PREMESSA
La singolarità di questa raccolta, dedicata ai poeti piemontesi della provincia di Alessandria - che il Consiglio regionale ha voluto sostenere - è la riscoperta di una vena letteraria che, forse, all'interno della stessa letteratura nella nostra lingua regionale era considerata marginale. A concorrere a questa valutazione è indubbiamente la collocazione geografica dell'Alessandrino, ma anche la storia di quest'area, appartenuta nei secoli un po' al Ducato di Milano un po' alla Repubblica di Genova, entrata a far parte dei dominii sabaudi in modo permanente solo nel Settecento.
Ciò ha indubbiamente influenzato la specificità della lingua piemontese parlata nell'area alessandrina e trasferita nei testi letterari, senza però che la differenziazione linguistica, rispetto alla koinè ufficiale, al piemon-tese degli ambienti torinesi, sia tale da renderla estranea, anzi.
In questa "lontananza" dal potere ufficiale, ovvero dalla corte sabauda, hanno potuto esprimersi ed essere valorizzati molti temi forse più autenticamente popolari. Così certi stili della satira tipici della poesia alessandrina, come la bosinà, acquisiscono una loro dimensione nel più vasto ambito letterario piemontese.
Tra i numerosi tasselli che hanno contribuito a creare un'identità regionale, nel Ducato sabaudo prima, nel Regno di Sardegna in seguito, la lingua comune - parlata dai popolani, come dalla corte, per non dire dal sovrano medesimo - è stata uno dei collanti più rilevanti. Fino all'Unità, il piemontese è stata la lingua di uso corrente negli affari pubblici e privati di uno Stato che, forse unico e certamente più di ogni altro in Italia, è riuscito a creare un sentimento nazionale - nel senso moderno - che partendo dalla fedeltà dinastica andava ben oltre, nel riconoscimento di una comune radice culturale.
Con l'unificazione italiana, il Piemonte ha fatto il doloroso sacríficio anche della sua lingua, acconciandosi rapidamente all'uso dell'italiano,
negli atti ufficiali e nelle relazioni formali. I nostri avi, presi dalla passione per la creazione di una Patria comune non hanno avuto esitazioni nel sacrificare una tradizione linguistica che, da allora, è stata riservata all'ambito della familiarità e dell'amicizia, un veicolo linguistico minore - per definizione - ma forse per questo ancora più significativo della profondità delle proprie radici nell'animo dei piemontesi.
Decenni di "italianizzazione" forzata, correnti migratorie da ogni parte d'Italia, cambi di modelli culturali e di modi di comunicazione non sono stati sufficienti a sconfiggere una lingua che esprime in modo così composito la nostra essenza di comunità regionale. Lo dimostra anche la ferma volontà con cui la Regione, da anni, punta ad ottenere il riconoscimento - purtroppo finora negato dallo Stato - del piemontese come lingua da tutelare e valorizzare, non per rassegnarsi a un'esistenza minoritaria, ma per poter destinare risorse e sforzi alla promozione di questo veicolo linguistico come fonte di riconoscimento per tutti i piemontesi, come ponte tra le generazioni di ieri, di oggi e di domani.
VALERIO CATTANEO
Presidente del Consiglio regionale del Piemonte |
INDICE
Premessa, VALERIO CATTANEO, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte
Prefazione, GIOVANNI TESIO, Università del Piemonte Orientale
Introduzione
ALESSANDRIA
Il secondo '800
CRISPINO JACHINO
GIAN MARIA PICCONE
GIOANN RATIN [GIOVANNI G. A. FIGAROLO TARINO]
CIOLÌ [GIOVANNI BATTISTA PORTA]
Tra fascismo e primo dopoguerra
ANDREA
CANESTRI
JOSÉ BERNARDOTTI
ENRICO REPOSI
Il secondo '900
SANDRO
[ALESSANDRO] LOCARDI
GIANNI [GIOVANNI NICOLA] FOZZI
GIANNI REGALZI
Engagés del secondo '900
GIOVANNI RAPETTI
ROSSANA IVALDI
Fuori città
DOMENICO BISIO
Nuove tendenze
GINEVRA BOCCHIO
IL MONFERRATO
Tra secondo '800 e primo '900
Testimonianze del XIX secolo
LUIGI BOVANO
CESARE VINCOBRIO [SEVERINO BRACCIO]
CARÄSSA [BECCHINO COSTANTINO]
ALBINO DEFILIPPI
LUIGI TORRIANO
Secondo '900: a l'ansëgna dij Brandé
GIOVANNI GIUSEPPE BELLAFÀ
ERNESTO ROSSI
MARIO ROBOTTI
UMBERTO LUIGI RONCO
LUIGI MASOERO
ALFREDO ROTA
NINA PRATI
TERESIO MALPASSUTO
LORENZO MAGRASSI
Brandé a parte...
Il circolo degli "Sgajentä"
CINO [FRANCESCO] CHIODO
NANNI [GIOVANNI] MARTINI
LUIGI VIGORELLI
GUIDO CORNAGLIA
ARTURO VERCELLINO
Nel basso Monferrato
DON GONELA [FRANCESCO ERMENGILDO GONELLA]
FERNANDO BARBANO
GABRIELE CECCHERINI
Nuove leve
ELISA ALGOZINO
ALESSIO RABBIA
Conclusione
APPENDICE
Produzione in prosa
ANDREA CANESTRI
NINO AUTELLI
MARIO ROBOTTI
NINA PRATI
LORENZO MAGRASSI
ANTONIO SILVANI
CENNI SULLA PRODUZIONE NEL TORTONESE E NELL'OLTREGIOGO
LUIGI [LUISEIN] SILVI
COLOMBO GAJONE
MARCO PIAGGIO
IL PIEMONTESE NELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA
La grafia storica del piemontese
Bibliografia
Indice
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Sergio Garuzzo
POETI IN PIEMONTESE della Provincia di Alessandria
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2011
pagine 432
formato 17x24
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
20.00 €
18.00 €
ISBN : 978-88-8262-184-1
EAN : 9788882621841
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