Nell'avvincente seguito di "Suonerò la tua morte" si torna a Saluzzo, nell'anno 1790. Il celebre stampatore Giambattista Bodoni, per l'occasione, veste gli inediti panni dell'investigatore, gettandosi sulle tracce del temuto e spietato "macellaio di Saluzzo". Riuscirà a fermarlo prima che uccida ancora o sarà lui a cadere vittima della sua follia omicida? Un giallo a tinte forti, dal ritmo incalzante e ricco di colpi di scena, fino al sorprendente finale che lascerà tutti a bocca aperta.
"Io sono Francesco Maria Nepote, notaio di Sua Maestà il Re di Sardegna in Saluzzo.
Io sono stato Francesco Maria Nepote. Perché alla fine, insieme a tutti gli altri, senza rendermene conto, ho finito con l'uccidere anche me stesso.
Io sono solo l'ultima vittima in ordine di tempo del macellaio di Saluzzo. Lui, ormai, ha preso il mio posto. Definitivamente.
Io SONO il macellaio di Saluzzo."
[dal PROLOGO] |
[dall'INTRODUZIONE]
Lo spesso tendone in velluto rosso, tirato fino a coprire interamente la finestra che dava sulla strada, aveva gettato nell'ombra il piccolo salottino in boiserie. In un angolo, un uomo se ne stava arabescato sulla scrivania, ai margini della luce giallastra che sgocciolava giù dal candelabro.
Fuori, sopra i tetti di Saluzzo, l'azzurro del cielo si scioglieva in lunghe sfumature di rosa e di arancio. Il sole, finalmente, tramontava su quel pomeriggio d'inizio giugno e i suoi raggi disperdevano nell'aria un tepore morbido, quasi dolce, appena increspato da una brezza sottile.
Fuori, Saluzzo viveva... Fuori, Saluzzo e i suoi abitanti tiravano il fiato, pronti a ricevere le carezze dell'imminente sera.
Ma tra le mura del magnifico palazzo all'incrocio tra la via di San Giovanni e quella di Santa Chiara, dove al piano nobile languivano il salottino e il suo occupante, il mondo non entrava, non più. Lì era solo silenzio.
L'uomo, incatenato ai suoi foschi pensieri, si era liberato della parrucca, gettata in terra senza alcun riguardo, rivelando una ben poco attraente chioma color grigio topo, con ampi vuoti specie sulla nuca e intorno alle tempie.
Era un uomo stanco, visibilmente provato. Simile ad un naufrago rassegnato a rimanere tale in eterno, in balia degli umori e dei capricci del mare.
Non era un bell'uomo, non lo era mai stato, neanche da ragazzo. Curvo, ingobbito, grosso, sproporzionato. I lineamenti del viso erano duri, aspri. Gli occhi ardevano di una luce malata, schizzata di follia.
[..] |
Gianluca Soletti
IL PREZZO DEL SANGUE
editore SOLETTI
edizione 2015
pagine 182
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
15.00 €
15.00 €
ISBN : 978-88-956283-7
EAN : 9788895628387
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