MARMI ROMANI dal Museo Civico "Federico Eusebio" di Alba |
Presentazione BIANCA MARIA GIANNATTASIO Questo volume sui marmi romani conservati nel Museo Civico di Alba è il pregevole risultato della tesi di specializzazione in Archeologia discussa da Luisa Albanese presso l'Università degli Studi di Genova (аа.2003-2004); come attuale Direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia è pertanto un piacere ed una gratificazione potere vedere edita la "fatica" della dott. Albanese e di conseguenza resa fruibile per un pubblico di studiosi e di appassionati delle antichità. È degno di nota ricordare, come fa l'A., che molti dei frammenti marmorei confluiti nell'attuale Museo della città di Alba provengono dalla cura e dall'attenzione che Federico Eusebio ha avuto per il suo territorio. In tal senso Eusebio, che pur latinista ha insegnato Archeologia presso l'Università di Genova (1885-1911), è stato un precursore nel volere conservare ad Alba il materiale archeologico, in un periodo in cui si tendeva fortemente alla centralizzazione, come ben sanno anche i genovesi che ancora lamentano la presenza nell'Armeria Reale di Torino del rostro a testa di cinghiale recuperato nel porto di Genova. Il volume di Luisa Albanese ripropone all'attenzione il materiale marmoreo anche grazie ad un'attenta schedatura, ma sottoponendolo al vaglio critico e cercando, quando possibile, di risolvere od evidenziare delle problematiche. È il caso dell'acrolito albese – questo purtroppo unico pezzo non presente in Museo se non in calco –, la cui problematica investe le origini stesse della città. Come propone l'A., per la sua valenza antiquaria e semantica l'acrolito viene reimpiegato già ab antiquo per la statua di culto del foro; gli scavi più recenti e l'impegno costante della Soprintendenza Archeologica del Piemonte sembrano documentare l'esistenza di un tempio nell'area pubblica, dove questo pezzo poteva ben collocarsi. Il volume non si limita, come già sottolineato, ad essere un semplice catalogo, ma attraverso la tipologia della decorazione architettonica e lo studio dei tipi di marmo a cura dell'ing. M. Gomez traccia un quadro delle potenzialità sociali ed economiche degli abitanti di Alba dall'età augustea a quella adrianea. Ne esce fuori l'immagine di un municipium che, sebbene lontano dalla capitale, è perfettamente inserito nella vitalità romana ed ha sviluppato una propria economia in grado di sfruttare le risorse locali come il marmo della Val Varaita. Il lavoro della dott. Albanese si segnala per la sua acribia e nello stesso tempo per l'attenzione con cui si cerca di leggere ogni singolo manufatto senza trascurare nessuna possibile informazione che ne possa scaturire, utile a far luce ed impostare storicamente le diverse problematiche. L'apprezzamento migliore che è possibile fare a questo lavoro è – a mio giudizio – che la dott. Albanese è riuscita a tradurre in realtà alcune parole di R. Bianchi Bandinelli "cercare di comprendere l'arte del mondo antico e definirne alcuni dei problemi fondamentali in modo che possano divenire probleri vivi e presenti, e quindi operanti nella nostra cultura" (R. Bianchi Bandinelli, Storicitd dell'arte classica, Firenze 1950). |
SOMMARIO PRESENTAZIONE B.M. Giannattasio PRESENTAZIONE sindaco di Alba Avv. G. Rossetto PREMESSA INTRODUZIONE М.С. Preacco SOMMARIO CAPITOLO I La collezione di marmi del Museo Civico di Alba: storia e formazione CAPITOLO II La collezione 1. ELEMENTI ARCHITETTONICI 2. SCULTURE 3. MONUMENTI FUNERARI 4. ISCRIZIONI PUBBLICHE CAPITOLO III Catalogo CAPITOLO IV Studio petrografico e ipotesi sulla provenienza dei marmi M Gomez CAPITOLO V Osservazioni conclusive Abbreviazioni bilbiografiche Bibliografia |
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