PREMESSA
Nell'aprire questo volume, mi pare necessario spendere qualche parola a proposito dell'ISPRE (Istituto per la Storia del Piemonte, regione europea), istituto di cui esso costituisce insieme la prima realizzazione e la prima uscita pubblica.
Chi segue la ricerca storica che si svolge nel nostro Paese sa che nell'ultimo ventennio la storia degli antichi Stati italiani è stata uno dei filoni più percorsi dagli studiosi. E un po' come se i grandi dibattiti suscitati negli anni Settanta dalla pubblicazione della Storia d'Italia Einaudi e dagli Annali della medesima abbiano spinto gli storici a cercare le risposte ai problemi che questa sollevava nelle vicende di quegli Stati e signorie territoriali che per un millennio costituirono il maggior elemento identitario dalla penisola. Non a caso, un ruolo centrale ha avuto la Storia d'Italia UTET, diretta da Giuseppe Galasso, strutturata proprio in volumi relativi ai singoli Stati. Il volume sul Piemonte, apparso nel 1994 a opera di Giuseppe Ricuperati e di storici formatisi al suo magistero, ha rappresentato in questo senso un punto di svolta nella storiografia sullo Stato sabaudo: esso ha, infatti, consolidato quanto fatto sino ad allora ed ha insieme, se non aperto, almeno suggerito piste che si sono rivelate in seguito feconde. Temi, questi, che ho ritenuto essenziali anche sul versante degli studi giuridici, come ho posto in evidenza nella parte introduttiva della monografia sul Piemonte edita nella collana di studi regionali diretta dal compianto presidente Guido Landi.
Il dibattito storiografico sugli antichi Stati italiani è, peraltro, coinciso con una fase della storia politica del nostro Paese in cui il valore e la necessità stessa dell'Unità nazionale sono stati posti in discussione. Una crisi dell'identità nazionale cui la parte più consapevole della storiografia italiana ha cercato di reagire, evitando di attardarsi su aree di ricerca divenute ormai tanto comode quanto sterili e indagando, invece, con mentalità e domande nuove, aree spesso da tempo dimenticate. La storia degli antichi Stati italiani è parsa cosi un terreno fondamentale per comprendere l'Italia di oggi, i suoi problemi e le sue debolezze cosi come le sue radici e i suoi punti di forza. In un'importante opera apparsa nel 1996, per esempio, Gaetano Greco e Mario Rosa dichiaravano che tornare a essa era fondamentale per «affrontare una strada certo difficile, ma non più dilazionabile: la ricostruzione della coscienza dell'identità nazionale italiana prima della formazione dello Stato unitario».
Nel decennio successivo i problemi posti alla coscienza nazionale all'inizio degli anni Novanta non hanno certo trovato soluzione. Nello stesso tempo, l'approssimarsi del 2011, anniversario dei centocinquanta anni dell'Unità nazionale, pone a noi tutti un'importante occasione di riflessione su temi ormai non più derogabili per un Paese che voglia esser consapevole delle proprie radici e, quindi, anche forte e sicuro del proprio essere e delle proprie azioni.
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INDICE
Giorgio Lombardi
Premessa
Paola Bianchi
Per una nuova storia del Piemonte: tempi e spazi
Saggi
Paola Bianchi
Storia militare e diplomatica. Il Piemonte nei rapporti con gli spazi italiani ed europei
Tomaso Ricardi di Netro
Stato e amministrazione. Rappresentatività, ordini intermedi e burocrazia nel Piemonte d'Antico Regime
Blythe Alice Raviola
Territori e poteri. Stato e rapporti interstatuali
Andrea Merlotti
Società e ceti. Le complessità della struttura per ordini nel Piemonte d'Antico Regime
Paolo Cozzo
Storia religiosa. Istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa nel Piemonte di età moderna
Indice dei nomi
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a cura di Paola Bianchi
IL PIEMONTE IN ETA' MODERNA
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2007
pagine 228
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 5 giorni
15.00 €
13.50 €
ISBN : 978-88-8262-109-4
EAN : 9788882621094
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