Romanziere, novelliere, drammaturgo, deputato, storico, memorialista,
influente uomo di cultura e animatore di molte iniziative letterarie di
importanza nazionale, Vittorio Bersezio (1828-1900) fu soprattutto giornalista.
Per onorare il centenario della morte, ma più ancora per proporre
una rilettura di opere che ancora possono dire molto ai lettori non disattenti
e corrivi, accanto all’edizione del Travet si affiancano altre proposte
di lettura, sottraendole alle difficoltà delle edizioni rare o
rarissime o all’oblio delle pagine di giornale su cui comparvero
per la prima volta
INTRODUZIONE
I miei tempi si conclude con la sconfitta di Novara, marzo1849.
L'ultima parte dell'autobiografia di Vittorio Bersezio, con il sottotitolo
di: Dall'avvenimento al trono di Carlo Alberto alla battaglia di Novara,
apparve sulla "Gazzetta del Popolo" di Torino martedì
26 dicembre 1899. Una seconda parte che doveva intitolarsi Da Novara
a Firenze e ripercorrere gli anni che vanno dalla sconfitta con l'Austria
al trasferimento della capitale a Firenze - nonostante ne fosse stata
annunciata la prossima pubblicazione sempre sul medesimo giornale - non
venne mai pubblicata: e Bersezio doveva morire di lì a poco il
30 gennaio del 1900. Opera incompiuta dunque, quella che leggiamo sotto
il titolo di I miei tempi, ma che, per una curiosa ed in un certo
senso fortunata combinazione, si chiude proprio ove aveva iniziato l'imponente
affresco storico che il Bersezio aveva portato a compimento negli anni
precedenti, Il regno di Vittorio Emanuele II. Trent'anni di vita italiana.
Anche se in realtà la parte iniziale di Vittorio Emanuele
II tratta della situazione del Piemonte immediatamente prima della
guerra del 48-49, e quindi della ascesa al trono di Vittorio Emanuele
II ( marzo1849), diciamo dal 1846, da quando cioè con l'avvento
al soglio pontificiodi Pio IX una ventata di novità e di speranza
si diffuse in tutti gli ambienti liberali della Penisola, ed anche nel
sino ad allora placidamente conservatore Regno di Crlo Alberto. Ma se
pur tra le due opere sussistono alcuni anni di sovrapposizione cronologica,
questa non si risolve in una riprtizione od un rifacimento di quanto già
scritto data la diversa angolatura dell'una e dell'altra. NelRegno
di Vittorio Emanuele II, la prospettiva è quella dello storico
che, attraverso letture e documenti e naturalmente sue personali memorie,
ripercorre un trentennio di vita politica, civile e culturale piemontese
italiana, un terntennio di cui egli è stato testimone e un po'
prrotagonista. Il risulòtato è un'opera massiccia e forse
inevitabilmente impettita ma pur preziosa innanzitutto per la dovizia
di notizie, ma anche perchè è poi un prodotto esemplare,
direi ultimo e conclusivo, di una certa storiografia sabauda e piemontese.
I miei tempi invece sono un libro di memorie personali, di cose
viste, di esperienze vissute: un'autobiografia insomma. Un'ottica quindi
completamente diversa, che è quella tipica della scrittura memorialistica
ed autobiografica, che aveva trovato nel Piemonte ottocentesco succosi
e degnissimi esiti, basti pensare ai Miei Ricordi di Massimo
d'Azeglio e all'opera dallo stesso titolo, I miei tempi, di Angelo
Brofferio. [..]
PIER
MASSIMO PROSIO
Torino, maggio 2001 |
INDICE
INTRODUZIONE
NOTE AL TESTO
DALL'AVVENIMENTO AL TRONO DI CARLO ALBERTO
ALLA BATTAGLIA DI NOVARA
CAPITOLO I
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CAPITOLO II
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CAPITOLO III
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CAPITOLO IV
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CAPITOLO V
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CAPITOLO VI
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CAPITOLO VII
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CAPITOLO VIII
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CAPITOLO IX
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CAPITOLO X
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CAPITOLO XI
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CAPITOLO XII
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CAPITOLO XIII
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CAPITOLO XIV
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CAPITOLO XV
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CAPITOLO XVI
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CAPITOLO XVII
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CAPITOLO XVIII
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CAPITOLO XIX
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CAPITOLO XX
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CAPITOLO XXI
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CAPITOLO XXII
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NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE
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Vittorio Bersezio - a cura di Pier Massimo Prosio
I MIEI TEMPI
editore CENTRO STUDI PIEMONTESI
edizione 2001
pagine 284
formato 15x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 8 giorni
18.00 €
16.20 €
ISBN : 88-8262-085-9
EAN :
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