Prima
guerra mondiale: Oreste Mattirolo, presidente dell'Accademia di Agricoltura
di Torino, preoccupato per le conseguenze della guerra sulla produzione
agricola, studia e assaggia tutte le piante alimentari spontanee del Piemonte.
Nel 1918 presenta i risultati della ricerca all'Accademia in una memoria
che richiude un piccolo tesoro di conoscenze botaniche e di tradizioni
popolari.
A più di ottant'anni di distanza Bruno Gallino riprende in esame
le oltre 200 specie descritte da Mattirolo e ne fornisce un quadro aggiornato
in base alle nuove conoscenze, all'attuale diffusione e alle norme protezionistiche,
completandolo a sua volta con curiosità e tradizioni.
Insieme con la ristampa anastatica della memoria di Oreste Mattirolo,
questo volume propone il testo di Bruno Gallino illustrato da più
di 230 foto a colori di Giorgio Pallavicini.
INTRODUZIONE
Medico
e naturalista come altri grandi botanici piemontesi (Carlo Allioni, Antonio
Ludovico Bellardi, Giovanni Francesco Re, Arturo Cerruti), Oreste Mattirolo
lasciò presto la medicina per dedicarsi allo studio e all'insegnamento
della botanica.
Aveva talento pedagogico e raffinato spirito di ricerca tali da preparare
una Scuola Universitaria che impartì conoscenze innovative in varie
Facoltà scientifiche dai loro primi anni della loro istituzione
nell'ateneo torinese. Ma aveva anche innate capacità imprenditoriali
che seppe esprimere negli anni difficili dell'antica storia dell'Accademia
di Agricoltura di Torino. A lui l'Accademia deve l'acquisizione della
prestigiosa sede nel palazzo Corbetta Bellini di Lessolo e il campo sperimentale
di Albugnano ottenuti a seguito di un lascito della nobildonna Camilla
Serafino. La sede dell'accademia è un edificio settecentesco che
deve il suo prestigio non solo ai tesori architettonici e pittorici, ma
soprattutto al valore delle sue raccolte di testimonianze storiche e di
collezioni che consentono una documentata lettura delle vicende evolutive
dell'agricoltura piemontese dall'origine dell'istituzione (24 maggio 1785).
Si ricorda la corrispondenza epistolare intercorsa tra l'Accademia e alcuni
soci eletti a responsabilità di governo: Camillo Benso conte di
Cavour, Luigi Einaudi, Giuseppe Medici; si ricorda la collezione pomologica
(solo l'Accademia possiede gli originali) di Francesco Garnier-Valletti
che conserva immutata nel tempo la sua aristocratica fattura, tanto che
risulta difficile, anche agli esperti, distinguere gli esemplari finti
da quelli veri. Ma Mattirolo non si limitò a studiare e a divulgare
le conoscenze; volle sempre unire la ricerca alla sua diretta possibilità
applicativa e in modo particolare quando erano in gioco interessi specifici
della nostra Regione, per migliorare le produzioni o per scoprire nuove
risorse. Su questo filone si devono riportare gli studi sulle pianta simbionti
dei tartufi, sulla diagnosi bromatologica delle foraggere affienabili,
sulle artemisie impiegabili nella confezione degli aperitivi che la grande
industria piemontese seppe poi utilizzare su vaste scala. [..] |
SOMMARIO
PRESENTAZIONE
INTRODUZIONE
PHYTOALIMURGIA
PEDEMONTANA
di
Oreste Mattirolo
CENSIMENTODELLE
SPECIE VEGETALI ALIMENTARI DELLA FLORA SPONTANEA DEL PIEMONTE
I-I cauli
metamorfizzati in magazzini di materiali nutritizi
II- Le radici metamorfizzate in magazzini di materiali nutritizi
III-I giovani getti caulinari teneri, succosi, che si possono mangiare
IV-Le piante di cui si usano le foglie o le innovazioni primaverili nelle
insalate
V-Piante delle quali si adoperano specialmente le innovazioni primaverili
per confezionare minestre
VI-Le piante che si adoperano nelle frittate e nelle torte
VII-I fiori che si usano come alimenti
VIII-I frutti e i semi alimentari
IX-Le piante dalle quali si può estrarre olio
X-Le piante, o le parti di esse, usate come succedanei del caffè
o del tè
XI-I funghi, le alghe, i licheni
BIBLIOGRAFIA
PHYTOALIMURGIA
PEDEMONTANA
aggiornamento di Bruno Gallino
foto di Giorgio Pallavicini
I-I cauli metamorfizzati in magazzini di materiali nutritizi
II- Le radici metamorfizzate in magazzini di materiali nutritizi
III-I giovani getti caulinari teneri, succosi, che si possono mangiare
IV-Le piante di cui si usano le foglie o le innovazioni primaverili nelle
insalate
V-Piante delle quali si adoperano specialmente le innovazioni primaverili
per confezionare minestre
VI-Le piante che si adoperano nelle frittate e nelle torte
VII-I fiori che si usano come alimenti
VIII-I frutti e i semi alimentari
IX-Le piante dalle quali si può estrarre olio
X-Le piante, o le parti di esse, usate come succedanei del caffè
o del tè
XI-I funghi, le alghe, i licheni
BIBLIOGRAFIA
INDICE DELLE
SPECIE TRATTATE O MENZIONATE
INDICE DELLE
IMMAGINI
INDICE DEI
NOMI ITALIANI
INDICE DEI
NOMI DIALETTALI
citati da O. MATTIROLO
|
Oreste Mattirolo - Bruno Gallino - Giorgio Pallavicini
PHYTOALIMURGIA PEDEMONTANA
editore BLU Edizioni
edizione 2011
pagine 336
formato 14x22
brossura con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
22.00 €
22.00 €
ISBN : 978-88-7904-121-8
EAN : 9788879041218
|
|