Il
libro è diviso in dodici capitoli, uno per ogni mese dell'anno,
al fine di dare al lettore l'impresione di aver trascorso in prima persona
un anno in Mongolia. Ogni capitolo è strutturato su due livelli:
uno geografico e l'altro di atmosfera.
Un mondo magico, misterioso, sospeso tra sciamenarismo e buddismo, in
cui la natura ha un ruolo chiave. Pur esplorando un universo "ai
confini della nulla", non è un libro di fantasia, ma il risultato
di esperienze vere.
"...Era gennaio quando, per la prima volta, andai a
Eech Had. Faceva molto freddo e anche a Ulaan Baatar tirava un vento gelido.
Usciti dalla città, mentre il motore della UAZ ansimava con regolarità,
i chilometri percorsi scivolavano alle spalle lasciando come traccia del
passaggio solo una folata di vento misto a un pulviscolo di neve. Le colline
attorno erano fisse nell'immobilità di parecchie decine di gradi
sotto lo zero e una strana luce, rosa e violacea, tingeva l'orizzonte.
Di fronte, non c'erano montagne, ma solo una lunga pianura in leggera
discesa solcata da quella traccia e, almeno all'inizio, da una lunga fila
di pali elettrici.
Finalmente quel luogo, Eech Had, la madre roccia.
E' uno di questi posti di cui si conosce l'esistenza, ma di cui, non si
sa bene il motivo, tutti ne parlano soltanto dopo esserci stati. Tutti
dicono: "Ho visitato Eech Had". Nessuno che dica:
"Andro a Eech Had", come se la visita a quel luogo fosse
una vicenda troppo privata e troppo personale per essere sbandierata anticipatamente
di fronte a estranei. Eppure, da tempo immemorabile, Eech Had è
una irresistibile calamita per la gente della capitale. E' da sempre,
il luogo in cui si va a rendere omaggio allo spirito della terra, invocando
la sua protezione e la sua fertilità.
Un paio d'anni prima, aveva per collega Oyuntsetseg, una ragazza poco
più che ventenne. Oyuntsetseg si era sposata da poco e non era
affatto timida e riservata nel mettermi al corrente dei suoi sogni, delle
sue aspirazioni, dei suoi problemi economici e famigliari.
" Con mio marito viviamo a casa di mia mamma. C'è anche
mio frattello. L'appartamento è molto piccolo. Siamo in quattro
persone e ci sono solo due stanze. Mi piacerebbe trovare un appartamento
più grande, dove si possa avere una camera tutta per noi, solo
per me e mio marito. Adesso mio fratello dorme in stanza nostra. Forse,
con la privatizzazione... Ma non abbiamo abbastanza denaro. Abbastanza
per pensare a un acquisto e poi... poi vorrei avere un figlio."
Se all'inizio il problema della casa e quello economico sembravano
prioritari, con il passare del tempo la volontà di avere un bambino
prese decisamente il soppravento. Ma cambio anche il nostro rapporto.
[..]
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INDICE
1- Gennaio - Eech Had - Ommagio alla madre roccia
2- Febbraio - Khara Khorum - Luna nuova per un anno nuovo
3- Marzo - Semjit Had - L'arco del Gobi
4- Aprile - Gandan Hiid - Il primo tcham
5- Maggio - Tovhon Hiid - Rinato a nuova vita
6- Giugno - Bogd Uul - Un incontro sulla montagna sacra
7- Luglio - Eech Khairkhan Uul - Il pilastro del cielo
8- Agosto - Khovsgol - Riflessi notturni
9- Settembre - Sanyin Dalai - Il monastero distrutto
10- Ottobre - Gunjin Sum - Il respiro della foresta
11- Novembre - Shiliin Bogd - Viaggio ai confini del
nulla
12- Dicembre - Nalaih - Lo sciamano
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Roberto Ive
MONGOLIA ITINERARI AI CONFINI DEL NULLA
editore BIBLIOTECA DEL VASCELLO
edizione 2002
pagine 132
formato 14,5x20,5
copertina plastificata con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
10.33 €
4.90 €
ISBN : 88-88293-07-8
EAN : 9788888293073
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