Romanzo
PREMESSA
Non accade spesso che un romanzo sia preceduto da un'analisi storica di
grande portata come questa, scritta dal prof. Aldo Alessandro Mola, uno dei
massimi studiosi di oggi. Autore ed Editore ritengono tuttavia che tale
autorevole contributo sia gradito specialmente a chi riconosce nel racconto
distensivo, un valido strumento per la divulgazione della storia.
Nel nome di Asti racconta un episodio assolutamente inedito avvenuto nel 1416 quando
la città del Palio tentò di liberare il suo signore, Carlo d'Orleans,
fatto prigioniero dagli inglesi. L'operazione venne affidata ad un manipolo
di "agenti segreti", mentre la contea doveva fare i conti col marchese
del Monferrato, l'irnperatore ed i Savoia, tutti gelosi della grandezza
astigiana che contava centomila abitanti. Un delitto, apparentemente passionale,
fa scoprire un complotto ed un traditore. Durante le indagini prendono
aspetto reale personaggi e luoghi: il terribile Facino Cane, Filippo Maria
Visconti, l'affascinante Elisabetta Catena, la bellissima Maria Cristina
Zoya, l'alchimista Chionio, il suggestivo castello di Bellangero, l'equivoca
casa da gioco del borgo del Cavallone. Il testo, scorrevole ed avvincente,
consente al lettore di vivere una giornata nell'Asti medioevale, entrare
nelle taverne, scoprire costumi ed usanze dei XV secolo, conoscere amori,
intrighi, rnagìe e superstizioni, tutto sull'incalzare di una trama mozzafiato.
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dalla Prefazione di Aldo A. Mola
Anche Asti,
dunque, ebbe una grande storia! E' quanto ci fa concludere Ito De Rolandis
con la vicenda dipanata lungo i sedici capitoli di questo affascinante
romanzo storico. In effetti, per molti sarà una gradita sorpresa scoprire
che in Asti si pensava in grande, spaziando dai giochi di alleanze e contro
alleanze che intrigavano gli Stati italiani al shakespeariano duello in
corso Oltralpe tra Francia e Inghilterra per il dominio sull'Europa occidentale.
D'altronde, chi sfogli, per esempio, il classico Grande Atlante Geografico
e Storico testo edito dalla Utet di Torino vi potrà constatare quanto
vasto fosse il territorio soggetto al Comune di Asti prima e dopo la terribile
distruzione inflittagli dall'Imperatore Federico I Barbarossa: preludio
all'atroce sorte riservata alla potente Milano e monito per quei "liberi
comuni" che andavano cambiando la civiltà europea. Risollevatasi dalle
rovine, grazie alla fortunata posizione geografica - passaggio obbligato
dall'alto Po verso Genova e dai valichi alpini e appenninici verso Milano
e dunque crocevia naturale dei grandi traffici del tempo -, sulle rive
del Tanaro l'antico municipio romano di Hasta in breve ritornò ai fastigi
conosciuti nel tardo Impero e nei secoli immediatamente seguenti, quando
fu ambìta preda degli Ostrogoti e poi capitale del duca Gundoaldo fratello
della celeberrima Teodolinda, che s'adoprò con papa Gregorio Magno a convertire
i Longobardi da ariani a cattolici, e poi di Arìperto, futuro re di un
popolo che estendeva il suo potere dall'arco alpino alle Calabrie.
Con l'impetuosa ripresa del Duecento, Asti lanciò tutt'intorno
per l'Italia e l'Europa i suoi abili mercanti e banchieri: senza le cui
fortune non sarebbe sorta - o avrebbe avuto modesto sviluppo - la rigogliosa
selva di torri e di campanili che anche oggi fa riconoscere di lontano
l'inconfondibile profilo della città di Sant'Evasio, della "rotonda
si San Pietro" e di San Secondo: un nome di buon augurio, propiziatorio. |
Ito De Rolandis
NEL NOME DI ASTI
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 1991
pagine 384
formato 13x21
brossura con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
14.00 €
9.90 €
ISBN :
EAN : 9784402200138
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