Esiste
un legame forte e preciso fra la cultura identitaria e le forme dell'abitare,
siano esse costruzioni architettoniche o modalità di gestione del
paesaggio. Sono i gruppi umani che plasmano il proprio spazio fisico ma
ne vengono a loro volta plasmati. Si tratta di un collegamento essenziale
nella comprensione delle vicende umane che è però stato stranamente
poco esplorato. Gli studiosi di architettura hanno spesso trascurato l'architettura
popolare come un fatto minore, marginale e subalterno. Lo stesso atteggiamento
è stato troppo spesso tenuto nella storia del paesaggio, identificata
con l'arte dei giardini o con lo sviluppo di vicende legate all'agricoltura.
In più, le forme architettoniche sono esaminate come oggetti avulsi
dal proprio contesto e il paesaggio come cosa distante dagli spazi di abitazione
quotidiana; e entrambi come slegati da ogni rapporto con i ritmi dell'ambiente
naturale e con gli sviluppi storici. Eppure l'architettura e il paesaggio
popolare (quelli che Rudofsky ha chiamato "senza pedigree") costituiscono
il 990 per mille dell'ambiente fisico in cui si sono svolte le vicende umane
per mille, fino alle fragorose devastazioni ambientali dell'era industriale.
Obiettivo di questo lavoro è di indagare le origini vere del paesaggio
e dell'architettura popolare delle regioni padano-alpine, esaminandoli come
il risultato di un'organica evoluzione nel tempo del confronto fra le esigenze
umane e i caratteri ambientali.
Per capire chi siamo occorre conoscere il nostro passato, bisogna ritrovare
un album di famiglia celato nei solai della storia e in cui ritrovare i
volti cari dei nostri antenati veri. Ma occorre anche rivedere le immagini
di come erano i nostri paesi, di come e perchè le nostre case, le
nostre strade, i nostri campi e i nostri panorami sono quello che sono.
Ritrovando il cammino faticoso - ma anche glorioso - che ha portato alla
formazione del nostro paesaggio antropizzato sicuramente lo ameremo e rispetteremo
di più. E avremo anche più rispetto per noi stessi e per le
nostre comunità: non più figli di nessuno ma eredi di un passato
laborioso, dignitoso e anche luminoso. |
SOMMARIO
PRESENTAZIONE
INTRODUZIONE
DALLE ORIGINI ALL'ETA' DEL BRONZO
Fino al Neolitico
Le culture primitive
L'Età del Bronzo
LE PALAFITTE
I CAMUNI
IL QUADRO AMBIENTALE
Morfologia
Vegetazione
Acque interne
Passi alpini
Passi appenninici
La fauna
INfluenza della geografia sulla storia
IL MARE GERUNDO
DESCRIZIONE DI CATTANEO
CRITERI DI INSEDIAMENTO
Caratteri pratici
Caratteri simbolici
L'ETA' DEL FERRO
La cultura di Villanova
I Liguri
Reti e Camuni
Atestini o Protoveneti, Veneti (Eneti)
Gli Etruschi
I Protocelti (Canegrate e Golasecca)
I CELTI CISALPINI
Preambolo
Note storiche
Descrizioni delle fonti
Urbanistica
Collegamenti
Edilizia
Usi agricoli
Allevamento, caccia
Usi alimentari
Sistemazioni paesaggistiche
SISTEMA DI COSTRUZIONE A GRATICCIO (OPUS CRATICIUM)
LA VICENDA DI MILANO
LA COMPONENTE SACRALE
Dendrologia, il culto della vegetazione
Luoghi sacri
Monumenti megalitici
Logica sacrale degli insediamenti
Edifici religiosi
Sepolture
Orientamenti
Allineamenti
IL TEMPIETTO LEPONZIO DI ROLDO
I LEYS
L'EPOCA ROMANA
La distruzione delle culture cisalpine
La militarizzazione
La centurazione
Mutazioni fondiarie e produttive
Tecniche produttive e alimentari
Edifici, architettura, città, tecniche costruttive
Decadenza
LE TECNICHE COSTRUTTIVE STRADALI
GOTI E LONGOBARDI
I Goti
I Longobardi
Urbanistica longobarda
Costruzioni
Usi agricoli e alimentari
Franchi e Saraceni
LE DINAMICHE DEMOGRAFICHE
CONCLUSIONI |
Gilberto Oneto
PAESAGGIO E ARCHI TETTURA
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2010
pagine 120
formato 21x29,7
brossura editoriale con sovracoperta rigida plastificata
tempo medio evasione ordine 2 giorni
19.50 €
13.90 €
ISBN : 978-88-8068-187-8
EAN : 9788880681878
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