INTRODUZIONE

Palazzo Corsini è stato oggetto di una vasta quanto improcrastinabile campagna di restauri - tuttora in corso - iniziata nel 1985 sotto l'egida del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali in collaborazione con l'organo periferico competente, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, prima, e di Roma, poi.
Ilavori di restauro hanno interessato in un primo tempo la copertura e le facciate del complesso che versavano in un profondo stato di degrado, ridonando al manufatto settecentesco quel carattere di rappresentanza e monumentalità che i segni del tempo avevano fortemente indebolito. In una fase successiva è stata la volta di molti ambienti rappresentativi del palazzo, riconsegnati al loro splendore e pregio artistico e architettonico, e di opere di minore impatto visivo ma di fondamentale importanza strutturale, quali il consolidamento e il rinforzo dei solai piani e voltati del piano terra e del primo piano, destinati a sostenere considerevoli carichi in seguito alla nuova funzione di magazzini librari.
Giovanni Belardi, direttore dei lavori dal 1990 ma già a fianco dell'allora soprintendente Gianfranco Ruggeri dall'inizio del progetto, ha voluto mantenere memoria scritta di questo organico disegno di restauro, valorizzazione e conservazione che lo impegna da più di tre lustri. Attraverso un'analisi descrittiva, di più ampia divulgazione, e una indagine più prettamente scientifica, affidata alle schede tecniche, Belardi testimonia le scuole di pensiero, i processi metodologici e le azioni di compromesso insite in ogni fabbrica storica nella quale la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico sia intimamente legata alle istanze di valorizzazione del complesso e delle prestigiose istituzioni culturali in esso accolte. Attraverso una puntigliosa disamina l'autore racconta e motiva le difficili scelte della Soprintendenza che sempre accompagnano opere di tale importanza, quali sono, ad esempio, per il palazzo Corsini la realizzazione del nuovo sistema di elevazione adeguato al carattere di tipo pubblico e rappresentativo del monumento, oppure l'allestimento della sala del vestibolo, riletto secondo l'originario progetto settecentesco di Fuga.
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