Immaginate un uomo di capacità e intelligenza assolute che appena
arriva, nella Londra di fine '800, ottiene fama e onori facendo il gigione
di lusso e finendo per diventare la prima e inimitabile star mediatica del
mondo moderno.
Immaginatelo sposarsi con una donna affascinante, sensibile, colta e innamorata
e rovinarle letteralmente la vita. Immaginatelo poi padre di due splendidi
bambini che ignora quasi completamente.
Pensatelo adesso finalmente deciso a fare sul serio e dedicarsi alla letteratura
e al teatro, con risultati a dir poco trionfali grazie al talento smisurato.
Immaginatelo poi, con l'Inghilterra letteralmente ai suoi piedi, giocarsi
tutto per amore di un giovane uomo ricco, bellissimo e affascinante, ma
anche scriteriato, arrogante e vendicativo.
Immaginatelo infine sbalzato di colpo in una cella senza finestre, distrutto
nel fisico e nel morale, tanto da morire in poco tempo.
Ecco, se lo avete fatto, avete immaginato una piccola parte della vita Oscar
Wilde. E una pallida idea della sua grandezza e della sua tragedia. Come
egli ebbe a dire: "Il grande dramma della mia vita? Nella vita ho messo
il genio, nelle opere solo il talento." |
INTRODUZIONE
"Il grande dramma della mia vita? Nella vita ho messo il
genio, nelle opere solo il talento"
Perché si continua a leggere Oscar Wilde e a rappresentarlo
e vederlo in teatro oggi, all'inizio del ventunesimo secolo? Beh, è
sufficiente prendere in mano una sua opera e si capirà immediatamente.
Tempo cinque minuti, ma in genere ne occorre meno e qualunque lettore,
di fronte a una frase, a una battuta, a un aforisma qualsiasi, non potrà
fare a meno di pensare: "Accidenti è proprio vero". Anche
se le parole di Oscar contraddicono in pieno ciò che ha pensato
fino a un attimo prima.
D'altronde della faccenda si era già accorto un cieco che vedeva
molto lontano. " Leggendo e rileggendo Wilde di anno in anno, noto
un fatto di cui i suoi panegiristi non hanno forse avuto nemmeno il sospetto:
il fatto elementare e facilmente verificabile che Wilde ha quasi sempre
ragione". Parola di Jorge Luis Borges.
Ma vale la pena di leggerlo per questo? Evidentemente no. Vale la pena
perché leggerlo è una gioia assoluta. E a questo punto,
pensando alla sua esistenza, non può che venire in mente una delle
sue affermazioni più note, quella messa addirittura come titolo
al presente capitolo. E' vero? O è una delle tante boutade
di un uomo che di boutade non ha mai fatto economia? Non lo sappiamo,
non lo sapremo mai, ma non possiamo fare a meno di chiederci, se l'affermazione
fosse vera, quali grandi capolavori Wilde avrebbe saputo creare se avesse
fatto esattamente il contrario, vale a dire mettere il talento nella vita
e il genio nelle opere.
[..] |
Marco Tomatis
WILDE
editore SONDA
edizione 2003
pagine 192
formato 10,5x19,5
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
10.50 €
5.00 €
ISBN : 88-7106-368-6
EAN :
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