Asti è una città culturalmente vivace e capace di riservare continue piacevoli sorprese: passando per via XX Settembre, quasi alla confluenza con via Roero, si può osservare l'originale affresco che mostra, in scorcio dalla porta di un'osteria, una città irta di torri, visione fantastica di Asti medievale, opera della fantasia del pittore e decoratore astigiano Ottavio Baussano (Asti 1898-1970).
A lui gli astigiani sono debitori della più compiuta configurazione dell'immagine della città, sia per la ricostruzione storica sia per la rielaborazione fantastica.
Baussano, del quale va ricordato l'importante apporto alla definizione dell'iconografia del Palio ed allo studio e conservazione dell'araldica cittadina, con la sua opera ha contribuito in modo determinante a definire i lineamenti di un medioevo astigiano colorato e fastoso, nel quale si rifletteva, come in un gioco di specchi, l'immagine di una città alla ricerca, nei primi anni '30, di una identità urbana capace di riportare in vita quegli antichi fasti.
Giampiero Leo
Assessore alla Cultura
Regione Piemonte |
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli. amori le cortesie, l'audaci imprese io canto..."
(Ludovico Ariosto - Orlando Furioso - proemio vv 1-2)
La mostra allestita dall'Amministrazione Comunale nel Museo di Sant'Anastasio in ricordo di Ottavio Baussano (1898 - 1970), dedicata alla raccolta di molte sue opere, immette il visitatore in un'atmosfera di altri tempi: in un medioevo rielaborato con la fervida fantasia del suo autore, innamorato di quell'Asti medievale che ha cercato di far rivivere nei fasti e nelle tradizioni.
Baussano visse in un periodo particolarmente ricco di stimoli culturali e fecondo di iniziative. In quegli anni Niccola Gabiani scrive la storia della città e ne tutela le "vestigia" con un'opera di restauro dei monumenti e di organizzazione dei musei, il podestà Vincenzo Buronzo vivifica poi que-sta storia con scelte concrete, quali la ripresa del Palio nel 1929 e l'ostinato impegno per il ristabilimento della Provincia di Asti nel 1935, Baussano rappresenta e "ritrova" la vita del nostro Medioevo con la riproposizione di torri e cavalieri, palazzi e mercanti.
Egli aderì con l'entusiasmo dell'artista e del collezionista a questo programma di valorizzazione, attuato con l'intento di far uscire Asti dal decadimento culturale e dalla marginalizzazione politica, attraverso la rievocazione degli splendori medievali.
In questo contesto Baussano va ricordato pure per l'importante contributo dato alla ricostruzione dell'iconografia del Palio nonché allo studio e alla conservazione dell'araldica cittadina.
La mostra è dunque un doveroso omaggio che la cittadinanza rende a questo Suo figlio, di cui tutti possono ammirare, nello scalone del Palazzo Municipale il grande affresco riproducente Asti nel XVII secolo, tratto dal Theatrum Statuum Sabaudiae.
Adriana Marchia
Assessore per la Cultura
Luigi Florio
Sindaco di Asti
SOMMARIO
Presentazione
La vita
Il medioevo ritrovato
L'araldica
Bibliografia
Tavole
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a cura di Renato Bordone e Donatella Gnetti
OTTAVIO BAUSSANO - Asti nell'opera di
editore COMUNE DI ASTI
edizione 1999
pagine 68
formato 22x22
brossura
tempo medio evasione ordine 5 giorni
10.00 €
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