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| MAI PIU' SENZA TE |
| "Scozia, 1300. Il ritorno inaspettato in Scozia di Margot Beaumont scatena grande interesse fra gli esponenti dei clan della regione, specialmente nei giovani fratelli McKeyne, da sempre antagonisti fra loro. L'assunzione di nuove terre obbligherà il maggiore dei McKeyne, Russell, a chiederla in moglie, suscitando ancora più l'odio e la gelosia del fratello minore, perdutamente innamorato di Margot. Le lunghe e sanguinose guerre contro l'Inghilterra di Edoardo II fomentano ancora sentimenti di rivalsa, nonostante l'effimera pace raggiunta. Sarà proprio Margot, sposa infelice e continuamente tradita da Russell, a farne le spese fra odi mai sopiti e feroci vendette." CAPITOLO I La campagna era splendida, quel mattino di primavera. Lungo la costa dove il fiume Deen sfociava - sfidando l'insistenza dell'ultima neve - stavano per rifiorire le fucsie, i rododendri e le azalee. Il primo sole, finalmente tiepido dopo il lunghissimo inverno, sembrava ridare vita ad una terra gelida, spazzata dal vento del Mare del Nord e alle anime temprate da una Natura non facile, che l'abitavano. Il cielo era così sereno che sembrava impazzire d'azzurro e il mare, non sempre amico, quel mattino pareva calmo e rassicurante. Una lingua di spiaggia bianca e incontaminata brillava come un diamante grezzo appena sfiorato dai raggi luminosi del sole. La valle verdeggiante e gibbosa, alle spalle del litorale, si estendeva imponente e a perdita d'occhio. Due cavalieri la stavano percorrendo al galoppo sfrenato. Incitandosi a vicenda, avevano dato inizio ad una gara senza esclusioni di colpi e ben presto la grigia città di Aberdeen si trovò ormai alle loro spalle, lontana e sicura da qualsiasi rappresaglia nemica. Un recente passato rammentava ancor fin troppo bene le invasioni dell'esercito inglese, ora finalmente sconfitto e ricacciato oltre il confine dal giovane re, Robert di Bruce. D'un tratto, uno dei cavalieri arrestò il cavallo. Tirò le redini così energicamente che lo stallone nero come il demonio nitrì, contrariato. - Sci già stanco, McKeyne? - domandò ironico l'amico, imitandolo. Sorrideva beffardo al più giovane compagno d'avventura agghindato come solo uno scozzese puro avrebbe osato. Gonnellino coi colori che questi amava su ogni altro, giallo e blu – quelli d'appartenenza al proprio clan - sfrontatamente corto, al punto che ogni folata di vento gli scopriva le cosce ricoperte da una leggera peluria scura, e quando l'impeto giovanile ed irruente spingeva l'uomo a montare a cavallo, il ridotto kilt non riusciva a celarne agli occhi dei passanti le rigogliose parti intime. Ai piedi calzava un paio di stivali di daino, alti fino al ginocchio. [..] |
INDICE Capitolo I Capitolo II Capitolo III Capitolo IV Capitolo V Capitolo VI Capitolo VII Capitolo VIII Capitolo IX Capitolo X Capitolo XI Capitolo XII Capitolo XIII Capitolo XIV Capitolo XV Capitolo XVI Capitolo XVII Capitolo XVIII Capitolo XIX Capitolo XX |
 
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