Siamo tutte vittime, siamo tutti uomini,
gli uni contro gli altri...
La storia di una famiglia intrecciata saldamente a quella di un'Italia devastata dalle due guerre e dagli atti estremi di uomini spinti dall'odio e dalla fame.
Attraverso lo scorrere degli eventi storici, due ritratti femminili, due vite separate da settant'anni di storia ma unite nella sventura di un destino crudele, capriccioso e volubile.
Servite la guerra, voi... non sarà lei ma Dio a giudicarvi.
Il ritrovamento casuale di alcune carte, seguito da strane coincidenze, hanno convinto l'autrice a scrivere questo romanzo verità, intrecciando ricordi familiari e grandi eventi del '900.
Tra Torino e Giaveno presente e passato si legano inesorabilmente cóme un filo che non si può spezzare: dalla Belle Époque alla Grande Guerra, dalla nascita del Fascismo fino alla Seconda Guerra Mondiale, i protagonisti di questo romanzo sono parte della Storia per poi divenire testimoni della "guerra civile" apertasi dopo l'8 settembre in una delle zone della resistenza italiana alle porte di Torino: la Val Sangone. |
PREFAZIONE
Quand'ero bambino, andavo spesso con mia madre al Colletto di Forno, e mi colpiva la lapide di quel Maurizio Guglielmino, pittore non più giovane, ucciso dai tedeschi il 23 settembre 1943 durante il primo rastrellamento in valle: andavamo a mettere qualche fiore raccolto lì intorno e a fare il segno della croce e mia madre mi diceva "lui è stato il primo, poi ne hanno ammazzati tanti altri". Che cosa ci faceva un "pittore" su quel colle, abitato solo nella stagione dei pascoli, dove l'unico accesso era un sentiero che saliva in mezzo ai castagni e alle betulle? Quale ispirazione cercava lassù, vicino alla fontana, all'abbeveratoio e a quattro baite sparse senz'ordine dintorno? Come spesso accade per gli episodi che colpiscono la nostra immaginazione infantile, "Maurizio Guglielmino" mi è rimasto come esempio di fantasia originale, di artista che sceglie la montagna della mia valle come rifugio ed ispirazione: e anche quando ho capito che "pittore" andava inteso nel significato dialettale di "decoratore", non mi è passata la suggestione di quell'uomo salito al Colletto e fucilato senza ragione e senza colpe. Nel libro di Giulietta Gastaldo ho trovato ciò che mancava, la vita precedente: il rapporto di amicizia e confidenza con il cugino Antonio Mario (bisnonno dell'autrice), l'attività di artigiano d'alto profilo tra case borghesi e chiese nell'Italia del Ventennio, il gusto per una casa di campagna dove riunire sotto il ciliegio tutti i parenti. [..] |
Giulietta Gastaldo
PRIGIONIERI DI UN PASSATO
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2013
pagine 304
formato 13x18,5
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
12.00 €
12.00 €
ISBN : 978-88-6804-008-6
EAN : 9788868040086
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