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NOTIZIE SU ARGON
Gli antenati di Primo Levi da Francesco Petrarca a Cesare Lombroso
Argon è il titolo del racconto più famoso del Sistema periodico. Contiene un affettuoso ri tratto degli antenati di Primo Levi: figure bizzarre, comiche, generose nella loro ossessività maniacale. Ma dell'universo culturale, della storia politica, giuridica e sociale dei cittadini d Argon sappiamo assai poco. Il libro di Cavaglion ci aiuta a scoprire lo sfondo di un racconto famoso, ma anche a disvelare una realtà nascosta. Il saggio ripercorre, da un'inusuale prospettiva, la storia dell'ebraismo in Piemonte partendo dalle sue origini quattrocentesche — quando ad Avignone, insieme a Francesco Petrarca, gli antenati di Primo Levi vivevano vicini alla corte pontificia — fino ad arrivare all' emancipazione con lo Statuto Albertino (1848). Alla trattazione cronologica, nelle sue diverse fasi, il libro aggiunge, nella seconda parte una descrizione delle peculiarità religiose (il rito Appam) e i ritratti di alcuni protagonisti Isacco Artom (segretario di Cavour), Benvenuto Terracini, Salvatore De Benedetti, David Levi, Claudio Treves. L'opera esamina infine alcune delle migliori pagine letterarie che a questo mondo si sono ispirate: Primo Levi, naturalmente, ma anche Umberto Saba (Ricordi Racconti), Augusto Monti (Un savio Nathano monferrino), Arturo Carlo Jemolo (Anni di prova), Natalia Ginzburg (Lessico famigliare). «Ci sono, nell'aria che respiriamo, i cosiddetti gas inerti...» Gas inerti? Immagine di abbandono più estrema Levi non poteva trovare, ma in «Argon» le cose si dispongono in modo diverso dal previsto sin dal principio. Levi, o meglio il chimico Levi, chiarisce che l'inerzia dei suoi antenati è da considerarsi in senso retorico. Rari in chimica, i gas come l'Argon, «l'Inoperoso», sono pieni di risorse: portano nomi dotti, di derivazione greca («il Nuovo», «il Nascosto», «lo Straniero»). Sembrano inerti, ma non lo sono.
Proprio in quell'onesta dissimulazione iniziale è racchiuso il segreto di «Argon», e in effetti, riflesse nella tavola di Mendeleev, vediamo moltiplicarsi, colorarsi e deformarsi vite filiformi sospese nel tempo e nello spazio, «antenati» goffi e patetici, ma pur sempre aristocratici, da osservare con la bonaria affettuosità con cui si osservano sovrani poveri, sussiegose ma fatue regine, principi o cavalieri decaduti.
Prendendo spunto dalla Provenza di Francesco Petrarca e arrivando fino a Cesare Lombroso, passando per Monti, Jemolo, Momigliano, Bassani, Ginzburg, può essere utile dire qualcosa di più sulla storia degli ebrei usando il tono della conversazione disinteressata, consolidata prassi degli Inoperosi, lasciandoci accompagnare da una delle espressioni più belle del piccolo yiddish subalpino: bachalòm, «in sogno». Bachalòm regola il mondo di «Argon» e ci invita a tener fede a questa norma. I libri hanno un punto conclusivo, ma nella vita vige la regola contraria. La vita va letta bachalòm.




Alberto Cavaglion

NOTIZIE SU ARGON

editore INSTAR LIBRI
edizione 2006
pagine 120
formato 14x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

12.00 €
12.00 €

ISBN : 88-461-0083-2
EAN : 9788846100832

 
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