ll commissario di polizia Mario Botteghi si alza dall'asfalto umido della notte, riprendendo lentamente i sensi. Davanti a lui, nel buio del parcheggio dietro la chiesa diroccata nel centro storico di Livorno, c'è la sua pistola ancora fumante. Poco più in là un cadavere.
Qualcuno è riuscito a incastrarlo per bene. L'investigatore privato Cecchi, ex poliziotto e suo partner di un tempo, l'aveva messo in guardia nei confronti di quel maledetto politico corrotto, con cui si era già scontrato, ma non si sarebbe mai aspettato che quel bastardo fosse disposto ad arrivare a tanto pur di distruggerlo. Inutile attendere i rinforzi, col suo passato nessuno sarebbe disposto a credergli.
L'unica possibilità ora è fuggire e nascondersi nei vicoli scuri della città che dorme, per trovare la soluzione a quella schifosa indagine legata al traffico di clandestini, in cui si è ritrovato invischiato due sere prima, quando è stato rinvenuto il cadavere di un infiltrato dell'ufficio immigrazione, nel rogo del ristorante cinese nella zona adiacente al porto industriale. |
[Estratto del romanzo]
L'odore di marcio divenne sempre più pungente.
Pian piano il suono del mondo si fece meno confuso, rimando reale.
Tentai di aprire gli occhi, ma riuscii appena a socchiuderli. Lentamente la tenue luce dei lampioni nelle vicinanze schiarì la macchia gialla che vedevo. Tutto riprese contorni conosciuti: un muro diroccato, delle erbacce sotto al bordo del marciapiede, della ghiaia, alcune macchine parcheggiate... ma la mente, completamente disconnessa dal raziocinio, continuava a chiedersi come mai tutto fosse sottosopra.
Presi un bel respiro. I sensi riconobbero qualcosa di familiare nell'odore di salmastro, portato dal mare, misto al
puzzo ristagnante dell'acqua dei canali che attraversavano città.
Un brivido di freddo mi scosse da capo a piedi, facenomi muovere.
Staccai la guancia dall'asfalto umido su cui ero sdraiato. Il corpo rispondeva, ma a fatica.
D'improvviso una fitta acuta mi attraversò il cranio, stringendolo in una morsa di dolore.
Rantolai, ripiombando nella confusione.
Tentai di riprendere subito il controllo, cercando di collegare un pensiero alla volta, all'azione connessa. Passai una mano sulla testa, trapanata dal dolore, fino a toccare un bozzo sanguinante che avevo nella parte posteriore.
«Ma che cazzo...», mi lamentai per sentire il suono amico della mia voce, mentre la ferita pulsava forte rimbombandomi dentro come il martello di un fabbro.
[..] |
Diego Collaveri
L'ODORE SALMASTRO DEI FOSSI
editore FRILLI EDITORI
edizione 2015
pagine 150
formato 12x19
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
9.90 €
8.40 €
ISBN : 978-88-6943-062-6
EAN : 9788869430626
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