PREMESSA
Questo lavoro è nato dalla preparazione di un corso di storia e letteratura occitanica, come ridefinizione delle tappe che la Causo occitana ha avuto nel corso della sua storica esistenza.
L'impostazione è stata quella di rifarsi al modello classico delle analisi sull'area tematica occitana (più o meno ortodosse) nell'inserimento d'intarsi di approfondimento via via più copiosi e di momenti di riflessione ad integrazione di quelli esistenti.
Le mie esperienze nel contesto dell'identità occitanica si sono mescolate al percorso storico dell'area d'oc mentre, nel corso dell'estensione del testo, prendeva forma quel sentimento sempre pù grande verso il suono di una lingua che, giunta dal seno dell'epoca trobadorica, tutto pervade di raffinatezza.
L'osmosi, termine più volte utilizzato, assume il significato sempre più evidente che nessun segmento dell'identità occitanica, partendo proprio dall'arte dell'ornato linguistico, appartiene al "ciclo finito della materia".
Il suono che ci perviene fin dall'epoca medievale si traduce in un cerchio che rigenera in modo perfetto il suo disegno secolare. Cerchio sempre più sottile: quello della trasmissione dei valori di una civiltà e di una letteratura che hanno sempre saputo creare, nella loro grandezza, un legame con il loro dato antropologico.
Questo a nocumento di chi vuole recidere lo stilema trobadorico dalla cultura popolare, capacità complessiva di esposizione e prova provata di un'identità.
Questi elementi sono assolutamente indissolubili, pena la diminutio di una delle due componenti, con conseguenze negative sulla prospettazione di un'identità organica.
La Causo occitana ha comunque la necessità di verificare all'interno di se stessa alcune letture eterodosse della sua essenza senza velleità di "scoperta", ma senza il limite del percorso sui soliti passi "sicuri".
La necessità di mettere in discussione alcuni legami, per esempio tra aspetti religiosi e identità, sigillati oggi con la "ceralacca" del paradigma occitano, va rivista al fine di non sclerotizzare e finalizzare la storia di una comunità etno-linguistica intorno ad una mera mitologia.
L'Occitania è tutt'altro che un cantiere astratto, si può toccare con mano la sua plastica presenza, ma deve aprirsi sempre più al dibattito, poiché il suo destino non è l'abbraccio estemporaneo di un intellettualismo egoista. ma l'adesione partecipata e polifonica di tutta una comunità.
Roberto Saletta |
INDICE
Premessa
La genesi occitana
Il territorio e le regioni storiche occitane
Le radici etniche
La legislazione scolastica
L'emigrazione e la fratellanza linguistica
L'aspetto linguistico e la letteratura trobadorica
II trovatore di Luserna
La letteratura d'oc sotto il tallone della crociata
contro gli Albigesi e del re di Francia
Il ponte della continuità letteraria occitanica e
la rinascita dei secoli XVI - XVII - XVII
La nobile rinascita - Mistral e il Felibrige
Grafio Mistralenco
Origine dell'occitanismo culturale
Dalla letteratura alla politica
Il provenzalismo fine a se stesso?
La simbologia occitana
Noste patrimòni religious
L'irradiazione della letteratura d'oc
nelle valli del Piemonte
Il rito poetico della Baìo di San Péire
Il risveglio degli anni '60
Alcuni poeti delle valli - poesie
Tra poesia e autonomia
Grafia classica o normalisada dell'I.E.O.
Grafia dell'Escolo dòu Po
Dalla Carta di Chivasso, alla legge 482/99 sulla strada
dell'autonomia dinamica
Conclusione |
Roberto Saletta
OCCITANIA
editore LA BELA GIGOGIN
edizione 2008
pagine 162
formato 15x23
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 5 giorni
18.00 €
13.50 €
ISBN : 978-88-89768-23-5
EAN : 9788889768235
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