La bellezza
e il fascino delle Alpi occidentali in una prestigiosa edizione editoriale.
Un
fantastico libro fotografico con immagini realizzate con la suggestiva tecnica
a 360° che permette di ammirare le Alpi piemontesi in tutta la loro
magnificenza. Dalle pareti calcaree del Marguareis, oltre il Colle di Tenda,
ai deserti di ghiaccio dell’alta Val Formazza, nell’estremo
nord dell’arco alpino occidentale, un viaggio attraverso le montagne
del Piemonte per scoprirne la varietà e la ricchezza di particolari.
Otto affermati fotografi, esperti conoscitori delle Alpi occidentali, hanno
dato vita a un apparato fotografico che racchiude non solo le vette più
alte e conosciute di questa zona, il Monviso, il Rocciamelone, il Gran Paradiso
e il Monte Rosa, ma anche le altre numerosissime cime e valli di cui il
Piemonte è così ricco.
Un’importante parte introduttiva completa l’opera, approfondendo
gli aspetti geografici, storici e antropologici che evidenziano la complessità
e l’unicità di questa regione alpina.
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IL
REGNO DELLA DIVERSITA'
Enrico Camanni
Se in una limpida giornata di primavera si sale al Monte dei Cappuccini,
o a Superga, o al Colle della Maddalena, l'arco alpino si manifesta come
un semicerchio allargato - sono almeno cinquecento i chilometri di estensione
- e uno sfondo apparentemente omogeneo, caratterizzato da alcuni picchi
simbolici come il Monviso, il Rocciamelone, il Gran Paradiso (per chi
lo sa riconoscere) e il Monte Rosa, altissimo e bianco, prima dell'orizzonte
lombardo.
Ma non è così. L'omogeneità e la'armonica compattezza
che affascinano e forse rassicurano l'osservatore sono il frutto di un
errore prospettico, , nato da una rappresentazione storicamente falsa
e geograficamente imperfetta.
Non c'è nulla di compatto e ripetitivo nelle montagne piemontesi,
se non il fatto che per la maggior parte esse separano l'Italia dalla
Francia e dalla Svizzera (ma la storia ha dimostrato che anche le frontiere
nazionali disegnate sugli spartiacque sono divisioni forzate e false)
e delimitano, questo sì, una pianura tipicamente subalpina, abbracciata
e protetta dalle sue montagne.
Quando ero poco più che un bambino, lo zio geografo - di cui solo
molti anni più tardi avrei avuto modo di apprezzare le doti intellettuali
- mi regalò un plastico del Piemonte. Ce l'hanno ancora i miei
figli appeso al muro della camera: come me allora, non lo guardano mai.
Dissero che il plastico era "utile e istruttivo", come si diceva
dei libri che "aprono la mente" e dei giochi educativi che "aiutano
ad imparare", ma all'inizio mi piacevano solo i colori tra il verde
e il marrone e l'infinità delle alture che, al tatto, sembravano
morbidi schizzi di panna rappresa.
Poi mi innamorai delle montagne e feci un corso di geografia alla rovescia:
prima raggiungevo le cime alpinisticamente rinomate e dopo, sul plastico,
cercavo di capire dove ero stato, su da quale valle, giù da che
versante, in mezzo a quali altre montagne. E' così che ho scoperto
quanti schizzi di panna ci sono intorno a Torino, è così
che ho cominciato a dare un nome a quei seni e a quei solchi misteriosi,
riducendoli dapprima a dei nudi toponimi alpinistici, poi a dei nomi di
paese, infine a storie e ambienti diversissimi eppure uniti da fili invisibili.
Il plastico è diventato un universo sterminato, da collegare e
connettere, come un puzzle di cui ogni pezzo è indispensabile perchè
nessun pezzo è uguale all'altro. L'avventura della scoperta è
continuata per molti anni e ancora oggi mi capita di interrogare il plastico
del Piemonte per scoprire qualche anfratto o vallone sfuggito alla mia
lunga esplorazione.
Non basta una vita, ma se anche si riuscisse a salire tutte le montagne
e a percorrere ogni vallone, alla fine resterebbe una domanda cruciale:
che cosa determina la straordinaria varietà dell'arco alpino piemontese,
che dalle propaggini del mare si spinge fino alla più alta parete
delle Alpi, la Est del Monte Rosa, e dai dolci laghi delle Alpi Marittime
sfugge verso nord fino alle lande ghiacciate della Val Formazza, dove
nei bacini di alta montagna navigano gli iceberg? C'è una sola
risposta: è la roccia che fa la differenza.
[..] |
a cura di Enrico Camanni
MONTAGNE DEL PIEMONTE 360°
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2007
pagine 192
formato 34,5x31
cartonato con sovracoperta plastificata a colori, con fotografie che si aprono a 2, 4, 6 ante (fino a 2 metri di lunghezza)
tempo medio evasione ordine 2 giorni
45.00 €
29.90 €
ISBN : 978-88-8068-219-6
EAN : 9788880682196
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