MACRINO D'ALBA |
La
realizzazione della mostra Macrino d'Alba protagonista del Rinascimento
piemontese, che vede la luce a poco più di un anno di distanza
dalla pubblicazione della monografia di Edoardo Villata, dedicata al pittore,
è motivo di grande soddisfazione per la Fondazione Ferrero. L'evento espositivo, indubbiamente uno dei più impegnativi e complessi progettati da questa fondazione, trova un posto d'onore nel programma culturale previsto dal nostro statuto, che, com'è noto, sin dalla sua emanazione, intende valorizzare gli intellettuali e gli artisti di origine albese. La mostra su Macrino d'Alba, venendo ad aggiungersi alle iniziative sullo scrittore Beppe Fenoglio e sul pittore situazionista Pinot Gallizio, protagonisti essi stessi di due mostre molto significative, rende piena testimonianza della filosofia sottesa agli impegni culturali della Fondazione Ferrero, e fornisce al grande pubblico una nuova occasione per accostarsi alle opere dell'artista. Era infatti dalla metà degli anni Trenta che non veniva organizzata una mostra dedicata a Macrino, ovvero alla sua parabola artistica e al contesto storico e culturale a lui precedente e contemporaneo. L'esposizione che inauguriamo oggi, divisa com'è in varie sezioni, consente uno sguardo sull'intero patrimonio rinascimentale locale, ed è l'occasione per dare il giusto risalto a un artista che, dopo aver introdotto in Piemonte nuovi modelli pittorici, attinti alla bottega romana di Pinturicchio e agli influssi leonardeschi, seppe imporsi, con i propri stilemi, sul nostro territorio urbano e regionale. MARIA FRANCA FERRERO Presidente Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero |
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