Quando nel 2005 un bel gruppo di amici di Monastero Bormida riuscì a raccogliere oltre 2000 immagini d'epoca relative a vicende, personaggi e fatti del paese tra la fine dell'Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento, e a pubblicarne una sintesi nel volumetto "El Munesté", a tanti è venuta spontanea la richiesta di proseguire questa ricerca andando indietro nei decenni e nei secoli per far conoscere a tutti, in modo semplice ma al tempo stesso attendibile, le cronache del paese.
Con questa idea in testa l'Amministrazione Comunale ha cercato di capire che cosa sarebbe stato bello e utile fare. Innanzi tutto ha completato il riordino e la catalogazione dell'Archivio Storico - che contiene documenti importanti a partire dal 1631 - e l'ha collegato all'altrettanto interessante Archivio Parrocchiale, anch'esso revisionato e riorganizzato. Poi ha iniziato a mettere questo patrimonio a disposizione di studiosi e appassionati di storia e arte, in modo che ciascuno potesse avere a disposizione materiale inedito e vario su cui approfondire le proprie ricerche.
È stato proprio questo semplice percorso ad aprire la strada.
Ma a monte di tutto c'è anche l'esempio umile e intelligente di un uomo assai particolare, don Angelo Siri - parroco, falegname, insegnante, archivista - che tra i calanchi di Turpino e i boschi di Malvicino ha saputo lavorare tanto e bene per la società, per la Chiesa, per la cultura. Senza atteggiarsi mai e lontano mille miglia dalle piccole invidie e dalle chiusure che caratterizzano tanti sedicenti "uomini di cultura", don Angelo ha insegnato a tutti noi un metodo straordinariamente facile da applicare nel concreto. Innanzi tutto il lavoro, tanto lavoro fatto in silenzio, a volte in solitudine, magari nell'incomprensione generale, ma che - in tutti gli ambiti della vita - porta prima o poi buoni e sani frutti. Poi la semplicità, il mettere una cosa accanto all'altra senza presumere di avere scoperto chissà cosa o di avere inventato chissà quale novità. Infine una buona dose di autoironia per sminuire le cose importanti che si stanno portando avanti, risolvendo tutto con una battuta o un richiamo alla bellezza del condividere le piccole gioie quotidiane.
Così, quasi in modo spontaneo, unendo l'opportunità di lavoro data dal riordino degli archivi locali alla volontà di portare avanti l'esperienza maturata da don Angelo, ha preso forma il gruppo di lavoro che ha dato vita a questo libro.
L'occasione pratica da cui è derivata l'idea della pubblicazione la dice lunga sul clima di amicizia e di reciproca stima che collega tra loro le tante personalità che con le loro ricerche hanno reso possibile questo volume. Ogni anno Walter e Gabriella, validi e competenti gestori dell'Archivio Vescovile di Acqui, organizzano un momento conviviale in cui tutti gli studiosi che per vari motivi gravitano intorno a questa importante realtà culturale diocesana si ritrovano per una serata in compagnia che diventa anche l'occasione per uno scambio reciproco di notizie, dati, opinioni, per un generale confronto dei rispettivi lavori e per mettere in cantiere nuove ricerche. Nel 2012 la mitica "bagna cauda" dell'Archivio Vescovile è stata ospitata proprio negli storici ambienti del castello di Monastero Bormida, già abbazia benedettina di Santa Giulia. Ecco, quella "bagna cauda" è stata davvero provvidenziale, perché lì, tra cardi, peperoni, olio, aglio e acciughe è rivissuto uno dei riti più antichi e suggestivi della socialità contadina: lo stare insieme condividendo i sapori ma anche i saperi di ciascuno. Lì - un po' per scherzo un po' per davvero - è nata l'idea di dedicare proprio a Monastero Bormida il secondo volume della collana ispirata a don Angelo.
E come avrebbe dovuto essere questo libro? Non certo il classico compendio di storia locale, che parte dal paleolitico e arriva fino all'altro ieri... Noi volevamo un libro diverso, una serie di articoli non necessariamente consequenziali l'uno con l'altro, ma per così dire "di prima mano", non frutto della rielaborazione di cose pubblicate da altri ma derivanti direttamente dalle ricerche d'archivio.
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Prefazione di Luigi Gallareto
Prefazione di Gabriella Parodi e Walter Baglietto
Prefazione di Agostino Gatti
Introduzione di Luca Giana
PRIMA SEZIONE
MARTA LONGHI
Un monastero presso Santa Giulia: mutamento insediativo e comunitario (XI-XV secolo)
BLYTHE ALICE RAVIOLA
Giurisdizioni, istituzioni e ceti dirigenti
a Monastero in Antico regime
LUCA GIANA
Il convento di San Pietro di Monastero Bormida e la soppressione innocenziana dei piccoli conventi (XVII secolo)
CHIARA LANZI
Tra ansie di rinnovamento e fortunate sopravvivenze: vicende del patrimonio culturale di Monastero Bormida
EMANUELE C. COLOMBO
Appunti per una storia economica di Monastero Bormida
VITTORIO TIGRINO
Tra "assurdi confini" ed "imperialismo amministrativo": trasformazioni delle circoscrizioni comunali in val Bormida
INSERTO FOTOGRAFICO
di Andrea Giana
SECONDA SEZIONE
CARLO PROSPERI
Chiese, oratori, cappelle, edicole sacre a Monastero Bormida
LIONELLO ARCHETTI-MAESTRI
Il patrimonio del «Sor Polleri»,
l'arbatano di Monastero Bormida
LUCA VISCONTI
«...Monastero era un paese di commercio, magnifico»: osterie, caffé e botteghe tra XIX e XX secolo
GABRIELLA PARODI
Monastero Bormida nelle carte dell'archivio vescovile e dell'archivio parrocchiale
LUIGI GALLARETO
Il lungo cantiere del castello di Monastero:
una complessa sequenza di restauri, integrazioni, modifiche
Bibliografia |
Luca Giana
MONASTERO BORMIDA E LE STORIE DEL SUO PATRIMONIO
editore IMPRESSIONI GRAFICHE
edizione 2013
pagine 294
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
15.00 €
15.00 €
ISBN : 978-88-6195-110-5
EAN : 9788861951105
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