I Misteri di Genova, romanzo d'appendice a puntate di Anton Giulio Barrili, nato sulla scia dei Misteri di Parigi di Eugène Sue e di opere simili, rappresenta la prima pubblicazione che mostrava il capoluogo ligure, minuziosamente descritto sia nel centro storico che nei quartieri allora periferici, come scenario costante di una serie di avventure del pieno Risorgimento, a partire dal 1857. Dopo un notevole successo, venne ristampato sempre a puntate nel 1871 con il titolo I rossi e i neri. Ben strutturata per il linguaggio diretto e la vivacità della narrazione, l'opera si articola in numerose storie e microstorie che vedono protagoniste due fazioni opposte - progressisti e reazionari - e dove, senza che la politica sia preminente, risalta sempre la forte componente amorosa, fatta di innamoramenti e tradimenti, dispetti e rivelazioni.
In una Genova, per molti aspetti ancora ben riconoscibile, I Misteri di Genova testimonia la passione degli scrittori italiani per i duelli e gli amori (meglio se infelici) notevolmente accentuata nella seconda metà dell'Ottocento.
I. Nel quale si discorre del bel tempo e si fa la conoscenza di qualche personaggio
Era uno dei primi giorni di febbraio, nell'anno di grazia 1857, ed era, a mal grado della stagione, una bella giornata. A Genova le belle giornate, anco nel cuore dell'inverno, sono la cosa più naturale del mondo. Il cielo è sereno; il sole non si contenta di mostrarsi in tutta la sua splendidezza, ma vi scalda sovrammercato; l'aria è tiepida, sarei per dire balsamica. E perché no? In questa città i fiori durano nei giardini come nelle stufe, solo che vi pigliate la briga di ripararli dal vento. Quando fanno di queste giornate, i genovesi escon dal chiuso e vanno a passeggio, benedicendo alla provvidenza, che ai giorni di pioggia, di vento e di neve, alterna qualche settimana di questi giorni, che di là dalle Alpi ne vede pochi l'Europa nelle sue più famose primavere.
Per le strade e pei vicoli, non essendo giorno di festa, si vedeva il solito viavai: ma un attento osservatore avrebbe facilmente notata l'assenza dello zerbinotto e della signora elegante. Infatti, era un lunedì, e il veglione del teatro Carlo Felice era finito alle sei del mattino. Le belle dormivano; e l'ora dei belli, come la dicono a Genova con frase molto gustosa, non era anche suonata. I belli duravano ancora nel primo sonno, quantunque fossero le undici all'orologio delle Vigne, le undici e un quarto a quel della Posta. Notiamo di passata che gli orologi di Genova non sono punto dissimili da quelli delle altre città. Tutto il mondo è paese.
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INDICE DEL PRIMO VOLUME
I. Nel quale si discorre del bel tempo e si fa la conoscenza di qualche personaggio
II. Nel quale si dimostra come da buona pianta abbia a venir sempre buon frutto
III. Nel quale si racconta di un uomo di capelli rossigni, e di una spasimata voglia che aveva di scendere in campo per la sua dama
IV. Qui si mostra con la prova in mano come gli angeli non siano poi tutti in paradiso
V. Come la vicinanza del Paradiso non togliesse a due amici di trovarsi in Purgatorio
VI. Nel quale si dimostra che l'Enfisema non è un personaggio greco
VII. Di un'alzata d'ingegno che fece l'uomo dai capelli rossigni, e di quello che poscia ne avvenne
VIII. Dove si legge vita e miracoli della signora che aveva scritto la lettera
IX. Come Ercole filasse alla conocchia di Onfale, e come tutti gli uomini possono somigliare ad Ercole
X. Di un ghiotto discorso che facevano insieme Aloise di Montalto e il Pietrasanta, innanzi di mettersi in carrozza
XI. Dove si viene in chiaro del segreto di Aloise
XII. Di un vecchio che voleva vivere e non voleva fare testamento
XIII. Di una gita che fece il dottor Collini nel vicolo di Mezza Galera
XIV. Nel quale si comincia a sapere chi fosse e che cosa facesse l'uomo vestito di nero
XV Qui si racconta come il padre Bonaventura sapesse sfruttare le ribalderie de' suoi simili
XVI. Dove si chiariscono gli effetti della contromina
XVII. Di un Don Giovanni da dozzina e delle pretensioni che aveva
XVIII. Una corona di spine
XIX. Nel quale si fa la spiegazione del proverbio "chi cerca trova"
XX. All'insegna degli Amici, buon vino... e grama compagnia
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Anton Giulio Barrili
I MISTERI DI GENOVA - I ROSSI E I NERI Vol.1
editore FRILLI EDITORI
edizione 2009
pagine 416
formato 13x20
cartonato a colori
tempo medio evasione ordine 5 giorni
7.90 €
6.70 €
ISBN : 978-88-7563-459-9
EAN : 9788875634599
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