"...Marina - proseguii - sono anni, ormai, che non vediamo spesso il papà. Lui viaggia sempre, è sempre in giro per correre. Pensiamo che sia ancora così. Lui non è morto. E' lontano, lontano a correre e a vincere..."
PREFAZIONE
Le dita di Luciana Rota, che sono poi quelle del padre Franco, ci raccontano una storia di Fausto Coppi in cui il Campionissimo, una volta tanto, non si rivela l'indiscusso protagonista. È Bruna Ciampolini, sua moglie, ad imporsi "per distacco" all'attenzione del lettore grazie all'invincibile amore mostrato per il marito. Dal primo casuale incontro lungo la statale per Cassano Spinola all'ultimo sorriso in punto di morte. Un amore così forte da indurla a perdonare il marito un istante dopo aver saputo del tradimento. Un amore così forte da illuderla, sino alla fine, del suo ritorno. Un bene puro e silenzioso come forse oggi non sarebbe più possibile, ma che proprio per questo ci riporta ad una dimensione dei buoni sentimenti di cui non possiamo più fare a meno.
Di cui non vuole fare a meno l'autrice, il cui amore per il padre e per il ciclismo pervade tutta l'opera che senza limiti temporali ci regala aneddoti ed emozioni a due "Rota".
UN RACCONTO IN BIANCO E NERO
Ti chiamano Rotina. Anche adesso, alla tua età, che tenti di nascondere dietro due lunghe codine e un cappello che ti ha intrecciato, lana dopo lana, l'adorata multa, soprannome mezzo teutonico di tua madre. Dal tedesco mutter, al fanciullesco mammutta. Che con la tua mania di abbreviazioni (meglio storpiature), è diventato "multa".
Ti chiamano Rotina da quando eri ragazzina e sei andata in Gazzetta, dal Direttore, per offrirti come collaboratrice delle pagine rosa dedicate allo sport milanese. C'era Franchetti. C'erano Ciuchi e Castelnovi: erano i tuoi eroi nell'acquario dei capi. Sognavi di diventare una di loro. Magari all'Equipe, ma ti saresti accontentata della Rosea. Con cui tu, ventenne, vantavi una collaborazione.
C'era qualche praticante che ti sorrideva più perché eri una ragazza carina e gentile che per quello che scrivevi. E per come lo scrivevi: spesso con troppi fronzoli e un eccesso di poesia. Ma era a te, poi, che assegnavano i pezzi strappalacrime: ti eri quasi costruita un genere. Un piccolo spazio. Da usare battendo di nascosto le tue righe su quei fogli sottili, le cartelle rosa della Gazzetta dello Sport, impaginate con il logo della testata e con le righe numerate per non "pisciare troppo lungo". Come si dice in gergo. Ti bastava infilare il foglio nel rullo della macchina da scrivere, picchiettare a quattro dita, per sentirti una di loro. |
INDICE
Prefazione
UN RACCONTO IN BIANCO E NERO
IN TREPIDA ATTESA
STORIA DI UNA FAMIGLIA, DI UN CAMPIONE
CADUTE E DOLORE
FINO ALL'ULTIMO CHILOMETRO
TOUR DE FORCE
PAURA DI BARTALI
TRAMONTO ROSA
SOGNI INFRANTI
INCONTRI SEGRETI
ADDIO PAPÀ
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Luciana Rota
LA MIA VITA CON FAUSTO
editore DANIELA PIAZZA
edizione 2010
pagine 216
formato 16x22
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
17.00 €
17.00 €
ISBN : 978-88-7889-240-8
EAN : 9788878892408
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