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È PARTIJ A CULÙMBA
La storia, il lavoro, l'ironia popolare nei proverbi, detti e termini della terra astigiana
L'identità, un ricamo infinito

La storia di ogni nazione, di ogni popolo, di ogni città è caratterizzata da un costante divenire, generato dai contatti più o meno frequenti che gli abitanti del territorio avevano ed hanno con altre civiltà.
Purtroppo non sempre le etnie che si incontravano riuscivano ad integrarsi e quindi il divenire consisteva a volte nell'annullamento della cultura della parte che era costretta a soccombere: un esempio per tutti può essere l'espansione europea in Nord America, che ha cancellato quasi del tutto la civiltà dei padroni di casa, i pellerossa.
Per quanto riguarda Asti, fortunatamente le trasformazioni degli usi e dei costumi furono sempre ispirate al principio della progressiva integrazione tra chi arrivava e chi già viveva qui. Pare assodato che questo territorio fu abitato a partire dal 7000 avanti Cristo, ma soltanto nell'ultimo millennio precedente l'era volgare i Liguri Statielli, popolo proveniente dalla Provenza, cominciano a costruire tra il Borbore e la Versa un insediamento di capanne chiamato Ast.
Presumibilmente intorno all'ottavo secolo avanti Cristo arrivarono i Celti, e cominciò una pacifica "fusione" con i Liguri, confermata dai termini derivati dalle due lingue che ancora oggi conserviamo nel nostro dialetto.
Mentre l'espansione romana avanzava da sud, nel 218 avanti Cristo scesero dalle Alpi le truppe di Annibale: gli antichi astigiani si unirono ai Cartaginesi e questa scelta segnò l'inizio di un lungo conflitto con Roma, e non è da escludere che in questo periodo parecchi soldati arrivati da Cartagine abbiano messo radici qui.
La resistenza a Roma durò oltre due secoli, nonostante la sconfitta subita dagli Statielli nel 174 a Caristo d'Acqui e a dispetto del fatto che Asti ospitasse un accampamento fortificato romano e fosse stata dichiarata colonia nell'89 e municipium nel 49 avanti Cristo con il nome di Hasta Pompeia, e infine Giulio Cesare avesse esteso ai suoi abitanti la cittadinanza romana, disponendo anche la costruzione di un ponte marmoreo sul Tanaro. La lotta si spense soltanto nel 14 avanti Cristo, quando venne soffocata nel sangue la rivolta che avrebbe dovuto liberare il territorio
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SOMMARIO

L'identità, un ricamo infinito
Legenda
È partij a culùmba
La saggezza contadina tra esperienza e fatalismo
Maramaldo e corso Alla Vittoria
La luna, il tempo e altre meraviglie
Ast, a pruvìncia dla cavàgna
Giuramentu, dalle Filippine con furore
Frutta e verdura
Paghè ij frè
Le fasi della vita
È s-ciundij na Cernaia
Gli animali nei detti popolari
Con l'asinel as fa 'l vin
Slanguì pej d'in bigàt
Confusione: da ambaradàn a repùblica
T'hai truvà 'l pecc ambisà?
Andè del cù
Avèj el gheddu
Ballando ballando
È drucaij el curiàs
El pù bel del Palio
Ciùcè mér e spùvè duss
Ringraziamenti




Paolo Raviola

E' PARTIJ A CULUMBA

editore PROMO Pubblicit
edizione 2014
pagine 118
formato 16,5x24
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

20.00 €
14.90 €

ISBN :
EAN :

 
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