In quasi cinque anni, dal giorno in cui è diventato presidente del Torino Calcio, Urbano Cairo ha ingaggiato sei allenatori, alcuni li ha licenziati, richiamati e nuovamente licenziati.
L'ultimo, in ordine di tempo, Mario Beretta, è rimasto sulla panchina granata appena 41 giorni. Net mezzo di questo autentico tourbillon tecnico, Cairo ha assunto amministratori delegati, direttori sportivi, consulenti di mercato, di cui si è liberato con la stessa rapidità con cui cambia allenatori e giocatori. Un modus operandi che ha svuotato, prima ancora di iniziarsi, qualunque ipotesi di progetto per la costruzione di una società e di una squadra in grado di competere per ridare quel blasone che la storia del Toro reclama da decenni. Un comportamento che ha disorientato la tifoseria e la città, che oggi si ritrovano con una squadra in serie B, esattamente dove l'aveva raccolta Cairo, ma depotenziata dell'entusiasmo che l'aveva portata immediatamente alla promozione. Oggi per il Toro c'è il rischio concreto di un'altra retrocessione, stavolta in C.
Peripezie Granata nel ripercorrere gli anni di presidenza di Cairo, ne delinea anche il carattere dell'uomo, il suo metodo di lavoro e, in controluce, lo stile spumeggiante ed esuberante, ma forse inadatto al mondo del calcio, che il Toro rischia di pagare a caro prezzo.
INTRODUZIONE
Delusioni o a rate o intere. L'ombra di un nuovo scandalo scommesse. Contestazioni al limite della violenza fisica contro i vertici della società calcistica e ai danni di alcuni giocatori. Allenatori osannati e repentinamente scaricati con una facilità estrema che sa di insipienza, prima ancora che di tracotanza padronale. Direttori sportivi ingaggiati per ricostruire, ma altrettanto rapidamente distrutti dal caos che sclerotizza l'ambiente. È l'ultimo click sul Toro nella fase della presidenza di Urbano Cairo. Un film già visto, si dirà. Ma a dif ferenza dei precedenti lungo o cortometraggi, perché il Toro in questo è unico e non si fa mancare proprio nulla, qui non c'è nuance. Primi piani e sfondi sono di un grigio color nebbia. Di granata, infatti, ci sono soltanto le "peripezie"
Dall'ascesa di Urbano Cairo alla presidenza del Torino Calcio, settembre 2005, al momento in si chiude questo libro, sono passati 53 mesi. All'epoca la squadra ricominciava dalla B, dopo una serie di rocambolesche vicende raccontate in Acrobazie Granata. Dunque, niente di nuovo sotto il sole. Il Toro era stato salvato dai cosiddetti lodisti, un gruppo di appassionati e tifosi che si era formato attorno all'industriale Sergio Rodda e all'avvocato Pierluigi Marengo. Unici due, in un mare di parole vane pronunciate sotto forma di promesse, a bloccare con la felice e tempestiva intuizione del Lodo Petrucci la deriva burocratica e sportiva della società. Un flop che sarebbe costato in caso di fallimento una mortificante retrocessione in serie C2.
Riscatto, risalita: è quanto ha garantito Urbano Cairo all'indomani dell'ultima retrocessione tra i cadetti. Un progetto che purtroppo oggi appare se non compromesso, suscettibile di dubbi. La squadra, partita in quarta, sembra sempre sul punto di sfarinarsi, vittima di continui alti e bassi, incredibili battute d'arresto. La repentina sostituzione in panchina di Stefano Colantuono con Mario Beretta non ha sortito effetto alcuno. Anzi. Al capezzale del Toro il nuovo tecnico vi è rimasto appena 41 giorni. Il 9 gennaio, il Cittadella gli è stato fatale.
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INDICE
STAGIONE 2005-2006
Il Toro è di Cairo
STAGIONE 2006-2007
Cento anni di storia
STAGIONE 2007-2008
"Quest'anno ci divertiamo!"
STAGIONE 2008-2009
Ritorno al passato, serie B
STAGIONE 2009-2010
Alla riscossa
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Michele Ruggiero
PERIPEZIE GRANATA
editore FRILLI EDITORI
edizione 2010
pagine 122
formato 15x21
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 5 giorni
13.50 €
11.40 €
ISBN : 978-88-7563-529-9
EAN : 9788875635299
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