondo posto), per poi scivolare verso livelli di inaspettata...normalità di rendimento, leggi fuori dai play-off senza neanche accorgertene. Quanti anni sono trascorsi dalle nebbie in pentola?»
La Pro Vercelli è un tatuaggio indelebile sulla pelle del calcio.
Per scrivere della Pro, per raccontarne le vicende, sia quelle mirabili del passato, sia quelle altalenanti dell'oggi, è indispensabile sapersi chinare sulle Bianche Casacche come ci si china su un misterioso, magnetizzante disegno.
L'album del presente è il frutto di una pianta antica e forte: vi si riconoscono linfa e sapore.
Le pagine di questo ulteriore dono offerto alla Grande Sorella dicono a chi legge: "...seguici, ti proponiamo un viaggio in cui anche i numeri, le tabelle, le classifiche si convertono in una geografia del cuore".
Ah, che gru trascinante è il nome Pro Vercelli!
Sottraendomi alle grettezze fumettistiche del fastoso football attuale, distogliendomi dallo spettacolo di miliardari cavalli di battaglia che troppo spesso si trasformano in ronzini, il nome Pro Vercelli mi riporta a quando ero bambino e su un tavolo di cucina costruivo, tra coetanei al pari di me infervorati, un torneo che aveva un campo di vecchio marmo macchiato e giocatori di latta che - prima di cambiarsi in eroi spinti dall'unghia del dito medio scoccante da sotto il pollice altro non erano che piccoli tappi di bottiglie d'aranciata e d'acqua minerale.
Pur livornese gareggiante su un marmo di cucina labronica, avevo dipinto di bianco i mei "tappini" imponendo loro, per una qualche seducente reminiscenza, i destini della mitica Pro.
E quando, sempre sullo stesso tavolo, dovevo fingermi a Vercelli per ospitare il Livorno o l'Ambrosiana, mettevo sul fuoco un paio di pentole piene d'acqua elevandone il fumo del bollore al rango di pura nebbia vercellese.
Mi permettete di accarezzare teneramente un' idea? Rammentate l'inizio del film di Kubrick "2001: Odissea nello spazio", quell'osso gettato dalla scimmia nel cielo della preistoria che, vola e vola, si converte in astronave? Per me, è come se uno di quei cari, vecchi tappini dipinti di bianco, colpito con particolare maestria avesse preso un fantastico slancio trasferendosi dal passato remoto al futuro per mutarsi, atterrando, nell'opera che ho qui sotto agli occhi.
Che narra di una stagione importante inziata col freno a mano tirato, di una ripresa eccezionale e caparbia che ti porta ad esprimere a tratti il miglior calcio del girone (e al secondo posto), per poi scivolare verso livelli di inaspettata...normalità di rendimento, leggi fuori dai play-off senza neanche accorgertene.
Quanti anni sono trascorsi dalle nebbie in pentola?
Silenzio: lasciatemi leggere e ringraziare gli autori.
Gianni Ranieri |
SOMMARIO
Introduzione dell'autore
Prefazione di Gianni Ranieri
L'album delle figurine a colori
Il poster gigante dei Leoni
INCIPIT
L'organigramma tecnico-societario 1998-99
Il cammino in campionato delle Bianche Casacche
1.a giornata: La solita delusione di inizio campionato... (ovvero: -3 dalla vetta!")
2.a giornata: ...È tutto troppo brutto per essere vero
3.a giornata: Atmosfera zero
4.a giornata: Il doppio ritorno di Righino
5.a giornata: La grande vendemmia dei Leoni
6.a giornata: Viaggio nella Pro degli sprechi
7.a giornata: L'impresa è dei bianchi, ma i bustocchi ci hanno dato una... mano!
8.a giornata: Trasferta dolce in una giornata alla Crema
9.a giornata: Anche contro i grigi il derby in casa rimane un tabù
10.a giornata: In Versilia Pro... segue l'imbattibilità
11.a giornata: Toro scatenato
12.a giornata: Pro "spuntata", a La Spezia quarta sconfitta per 1-0
13.a giornata: Il solito penalty in "zona Cesarini" di Cavaliere stavolta vale il terzo posto!
14.a giornata: Holiday on ice
15.a giornata: Trappola sventata nella palude azzurra
16.a giornata: Buon Natale da Babbo Beghetto!
17.a giornata: L'Epifania tutti i sogni di primato li porta via...
18.a giornata: Un cuore nel fango, ma con il "Fiore" fallisce l'operazione Alte Cime
19.a giornata: 007 Missione Laniera ("Il mio nome è James... James Peluchetti!")
20.a giornata: Un pic-nic sul Prato'
21.a giornata: Il tuffo dell'ex" Pupita, il gol annullato a Righi e la regola dello 0-1
22.a giornata: Un punto guadagnato, o due persi?
23.a giornata: Delitto e castigo
24.a giornata: reffetto" Materazzi funziona (secondi con il Mantova!)
25.a giornata: Tutto facile con il Cremapergo
26.a giornata: "La bastonata"
(ovvero come Il figlio di Giacinto Pacchetti punì una Pro troppo rinunciataria nella ripresa)
27.a giornata: La Pro by night scricchiola. Di Natale e Bonuccelli la graziano
28.a giornata: "La bambola". ma Patty Pravo non c'entra
29.a giornata: Addio sogni di gloria?
30.a giornata: A Pontedera il pareggio che non serve
31.a giornata: Il Leone si è addormentato... (e i play-off se li sognerà)
32.a giornata: Fabbrini e Barison condannano il Novara ai play-out
33.a giornata: Les jeux soni fait
34.a giornata: La Pro mette "in Righi" un Pisa appagato
La rosa e i minuti giocati
Statistiche e curiosità
Il "4-4-2" di Gianfranco Motta
In maglia bianca nel campionato e nella Coppa Italia 1998-99
"Senatori e non" (tutte le presenze: 1903-1998/99)
Piccoli Leoni crescono
L'album delle sfidanti della Pro in questa stagione
La classifica del secolo del calcio italiano
Dall'album di famiglia |
Alex Tacchini
IL GRANDE ALBUM DELLA PRO VERCELLI 1998-99
editore GS EDITRICE
edizione 1999
pagine 208
formato 20x28
copertina plastificata con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
13.00 €
11.10 €
ISBN : 88-87374-33-3
EAN : 9788887374339
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