Il suo amore per la pasta e per la cucina è davvero sconfinato. Dice di essere nato con un piatto di spaghetti impresso nella mente. E, pur essendo un globetrotter della gastronomia, è convinto che «la tecnica è globale, ma il gusto è locale». Così Antonio Pisaniello, trentanove anni, irpino DOC, inaugura una nuova stagione culinaria a Nusco, nella sua terra, aprendo La Locanda di Bu, senza perdere mai di vista la tradizione e i prodotti locali, sui quali splende di luce propria la pasta.
L'origine della grande passione di Pisaniello per il prodotto principe della tavola italiana ha davvero radici lontane. «La pasta è la cosa che più mangio ed è l'ingrediente che amo di più» racconta Antonio. «È qualcosa che nasce insieme a ogni uomo del Sud e al suo orgoglio. La pasta è nel nostro DNA, all'origine di noi, e questo messaggio ti rimane dentro fin dall'infanzia. Così, quando si comincia a fare lo chef, si hanno già le idee molto chiare su come fare la pasta, perché la si conosce molto bene, si è quasi in intimità con lei. E poi una delle prime cose che mangiamo dopo il latte è proprio la pasta col pomodoro!»
Ma qual è stato il percorso formativo che ha portato Antonio Pisaniello a diventare uno dei grandi interpreti del mondo della cucina? «Ho iniziato per gioco all'età di circa quattordici anni. All'epoca vivevo in Sicilia, a Siracusa, e la passione trasmessa da mamma, che io osservavo con attenzione mentre cucinava a casa, era già tanta» racconta. «Il mio sogno era frequentare l'istituto alberghiero, ma mio
padre mi voleva ingegnere e quindi ho fatto la scuola per geometri. Il mondo della ristorazione, però, ha continuato a esercitare un notevole fascino su di me e così a sedici anni ho iniziato a fare il pizzaiolo, dopo la scuola e di nascosto dalla mia famiglia.»
A diciotto anni arriva la svolta: ritorna in Irpinia e apre, nel 1990, un pub pizzeria, un'esperienza importante durata fino al 1996. «È stato alla fine di questa esperienza che ho iniziato a giocare con i piatti, proponendo ai miei clienti ricette diverse e innovative. Gli esperimenti hanno avuto grande successo e così ho preso la decisione di passare alla ristorazione vera e propria. Nel 1996 ho aperto a Ponteromito, insieme alla mia famiglia, Il Gastronomo, con una cucina tradizionale, ben fatta, dove l'intenzione era principalmente quella di valorizzare il territorio. Tutto questo fino al 2003, quando ho iniziato a pensare che volevo migliorare la mia professionalità e che avevo bisogno di imparare qualcosa di nuovo.»
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INDICE
La locanda che "nutre" il cliente
COME RICONOSCERE UNA BUONA PASTA
IL CACIOCAVALLO PODOLICO
IL CLUB DEGLI ANTONIO
Dalla Cina al Mediterraneo: storia della pasta
GRAGNANO, LA CITTA' DEI MACCHERONI
Made in Italy al 100%
Tutte le varianti della pasta
IL SALE E LA PASTA
LA CASTAGNA DI MONTELLA, ECLETTICA E DOLCE
ANNURCA, UNA MELA DAVVERO CAMPANA
Ricette
Bocconcini di pasta con ripieno di maialino nero in zuppetta di mela
Bucatini alla trainiere
Candele di Gragnano con ragù di cicerchie e pesce spada affumicato
Capellini con sarde, finocchietto e mollica di pane alle erbe
Meringa con capellini all'arancia, zucchero di canna e crema all'amaretto
Caramelle di pasta con capesante e latte di cocco
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Neri Viviana - Vischi Carlo
ANTONIO PISANIELLO - MANI IN PASTA
editore GRIBAUDO
edizione 2008
pagine 120
formato 22x24
cartonato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
19.90 €
19.90 €
ISBN : 978-88-7906-646-4
EAN : 9788879066464
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