Più
che nel talento, nell'ispirazione e in altre rare virtù, il libraio
confida nel suo rispetto, nella sua devozione, nel suo amore per quella
che è certo, ai suoi occhi, qualcosa di più di una merce.
Pubblicato per la prima volta nel 1964 da Longanesi, Memorie di un libraio,
è la singolare autobiografia di Cesarino Branduani che, nel 1907,
a dieci anni appena, entra, in qualità di garzone, nella libreria
Hoepli di Milano, a quel tempo situata in Galleria De Cristoforis. Branduani
passò in negozio infanzia, adolescenza e maturità, mettendosi
al servizio di quell'oggetto che lui stesso definì la «merce
idea». Il suo volto e la sua pazienza accolsero intere generazioni
di lettori, scrittori e personaggi. E dalle lettere che vengono riportate
è chiara la stima che legava al libraio autori come, per citarne
alcuni, Zavattini, Marotta e Pavese.
Un libro di indiscussa valenza storica, un occhio diverso attraverso cui
conoscere un periodo storico importante e i perosnaggi che lo hanno animato,
ma soprattutto una chiave per interpretare il presente. Dice Branduani:
«Il buon libraio deve essere aggiornato su tutto; la libreria oggi
ha la funzione che secoli or sono era prettamente legata alla attività
degli speziali. [..] L'esistenza è oggigiorno legata alla carta stampata,
precisiamo: non al rotocalco ma AL LIBRO. E l'umanità, volente o
nolente, deve al libro fedeltà e riconoscenza». Eravamo a metà
del '900, sono passati poco più di cinquant'anni, e non solo la fedeltà
e la riconoscenza al libro sono poco di moda, ma anche i rotocalchi sono
offuscati dallo strapotere televisivo.
E il libraio? |
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Cesarino Branduani
MEMORIE DI UN LIBRAIO
editore INSTAR LIBRI
edizione 2005
pagine 304
formato 14x21
brossura con alette
tempo medio evasione ordine 4 giorni
13.00 €
9.90 €
ISBN : 88-461-0069-7
EAN :
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