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| LA MORTE MORMORA I padroni di Serravalle La seconda indagine di Stefano Drago |
| Corrado Falletto, primo cittadino di Serravalle Mormora, si suicida gettandosi dal castello del paese, dopo aver ricevuto una lettera anonima recante la perentoria frase: NULLA CAMBIA. Quando il cadavere viene rinvenuto, si scopre che è privo della testa. La sua morte traumatizza la realtà chiusa e conservatrice del comune piemontese, nel quale si susseguono eventi inspiegabili, e scatena una lotta segreta e intestina tra i vari protagonisti della politica locale. Intanto, ad Asti, l'agente speciale Stefano Drago, membro del misterioso Dipartimento Indagini Paranormali, riceve l'incarico di indagare sulla scomparsa di un Libro del Comando, un testo magico, temuto e messo all'indice dalle autorità clericali. Il caso si rivela complicato e ben presto finirà con l'intrecciarsi con l'inchiesta sulla morte del sindaco decapitato. |
PROLOGO E neppure adesso che tutto s'è compiuto, Mauro se la sente di rinunciare al provvido sostegno del muro: come se il rischio del vuoto non avesse ancor cessato di tenerlo sotto tiro... PIER LUIGI BERBOTTO, L'Ombra della Cattedrale La vera solitudine tende a essere una condizione assoluta. In presenza di essa, si affrontano elementi cardine dell'esistenza umana come la coscienza e la morte. Era così, solo e curvo, il dottor Corrado Falletto, che sedeva su una sedia di ferro, in cima alla torre maggiore. Osservava con occhi irrequieti, il panorama nebbioso della Val Mormora che si stendeva in un incessante profilo ondulato, fino ai piedi delle Alpi Cozie. Era la fine di febbraio e faceva un freddo umido, dal quale non sembravano esserci ripari di sorta. Falletto, sindaco di Serravalle Mormora, imbacuccato nell'austero paltò, una sciarpa avvolta in più giri attorno al collo e il Borsalino calcato ben bene sulla grossa testa grigia, tremava visibilmente. Il corpo massiccio, le spalle larghe, la figura tarchiata, dall'aspetto solido e robusto di contadino, scosso da brividi nervosi. Le mani, malferme, come quelle di un vecchio moribondo, stringevano un foglio di carta stropicciato; ai suoi piedi, una busta che aveva contenuto la lettera, anonima e scritta con lettere ritagliate da giornali e riviste: NULLA CAMBIA. Corrado Falletto ripiegò il foglio letto da poco, lo infilò nella tasca del paltò e si chinò avanti, per recuperare la busta. Al suo interno, oltre alla lettera, l'ignoto mittente aveva inserito un inquietante omaggio, un becco di gallina. Il sindaco rigirò tra le dita tozze quel becco, il cui contatto era sgradevole; mosso dai fremiti di paura che sconquassavano l'uomox |
 
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