Lo si potrebbe presentare come un romanzo storico che racconta la storia di un giovane ragazzo di Langa, Giacomo Grego, figlio di contadini del 1600 che abbandona la famiglia a seguito di una visione di una creatura, "enorme e bella e dolce e spaventosa allo stesso tempo", e comincia ad errare per i boschi e i paesi della Langa in cerca delle tracce di ciò che ha visto.
Mater Langae è anche questo, ma è molto di più: è una storia di tanti fili che si intrecciano, è storia di luoghi, usi, costumi, lingua: è storia della Langa.
È un canto, un’ode alla Langa che esprime magnificamente un modo di vivere a contatto con le emozioni che questi luoghi possono offrire. Sono quelle sensazioni che pervadono chi, passeggiando tra le colline di Langa, abbia poggiato lo sguardo sui muretti di pietre chiare che sembrano sorreggere il peso di tutta la collina o, camminando su stretti sentieri attraverso silenziosi boschi, si sia ritrovato incantato davanti ai resti di una vecchia cascina di Langa.
Per certi versi Mater Langhe potrebbe anche essere letto come un saggio antropologico sul desiderio dell’uomo di errare. A dispetto della stanzialità moderna, dell’attaccamento alla casa o alla terra in tutti c’è una scintilla di nomadismo che vorrebbe lasciare tutto per partire, attraversare pianure, colline come fa Giacomo, cogliendone l’essenza e ammirandone la terribile bellezza, senza doversi fermare per costruirsi un riparo, vivendo di ciò che la terra regala ai poveri piccoli uomini che vagano su di essa.
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Giacomo fino a sette sapeva andare coi numeri. Come i mesi che eran passati prima di mettere il naso all’odore del mondo. E mai nessuno, del resto, gli aveva domandato che età avesse. Cinque erano le capre dei Grego. Tre i buoi. Sei i fratelli. Uno il padre. Una la madre. Oltre il numero sette stava l’orizzonte. Dove la valle Belbo si perdeva nelle terre dei Gonzaga. Diveniva savoiarda, e poi, forse, gli avevano detto ancora monferrina. Oltre il sette vi era nebbia e pianura. Monti verticali. Caotici. Lontani. Forse il demonio stesso. E ombre notturne. Nulla che potesse mutare il senso dei suoi giorni. Così giunse Giacomo Grego a quella mattina d’agosto. E fu quello il giorno.
Libro Primo
Della creatura
Del temporale e della masca
Di Margherita
Del padre
Della guerra
Dell'assedio
Del cibo di Dio
Libro Secondo
Della quintessenza
Della casa della Biblia
Della vita
Della familia
Del grande male
Del nero flagello
Dell'ebreo
Del tempo lontano
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Luca Pierluigi Garrone
MATER LANGAE
editore IMPRESSIONI GRAFICHE
edizione 2011
pagine 304
formato 14x21
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
10.00 €
10.00 €
ISBN : 978-88-6195-067-2
EAN : 9788861950672
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