Il libro fornisce un quadro aggiornatissimo del variegato mondo dei piccoli frutti. Alla descrizione botanica delle varie specie, da quelle più comuni a quelle meno diffuse, si abbinano esaurienti informazioni di carattere tecnico-agronomico trattate con rigore scientifico ma anche con approccio divulgativo. Alla ricca rassegna delle cultivar più diffuse, si affianca la descrizione dei pregi e delle virtù dei piccoli frutti nell'alimentazione.
INTRODUZIONE
La coltura dei piccoli frutti in Italia risale agli anni Cinquanta del secolo scorso quando in Piemonte e in provincia di Bergamo si realizzarono i primi impianti di lampone. Da allora si è assistito ad un ampliamento dell'areale di coltura a partire dal Nord Italia, lungo l'arco alpino e prealpino, fino alle regioni del Centro e del Sud del Paese. Sebbene le piantagioni siano concentrate prevalentemente in Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, negli ultimi due lustri la coltura ha trovato crescente diffusione in Calabria, specie in coltura protetta, ma anche in Sicilia, Puglia, Basilicata e Lazio.
Pur rimanendo fra le colture di importanza minore rispetto ad altre specie frutticole, i piccoli frutti continuano ad esercitare interesse tra gli operatori del settore soprattutto per aspetti legati alla differenziazione colturale, alla valorizzazione delle aree interne e marginali ed alle prospettive dei consumatori, sempre più attenti alla salubrità della frutta ed alle proprietà nutraceutiche.
La maggior parte del prodotto italiano è destinata al mercato fresco, ma le produzioni nazionali non sono sufficienti a coprire il fabbisogno interno: il grado di autoapprovigionamento si è pressochè dimezzato negli anni scorsi, passando dal 41% del 2002 al 21% nel 2004; si è così assistito ad un notevole sviluppo dell'importazione.
Attualmente l'Italia si colloca tra i principali produttori europei di piccoli frutti come Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Belgio. Sul mercato italiano giungono, inoltre, ingenti quantitativi di prodotto da paesi dell'Est (Serbia e Montenegro), Austria e Spagna. La necessità di ampliare il calendario di commercializzazione ha fortemente influenzato la scelta da parte di alcune strutture di importare piccoli frutti nei mesi invernali anche da paesi extra Europei quali Cile, Argentina e Sud Africa.
Nel primo decennio del 2000, l'esportazione italiana di piccoli frutti è sensibilmente aumentata verso i ricchi mercati del Regno Unito e della Germania. Il sistema import-export è basato principalmente sulle produzioni del Piemonte e del Trentino Alto Adige dove esistono strutture organizzate in grado di gestire la produzione, l'organizzazione e la distribuzione, mentre in altri areali la vendita è quasi sempre gestita direttamente dalle aziende coltivatrici.
Oltre al consumo fresco ha una certa importanza il mercato della trasformazione industriale con lo scopo di preparare succhi, coloranti, bevande, confetture, sciroppi. Anche i settori no food, farmaceutico e cosmetico, sono interessati all'utilizzo di questi frutti. L:attenzione per i piccoli frutti ed il consumo pro capite risultano ancora limitati, se paragonati a specie, quali melo, pero, pesco, actinidia. Il fattore prezzo rappresenta un elemento limitante per il consumatore italiano che non considera ancora i piccoli frutti un prodotto adatto alla quotidianità, ma soltanto a particolari circostanze. Sono varie le problematiche alla base di questa diffusione limitata: oltre al costo, i problemi principali sono da ricercarsi nella scarsa continuità d'offerta sul mercato, sia in funzione della stagionalità del prodotto, sia dell'elevata deperibilità dei frutti destinati al consumo fresco. Nel primo caso, la ricerca e la sperimentazione possono contribuire all'ampliamento del calendario di maturazione, attraverso l'individuazione di nuove
varietà e l'introduzione di tecniche agronomiche valide ed interessanti. Nel secondo caso. invece, ci si può indirizzare all'ottimizzazione del segmento della filiera che va dalla raccolta alla tavola del consumatore.
La valorizzazione di queste colture, la relativa collocazione sul mercato a prezzi più contenuti e l'incremento di qualità, sono obiettivi raggiungibili attraverso l'ottimizzazione delle tecniche di conservazione e gestione del post-raccolta. La scelta della più appropriata modalità di conservazione dipenderà dalla destinazione e dalla quantità di prodotto disponibile e dalla lunghezza del periodo di conservazione. L'impiego di tali tecniche potrà minimizzare le perdite di prodotto, prevenendo le alterazioni da patogeni e preservando nel tempo le caratteristiche qualitative (aspetto, consistenza, sapore, valore nutritivo...) perseguite e raggiunte in campo per mezzo di corretta scelta varietale, adeguato utilizzo di tecniche agronomiche e puntuale scelta del momento di raccolta.
La coltura dei piccoli frutti potrà essere ulteriormente diffusa grazie all'immagine di salubrità e di genuinità di cui godono i frutti nell'immaginario collettivo e le evidenze scientifiche che avvalorano gli utilizzi tradizionali dei piccoli frutti come elemento base di terapie benefiche. Anche l'adattabilità di queste specie a diversi ambienti e la loro rusticità sono punti di forza per dare impulso alla coltura nella valorizzazione di aree marginali, secondo i criteri dell'agricoltura biologica e integrata. |
INDICE GENERALE
Presentazione
Introduzione
Parte prima
CONCETTI BASE PER AMATORI
Piccoli spazi, grandi soddisfazioni
Delizie salutari
Dieci rapidi suggerimenti per il giardino familiare
Parte seconda
MIRTILLI
Distribuzione geografica e cenni botanici
Importanza economica
Mirtilli europei
Mirtillo nero
[..]
Mirtillo blu
[..]
Mirtillo rosso europeo
[..]
Mirtillo di palude o ossicocco
Mirtillo minore
Mirtilli americani
Mirtillo gigante: cultivar, coltivazione e utilizzazione
[..]
Mirtillo delle Hawaii
[..]
Mirtillo conilopide
[..]
Mirtillo rosso americano
[..]
Mirtilli nani
[..]
LAMPONI
Distribuzione geografica e cenni botanici
Importanza economica
Lampone rosso
Cultivar di lampone rosso
[..]
Altri lamponi
Lampone nero [..]
Lampone violaceo
[..]
Lampone nettare
Lampone giapponese o uva giapponese
Lamponi erbacei
Coltivazione e utilizzazione
Ambiente
Propagazione
Preparazione del terreno e concimazione di fondo
Impianto
Sistemi di allevamento
[..]
Potatura
[..]
Concimazione di mantenimento
Irrigazione
Gestione del suolo
[..]
Tecniche di modificazione del ciclo produttivo
[..]
Avversità e malattie
[..]
Produzione, raccolta e utilizzazione
ROVI E IBRIDI
Distribuzione geografica e cenni botanici
Principali specie italiane
Importanza economica
Forme coltivate di mora di rovo [..]
Coltivazione e utilizzazione [..]
RIBES E UVASPINA
Distribuzione geografica e cenni botanici
Importanza economica
Ribes rosso [..]
Ribes nero [..]
Uvaspina [..]
Coltivazione e utilizzazione [..]
Parte terza
VALORE NUTRIZIONALE E SALUTISTICO [..]
PICCOLI FRUTTI IN CUCINA [..]
BIBLIOGRAFIA |
Giancarlo Bounous
PICCOLI FRUTTI
editore EDAGRICOLE
edizione 2009
pagine 394
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
32.00 €
32.00 €
ISBN : 978-88-506-5270-9
EAN : 9788850652709
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