Donne
cariche d'anni, con un volto sgradevole e ripugnante, la pelle ruvida e
molto scura, che all'improvviso si fa pallida, cadaverica, la fronte bassa,
stretta e solcata da mille rughe, gli occhi velati, messi per storto nelle
orbite e la voce roca, tremula, a volte impercettibile. Nella coscienza
popolare la paura della donna masca, dotata di magici e malvagi poteri persiste,
anche se affievolita. Attraverso l'immagine-icona che ci è stata tramandata,
superstizioni, pregiudizi, scaramanzie sono ancora largamente diffusi ai
nostri giorni, più o meno tollerati e condivisi dalla mentalità comune,
apparentemente inoffensivo.
Donato Bosca di queste tradizioni popolari piemontesi è stato, in questi
ultimi trent'anni, studioso puntuale e appassionato.
Promuovendo indagini che hanno coinvolto centinaia di anziani e di alunni
della scuola dell'obbligo, ha dato impulso ad una "rivincita" culturale
che consente oggi di riconoscere alle masche il ruolo di vittime più o meno
inconsapevoli di una psicosi rimasta radicata nel corso dei secoli. Caricature
e parodie cui le masche sono oggi destinate dal teatro e dalle strategie
di rinascita dei «territorio» dimostrano che, con il suo singolare e irrepetibile
percorso di ricerca, l'autore ha fatto emergere dal sottosuolo della memoria
collettiva fonti orali e documenti ufficiali che erano indispensabili per
arrivare a comprendere la complessità del fenomeno culturale legato a queste
credenze.
A Donato Bosca il merito di avere contribuito in una qualche misura alla
condanna di quello che è stato uno dei più grandi abbagli della storia umana:
la caccia alle streghe.
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INTRODUZIONE
Tre notizie di cronaca, relative a vicende quasi contemporanee, dimostrano
che nelle Langhe e nell'Albese la persistenza della cultura delle «masche»
è un fatto così esteso da appartenere al quotidiano e al vissuto
di molte persone.
Sabato 15 maggio 1999, a Torino, nell'ambito della rinnovata Fiera dei
Libro, la studentessa Alessia Arossa, alunna dei Liceo Classico «Govone»
di Alba, ha ricevuto dal quotidiano La Stampa, promotore dei Concorso
Scolastico «Carta Bianca», il premio provinciale per il miglior articolo
di cronaca locale, grazie alla narrazione di un presunto incontro con
le masche, avvenuto a Corneliano nel '500. La geniale idea di «inventare»
una notizia, contestualizzandola nel secolo in cui i poteri forti davano
la caccia alle streghe contadine, ha suscitato interesse e curiosità attorno
all'esperienza «giornalistica» degli studenti albesi.
Nello stesso giorno in una località di confine tra Piemonte e Liguria,
lungo quella che è conosciuta come la «via del Sale», veniva inaugurata
una mostra di pittura dal titolo «Masche», ennesima conferma, anche questa,
di come oggi arte e cultura concorrano a rimuovere le sedimentazioni che
la figura inquietante delle masche ha prodotto nel pensiero e nelle paure
della gente.
Appena pochi giorni prima, domenica 9 maggio, a Sinio d'Alba, paese che
da quattro anni dedica alle masche la notte magica del 14 agosto, distribuendo
ai partecipanti magliette che vedono il centro abitato protetto da quattro
fattucchiere in volo sulle colline, la VI edizione di un premio a cadenza
annuale, è stata vinta da una neonata Associazione, «Masche di Paroldo»,
fortemente voluta da un gruppo di amministratori che alle «masche» affidano
la volontà di riscatto di una vasta zona di Langa montana gravitante su
Ceva. Questi piccoli eventi non sono segno di «millenarismo» retrogado
e non devono sorprendere.
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Donato Bosca
MASCHE
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2012
pagine 240
formato 14X21,5
cartonato con sovraccoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
9.90 €
9.90 €
ISBN : 978-88-8068-580-7
EAN : 9788880685807
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