Cambiano
i tempi e si susseguono gli eventi e, a volte si attenuano gli entusiasmi
anche nei confronti delle cose che più ci hanno interessato.
Ma ci sono cose che non cambiano mai, che col passare degli anni continuano
a suscitare le stesse emozioni e lo stesso stupore, , nei grandi come nei
piccoli.
Il presepe, nonostante la sua origine si perda nella notte dei tempi, ,
rappresenta proprio uno di quegli spettacoli che stimolano da sempre lo
stesso interesse e la stessa magia e proprio da queste considerazioni è
nata l'idea di raccogliere tanti presepi e metterli a didposizione di tutti
in una mostra.
I messaggi ed i significati che il presepe esprime sono tanti e di varia
natura, religiosa, storica e artistica e in questo caso, considerando che
i presepi esposti provengono da molte parti del mondo e che alcuni sono
rappresentati in modo inusuale, le emozioni che gli stessi sono in grado
di suscitare sono ancora più forti.
La mostra raccoglie presepi di tipica rappresentazione popolare, intendendo
per popolare l'ambientazione libera della natività, anche in spazi
e con personaggi fantastico-simbolici.
Il messaggio che si è voluto esprimere con questa mostra è
riferito al presepe come simbolo che accomuna la cultura cristiana di tutti
i popoli e che, almeno in occasione del Natale, ci fa stare insieme e cantare
in coro.
Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno consentito la realizzazione.
In particolare si ringraziano la Regione Piemonte, che tramite la Presidenza
del Consiglio ha patrocinato l'iniziativa, la Fondazione Cassa di Risparmio
di Asti, la Cassa di Risparmio di Asti, la Camera di Commercio di Asti,
la Ditta Saclà e la Sai che con i loro contributi ne hanno consentito
la realizzazione.
Si ringraziano altresì in modo particolare tutti coloro che hanno
messo a disposizione i presepi esposti, consentendo questo meraviglioso
viaggio nell'arte antica e recente.
L'Assessore all'Istruzione e alle Politiche Sociali e Giovanili
ANGELA QUAGLIA
Il Sindaco
LUIGI FLORIO
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Sono
gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la natività:
"Ora, mentre essi si trovavano in quel luogo, venne per lei il momento
del parto e diede alla luce il suo figliuolo primogenito; che fasciato
pose in una mangiatoia, perchè non vi era posto per loro nell'albergo"
(Luca, 2, 6-7).
"I Magi, udito il re, se ne partirono. Ed ecco la stella, che avevano
visto in Oriente, andar loro innanzi, finchè giunta sopra il luogo
dov'era il bambino, si fermò. Vedendo la stella provarono una grandissima
gioia; ed entrati nella casa, trovarono il bambino con Maria, sua madre,
e, prostratisi, l'adorarono. Aperti poi i loro tesori, gli offrirono in
dono, oro, incenso e mirra" (Matteo 2, 9-10-11).
Nella chiesa di Betlemme, in Palestina, ancora oggi una stella metallica
sul pavimento sta ad indicare il luogo in cui nacque Gesù di Nazareth.
Proprio lì, infatti, ventuno secoli fa Maria partorì in
una stalla (o grotta) e poi depose il bambino al caldo in una greppia
(o mangiatoia. Il termine presepio-presepe deriva infatti dal latino praesaepe/is
- praesaepium/ii = recinto chiuso - mangiatoia.
Da allora la cultura dell'arte presepiale non si è più fermata:
fin dal II secolo l'immagine della Madonna e del Bambino compaiono nei
dipinti eseguiti dai cristiani nei loro rifugi.
Il presepio, inteso come rappresentazione realistica della natività,
secondo la tradizione fu rappresentato per la prima volta nella notte
di Natale del 1223 da San Francesco il quale, giunto a Greccio, fece rivivere
la natività in una grotta dove, al rintocco delle campane, giunsero
man mano gli abitanti di Greccio per assistere ad una messa facendo inconsapevolmente
rivivere l'evento.
Gli studiosi sostengono che se a qualcuno può sembrare eccessivo
considerare quella di Greccio la prima rappresentazione realistica del
presepio, è certamente legittimo ritenerlo l'avvio di uno straordinario
fenomeno di diffusione del culto della natività, da vivere rappresentandolo.
La prima rappresentazione monumentale del presepio è invece
fatta risalire dagli studiosi intorno al 1283 per mano di Arnolfo di Cambio
che scolpì le statuette in marmo rappresentanti i personaggi della
natività per la Basilica di S. Maggiore di Roma dove è ancora
oggi parzialmente conservato.
Quello di Arnolfo di Cambio è quindi considerato da molti studiosi
il primo vero presepio plastico a tutto tondo, anche se attorno a questo
tema gli studi e le teorie sono in continua evoluzione.
Nel '300 comincia a fiorire la letteratura dedicata alla natività
e gli studiosi segnalano il nascere dei primi presepi in Italia in particolare,
ma anche in tutta Europa. Si sviluppa l'arte pittorica dedicata a questo
tema e, nel '400, anche i maestri della terracotta cominciano a dedicare
le loro opere alla natività. [..] |
ANCHE QUI E' NATO GESU'
editore COMUNE DI ASTI
edizione 2001
pagine 64
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine 5 giorni
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