Il
volume presenta – attraverso più di 250 reperti di provenienza
pubblica e privata – uno spaccato della vita rurale d'antan attraverso
momenti così importanti del vivere quotidiano alpino quali la marcatura
del pane (con tutte le sue implicazioni simboliche, apotropaiche, riconoscitive)
e la decorazione del burro, campo nel quale il contadino-intagliatore ha
forse maggiormente espresso la sua capacità creativa fantastica e
simbolica. Pane e burro (latte) sono infatti l'equazione più semplice
della sopravvivenza economico-alimentare del mondo rurale. Palette e forme
da burro, marche e sigilli da pane: oggetti di provenienza dall'area alpina
occidentale (Valle d'Aosta, Piemonte, Francia e Svizzera) in una proposta
visiva e tematica nuova per la sua specificità, per la ricchezza
della documentazione e, per la qualità dei testi di specialisti dell'etnologia
alpina che accompagnano il volume.
MARCARE IL PANE, DECORARE IL BURRO
Pane e burro sono alla base dell'alimentazione dei popoli europei
e più specificamente della popolazioni alpine. La preparazione di
questi alimenti ha generato, attraverso i secoli, gesti, pratiche che mettono
in opera una grande varietà di utensili di legno: marche, tavolette,
forme e stampi, ecc. Oltre alle loro funzioni (marcare e decorare la materia),
questi oggetti sono stati arricchiti da motivi, segni, decori che attestano
il linguaggio simbolico, profano o religioso dei popoli alpini.
E' nel corso della produzione di questi oggetti che il contadino-artigiano,
anch'egli utilizzatore, apporta la sua capacità. Attorno a motivi
ornamentali tradizionali, fa nascere un insieme di segni spontanei, guidato
dal suo senso creativo e dal suo immaginario. Nell'osservare questi oggetti,
nella maggior parte delle Alpi Occidentali si rivela una grandissima varietà
di forme e di composizioni decorative. Certe tipologie sono ben localizzate,
altre sembrano essere state trasportate e utilizzate molto lontano dal loro
luogo di origine, rispondendo così ad una tradizione ancestrale del
commercio e degli scambi interalpini. Pensiamo per esempio alle marche da
burro "a navetta" tipiche della Valle di Lanzo (Piemonte) che
si ritrovano persino nella Valle della Maurienne in Savoia o nella regione
di Cuneo (Valle Varaita). Più recentemente, la circolazione degli
oggetti per mezzo dei mercanti antiquari o gli scambi tra collezionisti,
hanno lasciato dubbi su certe attribuzioni. Si deve dunque stare attenti
nell'affermare troppo in fretta un'origine precisa.
Secondo la bravura dell'artigiano, l'ornamento si esprimerà con motivi
elaboratissimi o più semplici, anche molto ingenui; una semplice
patata cruda intagliata basta per marcare il pane o il burro. L'uso di una
forchetta o della punta di un coltello può completare la decorazione.
In certe regioni, una cura particolare è stata apportata alla composizione
della decorazione, specialmente quando si tratta di un regalo offerto dai
coscritti o dalla famiglia, per il fidanzamento; ciò spiega lo stato
di perfetta conservazione di certe tavolette da burro rimaste intatte, senza
traccia di utilizzazione, poichè erano messe in mostra con "orgoglio"
nella sala comune.
Il bisogno di esprimersi mediante i segni non è solo l'espressione
dell'uomo delle Alpi, ma si ricorda che questi motivi, vecchi come il mondo,
appartengono ugualmente ad altre culture.
Così si può supporre che questi decori, detti spontanei, abbiano
una origine remota... superstiziosa o religiosa. Questo mondo dei segni
è oggi il più delicato da interpretare. Nelle valli delle
Alpi, prima di noi, quelli che li scolpivano ne avevano già forse
perso il significato.
Questi contadini concedevano la stessa importanza all'aspetto sacro e al
contenuto profano di questi ornamenti? Volevano trasmettere al loro lavoro
le virtù rappresentate dai segni stessi? E noi, oggi, siamo abbastanza
iniziati per apprezzare tutta questa magia propiziatoria?
Tuttavia una piccola apertura su questo mondo rituale rimane: basta, per
convincersene, imparare a creare di nuovo l'oggetto e ripetere il gesto
che stampa la materia; la magia della sformatura sorprende nella rivelazione
istantanea dell'ornato trasposto.
Questo bisogno di decorare risponde ad una delle pratiche più istintive
della civiltà alpina, quella di abbellire gli oggetti che ci circondano:
"non siamo di fronte al bello da vedere, ma al bello da utilizzare"
(Piercarlo Jorio). Ciò nonostante, questo decoro corrisponde talvolta
ad una volontà commerciale: un panetto di burro ornato con gusto
richiamerà più facilmente la clientela. |
SOMMARIO
Tradizione e modernità.
Jean Guibal
Marcare il pane, decorare il burro.
Jacques Chatelain
Segni, nell'anima?
Christhofe Gros
MARCARE IL PANE. DECORARE IL BURRO.
Marcare il burro.
Riflessioni di Piercarlo Jorio
|
Jacques Chatelain
MARCARE IL PANE DECORARE IL BURRO
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2003
pagine 120
formato 21x24
brossura
tempo medio evasione ordine 2 giorni
19.90 €
12.90 €
ISBN : 88-8068-079-X
EAN :
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