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300 anni dalla nascita del più celebre ebanista della Corte dei Savoia.
PERCHÉ NON BISOGNA DIMENTICARE L'EBANISTA PIETRO PIFFETTI
Anche agli anniversari in campo culturale dovrebbero essere ottimi pretesti per l'organizzazione di eventi con finalità
di approfondimento di conoscenze storico-artistiche, non disgiunte, del
resto, da un più che auspicabile risvolto economico e d'immagine
per i luoghi che li ospitano.
Torino, città capitale con le carte sicuramente in regola dal punto
di vista artistico e culturale, pare comunque ancora troppo timida o, peggio,
pigra nell'approfittare di queste opportunità per mettere finalmente
in evidenza i suoi aspetti migliori.
Dopo l'ultima occasione clamorosamente mancata dell'Anno Giubilare, con
l'Ostensione torinese della Sindone, dove si è vista la città
incapace di presentare al meglio persino i suoi monumenti più emblematici,
ora transennati, ora "impacchettati" da restauri interminabili
(vedi Palazzo Carignano, chiesa della Gran Madre, piazza San Carlo e altro),
Torino persiste nell'errore, non celebrando il trecentesimo anniversario
della nascita di colui che è unanimamente riconosciuto come il più
grande ebanista italiano del suo tempo, e quindi fra i più grandi
ebanisti europei: il torinese Pietro Piffetti.
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INDICE
Presentazione (Vittorio G. Cardinali)
Perché non bisogna dimenticare l'ebanista Pietro Piffetti
La pentecoste di San Filippo Neri. Paliotto di Pietro Piffetti. (Anna Cremonte
Pastorello di Cornour)
Bibliografia sommaria
Quaderni di "Immagini dal Piemonte all'Europa" |
Anna Cremonte Pastorello di Cornour
PIETRO PIFFETTI
editore ASSOCIAZIONE IMMAGINE PER IL PIEMONTE
edizione 2001
pagine 42
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
10.00 €
10.00 €
ISBN :
EAN :
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