Firenze. C'è un nuovo artista in città. Un pittore. Si aggira per i vicoli con i suoi colori, in cerca di soggetti da dipingere. Vittime.
Perché lui sceglie attentamente le persone da ritrarre e prima di farlo le uccide e le mette in posa. Infine lascia la sua opera sulla scena del crimine. Lo scopo ultimo di un atto creativo che è solo distruzione.
Sfida, follia o estro espressivo portato oltre limiti invalicabili, le "nature morte" costringeranno il commissario Franco Mezzanotte e Simòn Renoir a percorrere una strada tortuosa che ha origini lontane nel tempo.
Chi si nasconde dietro quei dipinti? E perché l'assassino pittore sembra conoscere tanto bene Simòn, da far credere agli inquirenti che sia lui stesso il misterioso artista di morte? L'indagine spaccherà in due perfino la questura e metterà in dubbio tutte le certezze.
Anche le più solide. |
[Estratto del romanzo]
Il colore a volte è tutto.
L'uomo lo sa. Per questo trascina il pennello sulla tela senza fretta, lasciando che il rosso penetri nel tessuto reso più robusto dall'impasto di colla e gesso. Immerge le setole nel colore fin quasi al limite del colletto di metallo, lo accosta al bordo della tazza per togliere l'eccesso. La tazza ha il manico rotto. Vicino al manico c'è il musetto di Topolino che sorride.
L'uomo alza la testa verso il modello, la abbassa di nuovo sulla tela. Sta ricurvo come un gigante nella casa di cartone di un bambino. Le mani guantate armeggiano con un tubetto di colore, lo aprono, lo spremono nella tazza. Rosso vermiglio. Lui ama il rosso vermiglio perché gli ricorda il sole. Gli avevano detto che il sole non è rosso. Al tramonto sì, rispondeva lui. E lui adora il tramonto perché è lì che il giorno diventa notte.
La fiamma della candela vacilla appena per un alito di vento che entra dalla finestra accostata. L'uomo alza la testa e annusa l'aria notturna: pane fresco. L'odore del pane viene subito cancellato da quello della trementina, dell'olio di lino cotto e dei colori. La fiamma ondeggia ancora accanto al barattolo del solvente. È pericoloso tenere il solvente vicino alla fiamma. È così che a volte scoppiano gli incendi negli atelier dei pittori. Ma l'uomo non ha tempo di spostare la candela o il barattolo. Il dipinto: non riesce a pensare ad altro. È per quello che lui adesso vive. La tela è lo specchio della sua mente dove dare corpo ai sogni.
O agli incubi.
[..] |
Simone Togneri
NATURE MORTE A FIRENZE
editore FRILLI EDITORI
edizione 2015
pagine 266
formato 13x20
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine 2 giorni
11.90 €
10.10 €
ISBN : 978-88-6943-039-8
EAN : 9788869430398
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