La danza del Bal da Sabre di Fenestrelle, il rito della Giubiana di Varallo, il ciciu 'a pera di Villar San Costanzo, l'origine dei demoniaci uomini orso, il bran degli Spadonari valsusini, la festa della Puento di Chianocco, le foreste pagane nelle quali si celebravano misteriosi riti, le sacre rappresentazioni che vantavano artisti pagati con ciliegie e prugne (da qui il detto "avere una fame da suonatori"), passando per i martiri nostrani, tra i quali san Valentino, le cui spoglie riposano sulla collina torinese, e zigzagando tra le incisioni rupestri ed i riti arcaici di fertilità e buona sorte.
Massimo Centini evoca un mondo che affiora da un Piemonte ricco di tradizioni e credenze in cui fede, arte, natura e spiritualità, sono amalgamati in una simbiosi affascinante e spesso poco nota.
Il libro ci accompagna lungo un percorso che conduce alla riscoperta delle nostre radici: dal passato lontano, all'alba della storia, fino a oggi. Un viaggio in un Piemonte che ha fatto del sacro un linguaggio di straordinaria vitalità, che queste pagine ci insegnano a scoprire, interpretare, capire.
Per certi aspetti, un libro non convenzionale, che ha il coraggio di guardare senza retorica la nostrana cultura popolare, soprattutto oggi: un periodo in cui il sacro è indicato come un valore in declino. Avremo modo di constatare che le cose non stanno proprio così: vedremo che il sacro, nel folklore piemontese, continua a svolgere il suo antico ruolo, a suggestionarci con le tante facce e quella sua atavica radice colma di risvolti anche misteriosi, che un po' ci spaventano e un po' ci affascinano.
PREMESSA
In questo nostro tempo in cui il sacro è indicato come un valore in declino, ricercarne le tracce nella cultura popolare è un'operazione che presenta un aspetto ambivalente. Da un lato questo tipo di ricerca può sembrare l'estremo tentativo per fare in modo che gli ultimi resti di un mondo ormai quasi totalmente perduto non siano vittime dell'oblio. Dall'altro un'operazione nostalgica, effettuata con il condizionamento di una retorica che guarda al passato come al paradiso perduto.
In realtà lo studio della tradizione popolare è da sempre vittima di questa gianiforme sindrome da folklore coatto. Per effettuare un approccio obiettivo è forse necessario guardare alla cultura popolare sollevandosi dai preconcetti e quindi valutarla emicamente. L'approccio emico si sforza di abolire la visione etnocentrica e di avvalersi di un punto di vista che non è quello delle categorie "interne" della cultura osservata.
Nelle pagine che seguono, il lettore troverà quindi una serie di casi che pongono in evidenza alcuni temi provenienti dal corpus di esperienze culturali del folklore piemontese, in cui il sacro - termine in effetti non facile da circoscrivere - si esprime con una serie di esperienze che osserveremo senza preconcetti. Cercheremo di capirne l'origine, la genesi, le sue molteplici sfaccettature e'i motivi che sorreggono la sopravvivenza.
L'area analizzata conserva infatti una serie importante di espressioni della tradizione popolare: in essa i riverberi del sacro sono spesso molto forti, pur con tutti i sincretismi e le ibridazioni che caratterizzano [..] |
INDICE GENERALE
Premessa
sacro, religiosità e cultura
Dal rito alla festa
Intorno al fuoco
Il Dio della pietra
Animale-uomo o uomo-animale?
Il bosco sacro
Mettere in scena il sacro
Il martirio: agiografia e storia
Il sacro raccontato
Alture per rinascere
I segni del sacro
I tanti volti del sacro
Riso e sacro
Carnevale: la festa e i suoi riti
APPENDICE
Bibliografia |
Massimo Centini
PIEMONTE SACRO
editore VIS VITALIS
edizione 2012
pagine 192
formato 15x21
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
8.90 €
8.90 €
ISBN : 978-88-9637-437-5
EAN : 9788896374375
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