Un corpo senza vita, in quel lontano 1926, venne realmente trovato dalla Polizia Francese del dipartimento della Savoia. Il ritrovamento fu possibile grazie alla segnalazione di passanti che videro il corpo riverso sulle sponde delle acque del lago. Era il giovane Ispettore della Questura di MoCitiers. Conficcato nel costato, aveva ancora il cuneo di vetro che il suo assassino gli aveva inflitto. La morte non avvenne nell'immediato, ma fu lenta. L'Ispettore ebbe la forza di nuotare fino alla riva orientale e, a causa dell'emorragia interna, morì. Fu la Questura della cittadina di Chambéry ad avviare le prime indagini.
Sono le sette di un martedì come tanti del 1969 e il rumore dei pattini sull'asfalto, contrasta con il forte silenzio del lago. Susi è uscita dalla stanza 56 di un anacronistico albergo con l'intenzione di trascorrere, nella spensieratezza, gli ultimi giorni di un misterioso soggiorno. Recuperati un paio di pattini inizia una lenta e profonda andatura verso nord, per dimenticare la burrascosa notte.
Dovevano essere gli ultimi momenti sulle rive dello splendido Lac du Bourget, ma attimo dopo attimo, quelle calme acque la stavano coinvolgendo sempre di più in un misterioso passato. Susi trovava nel pattinare una piacevole e sublime evasione dalla realtà. Quel gesto fisico la trasportava in uno spazio libero da brutti pensieri dove poter spingere la sua fantasia oltre ogni confine. Anche se felice, un pensiero in particolare non riesce a fuggire dal suo inconscio: è il brutto sogno che l'ha avvolta nella notte da poco trascorsa, trascinandola in una offuscata realtà.
La giovane si ritrova proiettata in un mattino d'inizio settembre del 1926, il lago di Bourget è avvolto da una forte nebbia di un autunno anticipato, presagio che nulla fa ben sperare.
In quella surreale situazione incomincia a vagare, disorientata ed in preda al panico, lungo le sponde del lago. La prima pagina di un giornale, trasportato dal vento, le balza agli occhi. La sconvolgente notizia di apertura, sul taglio alto al di sotto della testata, attira la sua attenzione: "Tragica morte di un agente di Polizia, lunedì 8 settembre 1926".
Quasi contemporaneamente sente giungere in lontananza lo scandire del suo nome, trasportato delle onde sonore dell'eco delle montagne, che tutt'attorno riescono a restituire i suoni con tanta enfasi per la loro disposizione a semicerchio. Si fa immediata l'attenzione a quel richiamo: è un uomo vestito da marinaio, in arrivo dalla sponda occidentale del lago su una barca. Quella misteriosa persona le consegna una lettera dai contenuti tragici, al fondo dello scritto, una firma appena leggibile: "Ispettore della Gendarmerie di Motitiers".
Forse quel sogno, come altri fatti in passato da Susi nella sua splendida casa nel Monferrato, le aveva condizionato l'esistenza, provocando nel suo animo confusionali stati emotivi e forti ambiguità. In particolare quella mattina lasciò nella giovane un'ansia da colmare che dette spunto per far riaprire il caso andato perso negli scaffali dell'archivio del Commissariato di Chambéry.
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INDICE
Introduzione
Martedì 2 settembre 1969
Mercoledì 3 settembre 1969
Giovedì 4 settembre 1969
Venerdì 5 settembre 1969
Sabato 6 settembre 1969
Domenica 7 settembre 1969
Lunedì 8 settembre 1969
Martedì 9 settembre 1969 |
Paolo Canavese
IL MATTINO DOPO...
editore FENOGLIO EDITORE
edizione 2013
pagine 224
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
15.00 €
11.20 €
ISBN : 978-88-907454-2-3
EAN : 9788890745423
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