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DALL'ORIENTE AL MONVISO
Cinesi a Barge e Bagnolo Piemonte
Una possibile integrazione tra leggende metropolitane, fattori attrattivi, lavoro, salute e servizi sociosanitari
I comuni di Barge e Bagnolo Piemonte ospitano la comunità cinese percentualmente più numerosa in Europa come dimostra il rapporto tra la popolazione locale e quella straniera. Gli autori propongono un vivace itinerario di ricognizione dell'integrazione come fatto sociologico di coesione-inclusione e la narrazione di una specifica e contestuale esperienza maturata negli anni, attraverso un'analisi dei servizi istituzionali, sociali, sanitari e di volontariato.
In questa pubblicazione si analizzano alcuni rilevanti aspetti culturali, lavorativi ed ambientali della comunità cinese insediatasi nei comuni di Barge e Bagnolo Piemonte ponendo ai lettori alcuni interessanti interrogativi.
Si indagano in particolare le relazioni della comunità cinese residente nei due comuni verso i servizi sociosanitari e: "... a quali servizi, a quali ospedali si rivolgono? ... con quale frequenza? ... per che cosa?"
In sostanza, un contributo per discutere di integrazione e uno spunto di riflessione per la nostra comunità.

INTRODUZIONE

Sono cinesi e sono troppi... questa è l'opinione pubblica di un Paese, l'Italia, in cui loro generalmente si sentono a casa, ma che continua a guardarli con diffidenza.
Erano duemila nell'Ottanta, 30mila nel '96, 60mila nel 2000, sono 150mila oggi, stando solo al registro dei residenti ufficiali italiani.
Capelli, tutti neri e lisci. Occhi, tutti scuri. Rarissimi gli uomini con baffi o barba. Naso, schiacciato. Corporatura, medio esile. Statura, medio bassa. Quindi... i cinesi e le cinesi sono tutti uguali!
Risulta difficile riconoscerli, come si fa a distinguerli l'uno dall'altro? È difficile per noi occidentali "dare loro una faccia"! E pensare che in cinese "dare faccia" si traduce in un'espressione tipica, gei mianzi, che significa trattare con dignità e rispetto. In questa concezione la faccia, rispetto a se stessi e rispetto agli altri, occupa un posto importantissimo nelle relazioni sociali. I cinesi dicono che "la faccia è essenziale per l'uomo, come la corteccia lo è per l'albero". Esprime infatti reputazione, prestigio, immagine pubblica. Quindi dire che i cinesi sono tutti uguali è un modo per non osservarli. Non sono loro che sono tutti uguali, probabilmente è la nostra cultura che non ce li rende riconoscibili.
D'altronde anche per i cinesi, gli occidentali sono tutti uguali. Biondi o bruni, robusti o mingherlini, per loro siamo semplicemente dabizi, "grandi nasi", l'equivalente del nostro "occhi a mandorla"'.
Le Chinatown sono esplose in fretta sotto gli occhi dei residenti italiani che si sono sentiti da un momento all'altro "stranieri in casa propria".
I cinesi sono ovunque, e non ne sappiamo quasi nulla, si tratta della comunità più misteriosa, ovattata e inaccessibile. Non ne sappiamo quasi nulla al di là di un ricco campionario di luoghi comuni: sputano per terra, seccano le carni al sole, sfruttano i minori, sono mafiosi, mangiano i cani e i gatti, non muoiono mai... (!)
Ad esempio, è una leggenda metropolitana assai diffusa quella di cani e so-prattutto gatti cucinati e offerti ai clienti. In nessun controllo effettuato nei ristoranti è stato mai riscontrato nulla. Mai neanche un indizio o un sospetto che abbia portato ad un esame più approfondito su una qualsiasi carcassa di animale rinvenuta nelle cucine.
Ad esempio, sul detto "i cinesi non muoiono mai", si può parlare di un'immortalità burocratica: i decessi vengono tenuti nascosti e i documenti del defunto possono così essere trasferiti ai nuovi arrivati, entrati illegalmente in Italia. Tanto sono tutti uguali e nessuno se ne accorge! Questa leggenda metropolitana si fonda essenzialmente su due argomenti. Primo: sono qui dagli anni Venti, ma chi ha mai visto il funerale di un cinese? Secondo: nei cimiteri le loro tombe non si trovano. Dove finiscono allora i cadaveri? Esiste un fatto: i cinesi muoiono e nei cimiteri ci sono, e, sorpresa, non stanno sempre tra loro come si ostinano a fare in vita, ma si mischiano ai defunti italiani. Le loro tombe sono in mezzo alle nostre e sono uguali alle nostre. Inutile cercare una Chinatown in versione necropoli3.
Allora, prima di giudicare, vale la pena provare a capire chi sono, conoscerli da vicino e raccontarli.
[..]
INDICE

Presentazione
Introduzione

CAPITOLO I
Sfide dell'integrazione nella società globale e complessa
1.1 LA MIGRAZIONE E' UN FENOMENO ANTICO QUANTO L'UMANITA'
1.2 IL FENOMENO MIGRATORIO
1.3 IL FENOMENO MIGRATORIO NELL'ATTUALE CRISI ECONOMICA
1.4 L'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI È OGGETTO DI INTERPRETAZIONI MOLTO DIFFERENTI
1.5 IL BINOMIO IMMIGRAZIONE-SICUREZZA

CAPITOLO II
Tratti caratterizzanti i flussi di emigrazione cinese
2.1 CENNI SULL'IMMIGRAZIONE CINESE NEI PAESI EXTRAEUROPEI
2.2 L'IMMIGRAZIONE CINESE IN EUROPA: LE FASI STORICHE
DALLA FINE DEL SECOLO XIX ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
E DAL DOPOGUERRA AD OGGI
2.3 FASI DELL'IMMIGRAZIONE CINESE IN ITALIA
2.4 LA PRESENZA CINESE IN PIEMONTE
2.5 LA COMUNITA DI TORINO
2.6 LA COMUNITÀ DI CUNEO
2.7 LA COMUNITA CINESE NEI COMUNI DI BARGE E BAGNOLO PIEMONTE

CAPITOLO III
Comunità cinese tra cultura, usi e costumi,
leggende metropolitane, pregiudizi e verità 3.1 RETI DI SOLIDARIETÀ ALL'INTERNO DELLA COMUNITA CINESE
3.2 LINGUA, RELIGIONE E ISTRUZIONE
3.3 ABITUDINI ALIMENTARI
3.4 RITI FUNEBRI
3.5 CRIMINALITA'
3.6 TRATTA DI ESSERI UMANI E PROSTITUZIONE

CAPITOLO IV
Il mondo della salute tra risorse e problemi
4.1 IL SISTEMA SANITARIO CINESE
4.2 CENNI ANTROPOLOGICI E MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

Conclusioni
Bibliografia, sitografia e filmografia
Ringraziamenti




Maria Laura Ponso - Giovanni Garena

DALL'ORIENTE AL MONVISO

editore FUSTA
edizione 2011
pagine 160
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

18.00 €
18.00 €

ISBN : 978-88-95163-54-3
EAN : 9788895163543

 
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